𝚃𝙾𝙽𝚈 𝚂𝚃𝙰𝚁𝙺. ✦

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titolo: You can go now, dad.
genere: Drammatico.
trama: *ENDGAME SPOILER*
Sei ritornata sulla terra dopo cinque anni, che per te, furono solamente cinque minuti. Grazie alla squadra composta da Tony, tuo padre, Il Capitano, Natasha, Bruce, Scott, Thor, Clint, Nebula e il simpatico procione Rocket. Mentre tutti stanno combattendo, tu sei a casa con la tua piccola sorellina, Morgan.

 Mentre tutti stanno combattendo, tu sei a casa con la tua piccola sorellina, Morgan

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Dad, i will always love you.

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Eri da qualche oretta a casa tua. Sapevi benissimo cosa stesse succedendo. Tuo padre e gli altri eroi stavano combattendo contro Thanos. Erano passati cinque anni, mentre per te e per gli altri solamente cinque minuti. Eri lì, in camera tua, con un libro in mano e un evidenziatore nell'altra. Quando ero stata intrappolata in quel posto hai parlato con Peter. Ti aveva sempre incuriosito quel ragazzo, oltre al fatto che tuo padre ne parlava sempre. Si vedeva che ci teneva a lui, e che la cosa fosse ricambiata era ovvia. La piccola Morgan stava dormendo, non ne sapevi nulla. Non sapevi di avere una sorellina, ma cosa potevi aspettarti, erano passati cinque anni. Trovavi affascinante come su quel pianeta fossero passati solo cinque minuti mentre sulla terra cinque anni. Ma d'altronde, chi poteva comprendere del tutto l'universo? La risposta ce l'avevi: nessuno! Eri così presa dai tuoi pensieri e dal libro, che solo alcuni minuti dopo ti accorgesti che la ragazzina era lì, sulla porta della camera di tuo padre e Pepper. Le sorridesti e la invistasti a sedersi lì, accanto a te. «Ehi piccolina, che c'è?» le domandasti sorridendole. «Mi manca papá», annuisti abbracciandola. «Papá tornerà e ti abbraccerá forte forte, dicendo di volerti un bene infinito», eppure nemmeno tu eri sicura di quello che dicevi. Non potevi sapere come sarebbe andata a finire, volevi e speravi che tuo padre ritornasse e facesse le stesse indentiche cose, ma non potevi sapere il futuro, altrimenti beh, tutto questo non sarebbe successo. «Grazie, sorellona!» il nomignolo ti fece sorridere, era piccolina eppure era comprensiva. «Di niente, sorellina» la guardasti, mentre si addormentava di fianco a te. Sapevi che, se Tony non sarebbe ritornato, la ragazzina non avrebbe fatto vedere il dolore. Eri così anche tu, quindi ne eri certa. Nessuno vuole far vedere il dolore che prova. Per te era una cosa personale, intima. Nessuno doveva sapere quando provavi dolore. Dolore per una perdita.

Eri in ansia, inutile dirlo. Erano ormai passate due orette da quando la ragazzina si era addormentata accanto a te. Un pisolino lo facesti anche tu, svegliandoti poi mezz'oretta dopo. Andasti a bere un bicchiere d'acqua, mentre guardavi quella casa. Era bella, inoltre ti piaceva tantissimo l'enorme prato davanti casa. E adoravi anche il laghetto di fronte. Guardasti i vari quadri e le varie foto, e ne trovasti una bellissima. Erano Tony e Peter. Sorridesti, guardando quella foto così importante. I due ragazzi più importanti della tua vita, dopo ovviamente c'era Cap.

In quel momento, all'Avengers Tower, che ormai era distrutta, Tony prese le gemme. «Io.. sono.. Iron-Man» disse respirando velocemente, per poi schioccare le dita. In quel momento tutto si fermò, gli Avengers si fermarono, smettendo di combattere mentre i nemici disparevano proprio come qualche anno fa succedesse con gli Avengers. Tony, però, cadde. Mentre Thanos si mise seduto, consapevole della sconfitta. Della seconda sconfitta nel secondo tentativo invano. Sta volta, però, per sempre. Tony era lì, ormai in fin di vita. Pepper si avvicinò, accarezzandogli il viso. «Fa-Fate venire mia figlia..» bisbigliò, ormai anche parlare era difficile per lui. L'unica cosa che voleva era vedere la sua figlia, ormai per l'ultima volta. Vederla ed essere consapevole che lei stesse bene. Vederla e ammirarla, vederla e ricordarsela per tutta la sua vita nell'oltretomba. Strange aprí un portale e si creó un venticello fresco. «Ti amo, Pepper» disse Tony, guardando la moglie che sorrise con le lacrime che le rigavano le guance.

Mentre eri lì, nel salotto ad ammirare quelle foto e quei quadri, sentisti un venticello. Ti girasti e vedesti un buco color oro, sapevi che era un portale. Spesso guardavi Strange mentre si allenava oppure quando, per quei cinque minuti passati su quel piccolo mondo, cercò invano di creare un portale per la Terra. Eri felice, sapevi quindi che fosse terminato tutto e che erano tutti bene, chi con qualche ferita, ma bene. Lasciasti la piccola Morgan da sola, sapevi che avrebbe dormito per ancora molto tempo. Entrasti e subito dopo eri lì. Macerie, tutti feiriti e sanguinanti, ma tutti vivi. Ti guardasti attorno, vedesti Clint che ti sorrideva amaro, Cap che ti guardava compassionevole, Bruce che non lo faceva affatto, Thor che aveva le lacrime ma non vedesti due persone importanti: Natasha e Tony.

Pepper si spostò e lo vedesti, era poggiato a qualcosa mentre ti guardava perso. Sorridesti amaramente, mentre i tuoi occhi si bagnavano di lacrime fredde. Di corsa ti avvicinasti a lui, mettendoti in ginocchio e accarezzandogli la testa. «Papà..» bisbigliasti, con ormai lacrimoni che scendevano dai tuoi occhi. «Papà, guardami, ti prego» sussurasti, posando la tua fronte sulla sua tempia. Inspirasti profondamente, pronta a dire le tue ultime parole a quella persona così importante. «Ti voglio bene, papà, ti vorrò sempre bene. Io starò bene, ci sarà Peter con me, ci saranno tutti loro con me. Pepper e Morgan staranno bene anche loro. Papà, rimarrai sempre qui» ti fermasti, ti staccasti dal suo volto e prendesti la sua mano, posandola sul tuo cuore. «Abbi la certezza che non ti scorderò, mai!» dicesti, sorridendogli. «Mi mancherai, ma ce la farò.» finisti, posandogli un dolce bacio sulla guancia. «Ce la faremo, papà.. Ora-ora, puoi andare.. Ti amo tanto, papà.» dicesti le ultime frasi, lui sorrise e il piccolo aggeggio luminoso di azzurro si spense. Posasti la testa sulla sua spalla, e piangesti. Lacrime amare; lacrime piene di dolore; lacrime di delusione; lacrime di disperazione; lacrime di sfogo; lacrime di fretta; lacrime di una figlia che ha appena perso il padre. Qualcuno ti prese in braccio, era Peter, ma eri presa dal dolore che non te ne accorgesti. Abbracciasti chiunque fosse, stringendolo a te. Tuo padre era morto e tu eri addolorata.
Ma ce l'avresti fatta, proprio come dicesti a tuo padre. Nonostante questo, urlasti a squarciagola 'Ti amo 3000.'

HEY!!
Si, non amo particolarmente le cose
felici. Mi era venuta ispirazione guardando per la prima volta Endgame. Inutile dire che dall'inizio del film fino alla fine ero in lacrime.
E nulla, eccomi qui. Il prossimo su cui farò l'immagina sarà.. - RULLO DI TAMBURI -
CLINT BARTON!!

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