Chapter 4.

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L'odioso profumo di alcol mi accompagna per tutto il tragitto verso la porta del bagno di Steph, che richiudo subito appena intravedo una coppia di ragazzi 'amoreggiare' in modo violento sul water.
"Alex!" Mi giro nel sentire la sua voce acuta, "che stai facendo?" Lo guardo cercando di trattenere una risata alla vista di uno Stephen abbastanza ubriaco, "stavo cercando di pisciare."
Il suo sguardo schifato nel sentire il mio francesismo mi rallegra e mi distrae per un attimo dall'episodio precedente, lo osservo e noto il suo sguardo preoccupato; vuole chiedermi sicuramente una spiegazione a ciò che è successo precedentemente ma sa che andrei su tutte le furie.
Odio quando le persone non si fanno semplicemente i fatti loro, anche se si tratta di Steph.

"E comunque, come mai questa festa improvvisata?" Gli domando, anche se non realmente interessata alla sua risposta. Cerco solo di evitare l'argomento.

"A causa tua! Devo ricordarti che questa sera hai vinto ben duemila bigliettoni ed è il dodici dicembre?" Mi guarda con il suoi occhi color ghiaccio cercando di interpretare il mio sguardo, "sai che odio tutte queste persone." Gli ribadisco per la milionesima volta, "non usare me come scusa per organizzare feste."

Mi prende la mano trascinandomi alle scale, "hai ragione, ma visto che ci siamo perché non divertirsi un po'?" Mi guarda con lo sguardo speranzoso e sbronzo, quindi per questa volta (e come tutte le altre) decido di accontentarlo seguendolo al piano di sotto, dove centinaia di persone usufruiscono delle loro attività intellettuali e fisiche per giochi alcolici o 'acchiappa-donne'.

"Adesso prendi un fottuto bicchiere di plastica, lo riempi di qualsiasi merdaccia ci sia qui in giro e poi vieni con me in sala a muovere quel bel culetto." Mi punta un dito contro passandomi subito dopo una bottiglia di vodka presa a caso sul tavolo,"ecco a lei vincitrice di duemila bigliettoni." Esclama facendosi sentire da tutte le persone intorno a noi.
Sospiro pensando alla lunga notte che mi aspetterà, e a domattina che sarà ancora peggio,"va bene," tiro su il bicchiere completamente pieno,"brindo a questa bellissima notte e alla bruttissima mattina che passerò domani, visto che io dovrò lavor-" non riesco neanche a concludere la frase che uno Steph abbastanza irritato dalla mia voce ancora non ubriaca spinge la mano col bicchiere vicino alla mia bocca, costringendomi a bere più della metà del contenuto.
"Fottuto Steph!" Esclamo, "potevi aggiungerci un po' di Red Bull, così è schifosamente rivoltate." Poso il bicchiere ormai quasi vuoto.
Comincio già a sentire la lingua leggermente assente, e quando subito dopo mi trovo catapultata in mezzo alla pista con il mio migliore amico-checca, sento i nervi rilassarsi e il corpo muoversi al ritmo di musica,

"Un altro!", urla lui passandomi lo stesso bicchiere di prima ma di nuovo pieno.
"Steph, devo lavorare domani." Gli ricordo, ma so già che ormai è fatta.
Decido di andare fuori con il bicchiere ancora mezzo pieno, lasciando tra le persone un uomo completamente andato.
Appoggio la schiena alla staccionata che ricopre questa enorme casa; nel frattempo prendo dalla tasca posteriore dei miei jeans una sigaretta striminzita accendendola e coprendo la fiamma con la mano per colpa del vento freddo.
Mi guardo intorno pensando a quanto sia fortunato il mio amico, la casa dei suoi genitori è sublime e ancora non mi capacito del fatto che lascino da solo una testa calda come Stephen, anche se per lavoro.
Quasi una volta al giorno mi chiedo come possa essere al mio fianco da ormai dieci anni, e a quante ne abbiamo passate insieme.

"Ti ha quasi battuto." Un brivido di freddo ricopre la mia schiena e girandomi noto il suo sguardo di disappunto," ma non è successo." Sussurro.
Lo vedo avvicinarsi e appoggiare anche lui la sua schiena sulla staccionata, un bicchiere di plastica ricopre il suo palmo, "oggi è il tuo compleanno," mi giro di scatto verso Joe subito dopo aver buttato la sigaretta ormai finita, "sai come la penso." Gli ricordo.

Subito dopo posa il bicchiere per terra per poi infilarsi una mano nella tasca posteriore dei suoi jeans scuri, "ti ho portato un regalo," afferra un pezzo di carta per poi racchiudermelo tra le dita, "buon ventunesimo compleanno, Alex."
Vedo il suo corpo allontanarsi lentamente, i suoi capelli biondi brillano alla luce del lampione.
Mi riprendo dallo stupore di questo gesto, apro il palmo della mia mano per vedere il pezzo di carta che ora assomiglia più ad una fotografia, alzo lo sguardo verso l'alto cercando di ricordare l'esatto momento di quello scatto, per poi accennare ad un sorriso al pensiero diquella giornata.
'Tutto questo finirà', penso tra me e me. 'La mia punizione finirà presto', mi ripeto.

My space!
Eccovi un altro aggiornamento flash, ce l'avevo già pronto quindi mi sembrava inutile aspettare troppo.
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L'ultima sigaretta (Zayn Malik)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora