Il suo profumo

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Era calato il buio su quella strana giornata quando, finalmente, Giovanni aveva rimesso piede a casa. Fece appena in tempo a chiudere la porta che venne subito travolto dalle mille domande e frasi dei suoi genitori.

Genitore2«Dove sei stato fino ad ora?»

Genitore1«Eravamo preoccupati! Sai quanto è pericoloso stare fuori così tanto mentre ci si trova nel periodo di fertilità!»

Genitore1«Pensavamo ti avessero rapito o peggio!»

Genitore2«Se non vuoi prendere i calmanti almeno resta a casa, te l'avevamo detto stamattina!»

Genitore1«Stavamo per chiamare la polizia!»

Genitore2«Hey, ci stai almeno ascoltando?»

Giovanni non faceva mai molto caso alle cose che gli dicevano quando rincasava durante il suo "periodo", ormai le conosceva a memoria. Era sempre la stessa storia.

Dove sei stato, cosa hai fatto, perché non sei rimasto a casa, sai che è pericoloso uscire in questo stato eccetera eccetera.

Ignorandoli li oltrepassò e posando il tubo a terra si diresse verso la piccola sorellina che, appena lo vide, gli saltò in braccio contenta.

Sorellina«Sei tornato! Mi sei mancato tantissimo lo sai?»

Reggendola, la strinse per qualche secondo in un dolce abbraccio. Dicendo, dopo averla poggiata a terra con la medesima dolcezza.

Giovanni«Mi sei mancata molto anche tu. Dimmi cosa hai fatto di bello oggi?»

Lei subito corse in camera tornando con un bellissimo disegno di tutta la famiglia. Nonostante avesse solo quattro anni era veramente brava a disegnare, ma anche a scrivere e a cantare, in pratica era brava in tutte le attività intellettuali, caratteristica comune nei Beta come lei.

Giovanni«È stupendo.»

Sorellina«Davvero?! Grazie!»

Rispose orgogliosa del suo lavoro e, sfoggiando un sorriso a trentadue denti, lo abbracciò nuovamente. 

Genitore1«Dai, Giovanni, Emily andiamo a mangiare, oggi abbiamo preparato le lasagne.»

Felicissima di poter mangiare il suo piatto preferito Emily corse in cucina come un fulmine, mentre, al contrario, Giovanni raccolse il tubo e si diresse al piano superiore, dicendo.

Giovanni«Ho sonno, vado in camera mia.»

I suoi genitori provarono a fermarlo, ma alla fine lo lasciarono andare. Sapevano che periodo difficile era l'adolescenza di un Omega, ma non avevano idea di come poter aiutare il loro bambino a superarlo. Sospirarono guardando la sua figura scomparire su per le scale e andarono in cucina per consumare la cena.

Arrivato in camera Giovanni si chiuse la porta alle spalle senza accendere la luce, rimanendo così nella penombra. Frugando nelle tasche trovò la sacchetta di quell'Alpha dalla quale fuoriusciva un profumo intenso. Portando la sacchetta al naso sentì le guance tingersi di rosso, non capiva come mai stesse compiendo quell'azione. Inalare quel profumo gli aveva causato una strana eccitazione, più profonda di qualsiasi altra abbia mai provato prima. Si lasciò cadere a terra sentendo le gambe che non riuscivano più a reggerlo. Inspirando nuovamente il profumo di quell'Alpha sentì il bisogno di essere riempito, un bisogno così intenso che lo fece stare male, cosa che in tutta la sua vita non gli era mai capitata. Odiava quella sensazione. Cedendo si slacciò i pantaloni, che erano ormai diventati stretti, e infilando una mano nelle sue mutande sentì pensieri sempre peggiori prendere forma nella sua mente. Pensieri che non poteva contrastare o controllare e che lo disgustavano nel profondo.

Voglio essere riempito dal cazzo di un Alpha

Non lo voglio!

Voglio che un Alpha mi marchi, che riempia il mio corpo di segni, che mi scopi senza ritegno!

No...

Giovanni lentamente introdusse due dita nel suo antro più intimo e privato e, iniziando a muoverle, raggiunse il punto, fulcro del piacere, che provocò delle leggere scosse che gli percorsero il corpo.

Non voglio delle dita, non sono abbastanza! Voglio il cazzo di un Alpha!

Giovanni«Mh...Ah»

Colpendo quel luogo in modo sempre più rapido sentì gradualmente sempre più piacere, che gli fece emettere dei leggeri gemiti attutiti dalla mascherina. Un calore, normalmente dolce, iniziò a divorarlo.

Voglio essere riempito dallo sperma di un Alpha. Voglio che un Alpha mi renda suo!

Cazzo! Sono così stufo di questi pensieri... Perché sono dovuto nascere Omega? Perché devo sentire il disgustoso bisogno di essere scopato da un Alpha?

Giovanni si sentiva tradito dalla vita, non riusciva a comprendere il motivo per cui doveva subire tutto quello, non riusciva a capire perché il suo corpo desiderasse un codardo disgusto e bugiardo Alpha.

?<Sarebbe scorretto da parte mia>

?<Scontrarmi con te quando non sei in piene forze.>

Giovanni«Ngh...AAAH!»

L'apice del piacere travolse Giovanni mentre un denso liquido bianco finì sui suoi boxer. Dopo un momento di pausa una gran confusione invase il cervello del povero Giovanni che non riusciva a dare una spiegazione a quanto avvenuto.

Perché?

Sono venuto, sono venuto appena mi è tornata in mente la sua faccia. Cazzo!
Fanculo!

Non mi basta. Non è lontanamente abbastanza.
È tutta colpa degli Alpha! Li distruggerò tutti.


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Oggi capitolo in miniatura, tanto per capire un pochino cosa passa per la mente di Giovanni!!!!
Ma non penso si possa definire un

+R-18 se devo essere sincera mi ha deluso un po' come è venuto fuori, ma nessuno è perfetto e quindi ecco a voi un capito dedicato a Giovanni.

H✒

Omegaverse - CamperKillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora