THE GENDER BENDER

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Bender le Chameau non sapeva a cosa andava incontro quella mattina.
Era una calda giornata estiva, afosa come era solito a Velvet. Una bella città, certo, ma la mentalità dei suoi abitanti non era certo amichevole verso le "tendenze" di Bender.
Si trovava al suo bar preferito, un posto sfarzoso di nome Leo's Mood, a fare colazione con la sua amica Quinn, aspirante giornalista, stranamente carina e popolare per essere amica di Bender, o almeno così sosteneva l'opinione pubblica.
C'era un buon profumo di caffè nell'aria, un gradevole silenzio che lasciava udibili solo il condizionatore, i sorsi di caffè dei clienti, e lo scrusciare della pelle delle palle di un signore poco più la, che grattava lo scroto con una forza tale che se fossi stato li, avrei avuto la pelle d'oca. Una signorotta anziana lo guarda, rabbrividisce, per poi assumere un'aria schifata, rompendo il silenzio con un'imprecazione di un razzismo talmente violento e immotivato, senza contesto, che non faceva nemmeno ridere, anzi faceva sentire sporchi. Due clienti, di fatti, fecero per andarsene. Il silenzio rimase tale, e con esso l'imbarazzo.
Quinn iniziava a giocherellare con i suoi corti capelli neri, cosa che era solita fare quando era tesa o imbarazzata, mentre controllava i social, come se cercasse qualcosa. Bender, di canto suo, sfogliava il giornale. "2 giovani scomparsi a Sagaria" recitava la cronaca nera, "CEO della Camel Express lascia la carica ad un sottoposto per cercare il fratello morto" dice la prima pagina. Ma era ovvio che era una lettura passiva, mentre aspettava che l'amica trovasse quel che cercava.
"Eccolo!" esclamò Quinn, mostrando il telefono a Bender. Sullo schermo c'era un'inserzione inerente al Velvet Comics, evento dedicato ai fumetti e non solo, che avrebbe avuto luogo quel fine settimana.
Bender lanciò uno sguardo alla sua amica, uno sguardo che era un misto tra rabbia e vergogna.
"Smettila per favore, so che vuoi andarci"
"E sai anche perché non posso"
"Ma ci saranno centinaia di persone in cosplay, che ti frega"
"Quinn smettila di fingere che non sia accaduto niente" disse Bender alzando la voce e battendo il pugno sul tavolino.
"ALLORA" gridò Oras, il peloso barista.
Senza alzare lo sguardo, il cammello (ah già, Bender é un cammello grigio, sapevatelo) andò a pagare e, rimanendo in silenzio, e lasciò il bar per accendersi una sigaretta. Quinn uscì lo raggiunse di fretta, leggermente dispiaciuta per come si era sentita trattata.
"Ci sono molte, moltissime persone che fanno quello che fai tu."
"Quinn, ormai qui lo sanno tutti. Me ne fotto che lo fanno in molti, qui stiamo parlando della mia reputazione. Il Signor Jacob ha anche preso in considerazione il licenziamento. Sono rovinato, sai che cazzo me ne frega del fatto che lo fanno in molti."
"Sì ma tu non-"
"Non posso rinunciare alla mia felicità negando ciò che sono? Questo vuoi dire? Ciò che stai ripetendo da giorni tipo mantra? Speri che così facendo puoi risolvere tutto Quinn?"
La ragazza indietreggiò di un passo, la sua faccia divenne triste. Le stava particolarmente a cuore Bender, i due avevano un legame buono.
"Scusa, io non..."
"Sei un pezzo di merda"
Quinn prese e andò via, con le lacrime agli occhi. Bender, assalito da un fortissimo senso di colpa e frustrazione, calpestò con violenza la cicca della sigaretta e andò verso casa.
Ed eccolo lì, nel suo appartamento, privo di colori ma sapientemente arredato, non sfarzoso ma anzi ordinato, dava una sensazione di pulizia e comfort.
Dopo essersi versato dello Scotch dal frigorifero prese il suo portatile, aprendo un immagine.
Un immagine di Astolfo.

