5.

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La giornata passò in maniera calma e tranquilla. La mattina i ragazzi si riunirono sotto l'albero per scartare i regali che ognuno aveva fatto e tutti ne rimasero felici, anche Jungkook, nonostante fosse il Brontolo del gruppo. Quelle ore andarono per il meglio per tutti quanti, e quindi i giorni seguirono sempre pacati senza nessun avvenimento sconvolgente, anche se, il giorno del campeggio era ormai alle porte. I due fidanzati si svegliarono presto quel giorno, e dopo la sessione 'coccole mattutine' si prepararono per quelli che sarebbero stati due giorni di vita in piena natura selvaggia. Jimin non vedeva l'ora di partire, infatti era così emozionato che lo stava ripetendo a Taehyung un'infinità di volta, saltellando qua e là come un vero e proprio bambino quando deve comprare un giocattolo. L'altro sorride guardandolo, nonostante ancora molto assonnato, innamorato della tenerezza del suo ragazzo. "Su, andiamo, bambinone" disse poi avviandosi verso la porta. "Voglio prima qualcosa" disse con aria innocente, mettendosi le mani dietro la schiena e facendo gli occhi dolci, facendo intuire subito a Taehyung il fatto che stesse chiedendo un bacio. "Hmm, ovvero?" lo sfidò il castano, guardandolo con un sorriso furbo, facendo imbarazzare leggermente il ragazzo dai capelli rosa. "Uffa! Perché devi fare sempre così!" disse sconsolato quest'ultimo, facendo ridere rumorosamente il ragazzo di fronte a lui, non esitando ad avvicinarsi per cingergli la vita e schioccandogli un bacio sulle labbra carnose e rosee, come si suoi capelli. Dopo essersi separati, i due uscirono davvero di casa, come sempre, mano nella mano. Misero gli zaini del bagagliaio della macchina del castano, e si avviarono verso il luogo d'incontro con gli altri ragazzi, alcuni, come Namjoon, Jin e Yoongi, già ad aspettarli. "Ehi ragazzi" esclamò, ancora tanto eccitato, Jimin. I primi due ricambiarono con abbracci, mentre l'ultimo donò un lieve, ma tenero, sorriso alla coppia, in segno di saluto. "Dove sono Hoseok e Jungkook?" parlò sempre il rosa, diventando sempre più impaziente di partire. Dopo qualche minuto arrivarono pure loro, e finalmente, tutti e sette partirono.

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Il viaggio era stato abbastanza lungo, infinito per il ragazzo dai capelli rosa, e quando arrivarono, parcheggiarono i veicoli alle porte di una foresta, e poi si avviarono a piedi. "Su Taehyung-ssi, devi camminare!" disse euforico Jimin, mentre afferrava la mano dell'altro, lasciandogli un sorriso. "Questi zaini non aiutano" parlò poi, dopo dieci minuti che parevano infiniti, di camminata, con il fiato corto. Jimin ridacchiò. "Siamo quasi arrivati, amore" lo incoraggiò il confetto, e quando arrivarono a luogo di destinazione, Taehyung urlò: "Finalmente!"

Si sistemarono per bene, Jin e Jimin prepararono da mangiare, Taehyung, Yoongi e Namjoon montarono le tende, e Hoseok e il maknae accesero il fuoco, che non poteva mancare. Erano a dicembre.
"Mi dispiace per quella sera" parlò Hoseok, chiedendo per la seconda volta scusa al moro. "Lo hai già fatto, e comunque non importa, sono stato io ad alzare la voce, non hai fatto niente" disse, e il cuore del rosso fece una capriola. Jeon Jungkook era stato gentile con lui, erano progressi. "Oh, guarda! Si è acceso!" urlò elettrizzato poi, e Jungkook rise. "Calmo Hoseokie, è solo una scintilla"

Calò il Sole, e arrivò la tanto amata Notte, quiete e calma, che portò i ragazzi a rintanarsi nelle proprie tende dopo aver cenato, tranne il raggio di sole, che invece preferì restare ancora avanti al fuoco, a riflettere. Jungkook non gli era mai stato indifferente in quel senso, solo che ultimamente, nonostante il caratterino che aveva, era riuscito a far breccia nel cuore del rosso. Non era una cosa del tutto casuale, aveva iniziato a guardare il più piccolo in modo diverso quando, una sera di qualche mese fa, il più piccolo si sfogò con lui per la morte della propria nonna. Lo aveva visto piangere, debole e sussurrare parole poetiche per la tale mancanza, e questo fece brillare gli occhi e battere il cuore al maggiore. Ma, secondo la testa di Hoseok, il moro non si sarebbe mai innamorato di lui, non sentendosi all'altezza di far provare tale sentimento all'altro.

"Hobi?" si sentì chiamare e si girò all'istante, ritrovandosi di fronte il ragazzo che si trovava nei suoi pensieri prima di essere stato distratto. "Ehi, Kookie" sussurrò, facendo cenno di avvicinarsi e mettersi seduto accanto a lui. "Come mai sei fuori? Entra, fa freddo" disse, prendendolo per un braccio e tirarlo leggermente. "Non ho sonno, e poi mi rilassa stare qui" rispose semplicemente, con la sguardo fisso sulla fiamma ricca di varie sfumature. "Senti... grazie per essere sempre gentile con me. Sei, penso, l'unico che mi tratta così bene nonostante il mio comportamento inadeguato, ma capiscimi, sto passando un brutto periodo con la mia famiglia, non riesco ad essere tranquillo e tendo sempre a rispondere male alle persone a cui tengo" Jungkook quelle parole le pronunciò con il cuore, perché si era reso conto del fatto che Hoseok, come anche gli altri, non meritasse quelle parole scontrose. "È okay Kook, non devi giustificarti. Supererai tutto questo e ritornerai il Kookie carino e dolce che sei sempre stato" lo liquidò così, posandogli una mano sulla spalla e lo attirò a se, facendogli posare la testa sulla sua spalla. Jungkook chiuse gli occhi, beandosi di quel tocco che non riceveva da tempo. "Grazie Hoseok"

I fancy you. [ Vmin ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora