parte 1

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~Midoriya pov~
Era un altro giorno alla UA, ormai era iniziato il secondo anno e finalmente saremmo dovuti tornare a scuola e ritrasferirci nei dormitori. Amo mia madre e vivere con lei durante le vacanze mi è piaciuto però allo stesso tempo non vedo l'ora di tornare a scuola e far vedere a tutti i miei progressi. Arrivo in anticipo al cancello della scuola che come al solito durante il rpimo giorno di apertura è pieno di giornalisti, di fianco a me noto todoroki che mi fa un cenno con il capo per poi passarmi davanti e fare strada. Io lo seguo ignorando le domande dei giornalisti, che per la maggior parte si sono accaniti sul figlio di Endevar. Todoroki cerca di non farci caso mostrando la sua espressione indifferente che fa impazzire i giornalisti che normalmente istigano le persone apposta per vederle sfollare. Appena finalmente arriviamo all'entrata della scuola e ciò significa alla fine dei giornalisti sentiamo una frese da un gionalista :"talmente arrogante da non salutare nemmeno" riferendosi a todoroki. Forse lui resiste a tutti questi insulti ma io non permetto a nessuno di insultare gratuitamente un mio compagno. Mi inchiodo e vedo todoroki voltarsi verso di me, io mi giro verso il giornalista e lui mi guarda in modo arrogante e altezzoso
"E voi siete talmente tristi da non aver trovato un lavoro migliore di posto di rompere il c***o a degli studenti. Cosa sei? Un pedofilo, razza di pervertito!! Trovati un passatempo migliore"
La rabbia si sta facendo strada nel mio corpo e sento la mia unicità attivarsi e diffondersi in tutto il corpo. L'uomo mi guarda sorpreso e imbarazzato mentre tutto intorno a lui c'è silenzio. All'improvviso sento una mano afferrarmi il polso e trascinarmi nella scuola, è todoroki che non mi guarda nemmeno tanto è intento a farci andare via da questa situazione. Una volta dentro le mura dei dimitori mi lascia il polso, su cui rimane in segno rosso, e si volta verso di me puntando i suoi occhi nei miei
"Cosa ti è venuto in mente?" Dice con tono freddo
"Mi dispiace ma non ce l'ho fatta a sentirti dire quelle cose..."
Mi interrompe spingendomi al muro e sbattendo la mano contro il muro all'altezza della mia testa
"Questi sono problemi miei."
Non so cosa dire, non mi sembra arrabbiato eppure... mi inquieta
"Mi hai già aiutato ad accettare la mia metà di fuoco, e già qui non capisco il perché ed ora mi difendi anche davanti a tutti i giornalisti?"
Dice lui senza muoversi dalla posizione
"Sei un mio compagno, un mio rivale e un mio amico..."
Dico in tono fermo e deciso senza distogliere lo sguardo, lui si allontana e si volta
"Vado a sistemarmi, ci vediamo a lezione"
E così si allontana verso la sua stanza.
Abbiamo le camere vicine quindi aspetto qualche secondo per poi andare nella sua direzione per iniziare a sistemare le cose nella mia camera.

Un amore particolare (TODODEKU-BAKUSHIMA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora