Capitolo 1 pt.6

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Si rimetterà sicuramente ma, perché questo accada, devo prima risolvere il suo problemino.
(Ho paura di non farcela).
Ersiglia:
"Lo so. Grazie."
Apprezzo il fatto che sia qui per me. E che cerchi di sollevarmi il morale.
Lisa:
"Ascolta, non posso restare troppo. Oggi verranno un sacco di persone. Te la caverai?"
Ersiglia:
"Non preoccuparti! Torna al lavoro."
E se chiedessi un prestito? Dopotutto, il mio lavoro è una garanzia. Ma 500.000 dollari non è poca roba!
Pfff! Chi accetterebbe di fare un credito di 500.000 dollari a una ragazza come me? Vivo una vita modesta. Non sono nessuno!
Mi alzo.
Mi alzo, sul punto di crollare, malgrado la mia giornata sia appena cominciata.
Mi sembra che siano passate 20 ore da quando quel pazzo mi ha quasi investita.
Mi farò un altro caffè! Ne ho bisogno.
(Che schifo!)
Lisa mi sorride e si alza per buttare il suo bicchiere. Mi guarda, perplessa.
Lisa:
"Forse dovresti tornare a casa? Prenderti una giornata di riposo?"
A dire il vero, devo assolutamente trovare una grossa somma di denaro, quindi prendersi una giornata di "riposo" non è proprio un'opzione.
Ma Lisa non lo sa. E non voglio parlargliene. È un mio problema, non suo. Quindi mi limito ad annuire e stringermi nelle spalle.
Ersiglia:
"Ce la farò. Non preoccuparti!"
Lisa:
"Dalla tua faccia, ne dubito Ersiglia. Ascolta, se è per Gabriel..."
Ersiglia:
"No, non c'entra niente."
Beh, un po' sì in effetti. Ma non per quello che crede lei. Ho chiaramente bisogno di questo lavoro! E non mi ci vedo a rapinare banche!
A meno che... potrei proporre a Maccini di pagare a rate?
Buona idea.
Ma certo! Credi davvero in Babbo Natale, Ersiglia...
Se questo tizio gli ha dato 48 ore per rimborsargli mezzo milione di dollari, dubito sarà disposto a farci credito. Siamo fottuti!
Solo al pensiero, mi si stringe la gola.
Per fortuna, l'arrivo di Matt e Colin distoglie l'attenzione di Lisa, permettendomi di rimettermi in sesto.
Come al solito, Matt ha un gran sorriso sulla faccia. Mi saluta allegramente.
Quanto a Colin, sviluppatore della Carter Corp e amico di Matt, mi fa solo un breve cenno del capo. Faccio lo stesso.
Colin è il classico ragazzo riservato e silenzioso. "Dark" in tutti i sensi. Vive nel suo mondo e parla molto poco.

Matt:"Ersiglia! Non credevo ti avrei vista, oggi

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Matt:
"Ersiglia! Non credevo ti avrei vista, oggi. Ti mancavo così tanto?"
Si mette a ridere, orgoglioso della sua battutina, e mi fa un occhiolino malizioso. Quell'occhiolino! Per un attimo mi è sembrato di vedere l'autista della Lamborghini... Che strano.
Ersiglia:
"Terribilmente! Non credo mi sarei rimessa, non fossi venuta immediatamente a vederti!"
Matt:
"Allora? Come sta tuo fratello?"
Lo rassicuro.
Alzo le spalle e lo rassicuro.
Ersiglia:
"Si rimetterà. Ha la pelle dura! Come sua sorella!"
Matt:
"Senza dubbio. E tu? Come la stai gestendo?"
Ersiglia:
"L'ospedale... beh, è un ospedale, lo sai!"
Lisa:
"Beh, io devo davvero rimettermi al lavoro! Matt, occupati di lei, va bene?"
Matt:
"Non preoccuparti. Il suo cavaliere senza macchie e senza paura è sempre qui per lei!"
Lisa:
"Sarà meglio! Ci vediamo dopo!"
Colin:
"A dopo."
Osservo la mia amica andare via, mentre Matt mi dà una pacca amichevole sulla spalla, per poi farsi un caffè.
Quando a Colin, mi rivolge un'occhiata insondabile, per poi prendersi da bere e sistemarsi a un angolo della stanza, per consultare il suo telefono.
Matt:
"Sicura di stare bene? Sei pallida come le chiappe di Biancaneve!"
Scoppio a ridere alla metafora di Matt.
Ersiglia:
"Grazie per il complimento! Ma sì, sto bene, te l'assicuro. È solo il contraccolpo... Mio fratello..."
Sono sincera.
Guardo Matt, insicura. Vorrei dirgli di più, parlargli, confidarmi. Ma, d'altra parte...
È un vero disastro! E non voglio coinvolgere nessuno!
Matt:
"Non preoccuparti, Ersiglia. Andrà tutto bene! Se è forte come te, si rimetterà in piedi in men che non si dica."
Non rispondo, colpita dalla sua preoccupazione. Al di là di essere un po' demenziale, è un uomo col cuore in mano.
Colin:
"Puoi fidarti di lui. Sa di che parla."
Mi volto a guardare Colin, sorpresa. Ha appena pronunciato una frase completa, cosa piuttosto rara.
Matt:
"Amico..."

Matt lo fulmina con lo sguardo

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Matt lo fulmina con lo sguardo. Mi sono persa qualcosa.
Colin:
"Cosa? Amico, dico solo la verità!"
E, senza darci ulteriore considerazione, torna a controllare il suo telefono. Osservo Matt, perplessa.
Ersiglia:
"Mi sono persa qualcosa...? Che voleva dire?"
Il mio collega beve un sorso di caffè, per poi rispondermi. Sembra non voglia parlarne.
Matt:
"Diciamo che ti capisco."
Gli chiedo di specificare.
Ersiglia:
"Come sarebbe, mi capisci? Cosa significa?"
Matt:
Ok! Problemi di famiglia, ospedali, ci sono passato. Tutto qui."
Ersiglia:
"Oh. Mi spiace..."
Matt:
"Non devi essere dispiaciuta, Ersiglia. È la vita."
Ha ragione: è la vita! Socchiudo gli occhi e lo osservo. Cos'è successo nella sua?
Glielo domando.
Voglio saperne di più. Con un po' di fortuna, magari Matt avrà la soluzione ai miei problemi.
Mmmh... no! Non ho intenzione di coinvolgerlo, ma sono comunque curiosa...
Ersiglia:
"Quando parli di problemi di famiglia... ti riferisci a un fratello o a una sorella che si ritrovano in ospedale un giorno sì e l'altro pure?"
Matt si stringe nelle spalle, insondabile.
Matt:
"Diciamo di sì, principessa..."
Colin:
"Sì, è così."
Matt si volta di nuovo verso Colin. Si scambiano uno sguardo colmo di significati. E io continuo a non capire niente!
Mi innervosisco.
È fastidioso! Che dicessero le cose chiaramente, o non le dicessero affatto!
Cassidy:
"È ancora qui?"
Mi volto di scatto. Per via di Matt e Colin, non ho fatto caso al resto.
La responsabile delle risorse umane è in piedi sulla soglia. I suoi occhi sono fissi su di me, pronti a fulminarmi.
Ma, quando si accorge di Matt, il suo sguardo si addolcisce immediatamente...

Mi alzo.
Mi alzo in piedi e getto via la mia tazza.
Cassidy:
"Credevo la stessimo pagando per realizzare un lavoro di comunicazione, signorina Normann."
Ersiglia:
"È così, signorina Sparke."
Cassidy:
"Beh, c'è stato chiaramente un errore, alla sua assunzione. Forse dovrei domandare al signor Simons di riassegnarla da qualche altra parte?"
Ersiglia:
"Ascolti, noi..."
Cassidy mi punta addosso il suo indice perfettamente curato.
Cassidy:
"Le andrebbe di lavorare come addetta alle cucine? Così potrebbe godersi la sua macchina del caffè."
(Oh, magari! Così potrei lanciartela direttamente in testa!)
Cassidy:
"Al lavoro! Immediatamente."
Mi guarda dall'alto in basso, come se stesse parlando con uno scarafaggio. Devo davvero trattenermi per non strapparle la lingua. Se lo meriterebbe!

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