Bender sapeva del segreto di Astolfo

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Bender sapeva del segreto di Astolfo. Lo sapeva eccome. Afferrò il suo membro con entrambe le mani, strizzando con una forza inaudita, mordendosi il labbro. Il suo sollazzo sanguinario procedeva accompagnato dall'alluce del piede che premeva il mouse per far scorrere le immagini, molto più esplicite di quella mostrata poc'anzi. Dopo aver inondato di passione il portatile, i pantaloni, il divano ed il pavimento, Bender corse verso l'armadio e lo aprì, rivelando un'ampia gamma di vestiti femminili.
Era questo il segreto di Bender. Il cross dressing. Le Chameau lo scrittore di giorno, The Gender Bender la notte.
L'intero pomeriggio fu pietoso, un uomo adulto vestito da donna che gira per casa masturbandosi, cospargendo di sperma letteralmente ogni angolo di casa. Membri esageratamente enormi e gommosi attaccati alle pareti sui quali Bender si strisciava, inghiottiva, infilava con una violenza estrema in ogni orifizio.
Bender era gay, gay e stragay. Era affetto da ninfomania, ma il bigottismo del suo popolo non l'avrebbe mai accettato, era anzi contro la legge.
Svariate ore dopo, Bender si trovava disteso sul pavimento, ricoperto interamente del suo lurido sperma, singhiozzando. Pochi giorni prima, il suo hard disk era stato reso pubblico in seguito ad un attacco di hacking. Colpevole e movente risultano ignoti, ma ormai poco importava. Che la sua vita fosse finita?
No, non poteva finire così. Gli balenarono le parole di Quinn, che per tutto questo brutto periodo non aveva fatto altro che supportarlo e credere in lui.
Ora, non sarò di certo io a giudicare Bender, ma credo abbia capito un cazzo per un altro, perché decise di organizzare un colpo di stato.

Venerdì. Quinn si trova nel luogo in cui da li a poco si sarebbe tenuta la fiera. Era arrabbiata con Bender e assai delusa, ma sperava di chiarire la faccenda. Continuava a guardarsi intorno, ma ad un certo punto udì una vecchia strillare
"Stanno arrivando"
Quinn era confusa.
"Si salvi chi può"
"Chiamate la polizia"
Sempre più gente scappava disperata, dalla stessa direzione. Che diamine stava accadendo?
Dall'orizzonte, un uomo grasso e peloso vestito da Sailor Moon si avvicinava marciando, portando con se una cassa enorme, facendo sentire ad un volume così alto da renderla udibile nell'intera città la marcia imperiale di Star Wars.
Alle sue spalle, un esercito di travestiti in cosplay. Erano centinaia, che dico, migliaia, ricolmi di rabbia e di peli trattenuti in vestitini ridicolmente succinti e aderenti. Quinn riconobbe il capo vestito da Maga Nera di Yu-gi-oh: era Bender.
La folla inferocita marciò fino al luogo della fiera. Bender si elevò sul palco, prese un megafono ed iniziò il suo discorso.
"Per anni, oh fratelli, ci hanno oppressi, emarginati, trattati come mostri per le nostre tendenze."
La folla intera gridò.
Un omaccione muscoloso vestito da Tracer capovolse un'auto, mentre uno smilzo e pallido vestito da Megumin iniziò a mordere i passanti terrorizzati.
"GUARDATE TUTTI, OH CITTADINI, GUARDATE CHI É STATO A DIRVI DI ODIARCI"
Su un gigantesco schermo, lì allestito per la fiera, iniziò una sequenza di filmati, uno più scandaloso dell'altro. Nel primo, il sindaco Riccardo Barzelletta, che si accingeva a succhiare gli alluci di una nana vestita da scarafaggio. In quello successivo, il dottor Belli Tumori, medico più illustre di Velvet, mentre si faceva infilare una bombola del gas nell'ano da una filippina. E poi altri, e altri ancora.
"Parlano di perversioni, quando sono i primi a commetterle! Ci hanno usati come capro espiatorio, e voi ci siete lasciati abbindolare!"
Le forze armate circondarono l'Adunanza, che si scaglio contro di loro, dando inizio ad una rivolta violenta.
Un soldato colpì Bender alla testa.

Buio.

"Cosa... dove mi trovo?"
Bender riconosceva il luogo in cui si trovava, era casa di Quinn.
"Ti sei svegliato" disse lei, entrando in camera.
"Io non.... cosa é successo?"
La ragazza sorrise, e accese la TV
"É da poco finita la rivolta tenutasi in piazza, si contano tra i 200 e i 250 morti, per non parlare delle centinaia di feriti. In seguito alla riproduzione di video che mostravano figure politiche e non della nostra città in atti scandalosi, l'uomo che ha causato tutto questo, che risulta disperso e sconosciuto, passerà alla storia come Bender il Rivoluzionario. Si pensa poi che-"
"Rivoluzionario..."
"Che ti dicevo dall'inizio?"
"Tu.. tu hai sempre creduto in me. Io, io ti devo delle scuse Quinn"
Senza rispondere, i due si abbracciarono.
"Sei ancora ricoperto di sperma."
"Mio non é, chissà che hanno fatto quei froci mentre ero svenuto"

NANANANANANA
SCHOULD I STAY OR SHOULD I GO
NANANANANA

*TITOLI DI CODA*

NANANANANA
SCHOULD I STAY OR SHOULD I GO.

"Bender il Rivoluzionario? Ma che... Vaal guarda qui"
"Fammi vedere... "Gay represso semina il panico in congresso"...Ah é successo a Velvet, dove siamo diretti"
"Daiiii muoviamoci voglio vedere le macerie e i morti!"
"Ok Vera, andiamo"

Fine.

BLACK CAMEL - stagione 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora