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You caused my heart to bleed and
you still owe me a reason,
'cause I can't figure out why.
― So cold, Ben Cocks

“Attenzione!”

La voce che perseguitava i miei sogni peggiori sbraitò nella stanza, amplificata da un megafono, imponendo il silenzio. Il generale Dagen si fece strada tra le persone, questa volta accompagnato da un solo stratega dell'Intelligence, quasi travolgendo chiunque non si spostasse in tempo.

Eravamo meno quella volta, al quartier generale. Mancavano gli undici sopravvissuti e probabilmente qualche pilota esperto che era andato ad aiutare i compagni.

In quel momento l'ingresso principale si aprì e Kaiden Westfall entrò di fretta, seguito da un paio di ragazzi. Era la prima volta che lo vedevo dal giorno in cui aveva deciso di eliminarmi dalla sua vita. Non era cambiato. E forse fu quel particolare a farmi più male. Lo vidi pulirsi le mani sull'uniforme e immaginai avesse aiutato nei soccorsi. Il suo sguardo scorse rapidamente sulla sala, forse mi vide. Non potei dirlo con certezza. Comunque non provò a cercarmi e si sedette su un tavolo al fondo, contro la parete. Poi il generale Dagen prese a parlare.

“La prima spedizione è fallita,” esordì. “Abbiamo perso cinque velivoli e tre piloti, uno dei quali non è stato recuperabile.”

Un'esplosione di luce lampeggiò davanti ai miei occhi mentre le parole di Kaiden riecheggiavano nella mia memoria. Rabbrividii e mi concessi di lanciargli un altro breve sguardo. I suoi occhi di pietra erano fissi sul generale Dagen, indecifrabili a chiunque, quasi potesse vedergli attraverso. Distolsi lo sguardo nel modo in cui togli la mano da una pentola bollente: appena in tempo da non farti troppo male.

“Si rende dunque necessaria e improrogabile una seconda spedizione che partirà tra due giorni, prima dell'alba.”

Tutt'a un tratto gli occhi del generale Dagen bruciarono dentro i miei, ardenti come proiettili. Fu abbastanza breve perchè nessuno se ne accorgesse, ma troppo preciso per essere casuale. Istintivamemte guardai Aryan al mio fianco. Noi non possiamo andare, mi dissi. Comparve Polaris alla sua destra e lui le passò un braccio rassicurante attorno alle spalle.

“Le Forze Aree e l'Intelligence hanno formato una nuova squadriglia di sedici piloti,” il giovane stratega al suo fianco gli consegnò una lista, “Che procederò a chiamare adesso uno ad uno. Se il vostro nome non sarà chiamato lascerete la sala, altrimenti resterete. Seguiranno le specifiche di missione. Laurent Jorse, Conrad Maeve,” cominciò a leggere i nomi con la stessa veemenza con cui premeva il grilletto mentre la stanza era immersa nel silenzio più assoluto.

Aryan mi strinse un braccio e quando incontrai il suo sguardo capii il suo messaggio nascosto: sarebbe andato tutto bene. Gli sorrisi debolmente, ogni nome era un colpo di pistola.

“... Rose Eadlyn, Lawson Davis, Morgayne Weisman... ”

Vidi un ragazzo e una ragazza stringersi in un abbraccio, un giovane pilota diede una pacca sulla spalla a un compagno e gli sussurrò qualcosa. Kaiden era ancora seduto nella mia visuale perferica, mentre man mano che i nomi venivano pronunciati sempre più persone si rassicuravano l'un l'altra.

“... Shaye Sloane, Rufus Alden,” mi dissi che ormai la lista doveva esser finita. “... Alan Clyde, Kyrell Hearst, Aryan Murph,” spalancai gli occhi, “E Valyrie Wade,” mi si bloccò il respiro.

Scorsi Kaiden alzarsi in piedi.

Cosa?” mi voltai verso Aryan.

Polaris ci guardò entrambi, sbalordita e interrogativa.

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