Chapter 2.

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Cerco impazientemente Jon, ho pensato così tanto a dove potesse essere questo Zayn, che ho dimenticato di chiedergli che faccia avesse.

Jon non si vede da nessuna parte, sicuramente starà controllando se avremo abbastanza tempo per concludere la gara prima che la polizia possa arrestare tutti.
Secondo il mio orologio mancano esattamente cinque minuti, mi avvio a passo svelto verso la macchina, ignorando le sgualdrine mezze vestite che si strusciano su ubriaconi in cerca di attenzioni.

Questa sera c'è tantissima gente, non so esattamente il perché, di solito non si scommettono mai tutti questi soldi. Penso sia per via del nuovo arrivato, sento il suo nome dappertutto. Zayn, Zayn, Zayn.

Dannazione, devo assolutamente sapere qualcosa su di lui. Lo faccio sempre quando devo gareggiare, se c'è qualcuno che non conosco cerco di scoprire il più possibile, si capisce tanto solo con qualche parola. Anche da come una persona guida si capisce il suo stato d'animo, i suoi punti deboli e i suoi punti forza.

Come so tutto questo? Jon, ovviamente.

Una volta nella macchina, le persone mi fanno spazio per potermi mettere alla pari con le altre quattro macchine.
Sento fischi di apprezzamento intorno al mio gioiellino.

Tre minuti.

Abbasso il finestrino per poter osservare gli altri ragazzi, appena giro la testa a destra lo vedo. So che è lui.

Lui mi stava già guardando con un ghigno sulle labbra.
Mi fa un cenno con il capo prima di alzare il finestrino oscurandomi la vista.

È stato... irritante.

L'orologio suona segnando l'ora x.

Si comincia.

Vedo Jane, una mia quasi-amica posizionarsi in mezzo alla mia De Tomaso e alla BMW rossa di Malik.
"Okay ragazzi, " comincia, "il percorso è completamente isolato, avete esattamente nove minuti. Se non sarete tutti spariti entro quell'arco di tempo, finite dritti in galera."

Segno il tempo sul mio orologio prima di raddrizzare la schiena e appoggiare una mano sul cambio.

Intanto Jane sfila dal suo pantaloncino un foulard nero, pronta a lanciarlo verso il basso col braccio per annunciare l'inizio.
"Un'ultima cosa." Dice, "prima regola, non ci sono regole."

Guarda uno per uno le nostre facce, soffermandosi in fine sulla mia. Dopo avermi fatto un'occhiolino, comincia il conto alla rovescia.

"Uno." Preparo il cambio.

"Due..." Appoggio il piede sull'acceleratore.

"Tre!" Schiaccio fino al massimo l'accerelatore e parto a razzo.

Subito sento la familiare scarica di adrenalina, i miei capelli scuri svolazzano in un vento agghiacciante.
In questo momento sono terza, Madeline è davanti a me con la sua Audi x200 che cerca di farmi stare dietro serrandomi il passaggio, ma sono troppo furba per questo vecchio giochetto.

Cambio marcia e accellero, fino a far sbattere il muso dell mia macchina contro quella vecchia di Madeline.
Lo scontro è talmente forte da farla uscire fuori strada, fino a sbatterla contro un albero in lontananza.

Sono a metà percorso, tra esattamente due cento metri dovrò sterzare e far sbandare anche la macchina di Jones che si trova di fronte a me.
Dallo specchietto retrovisore vedo la BMW rossa di Malik, la macchina di Kenzo ha preso fuoco un attimo dopo che uscisse.

Quello stupido ghigno è ancora lì, mi sta facendo incazzare. Non è un bene, non posso permettermi di perdere il controllo in una gara come questa. Senza limiti.

L'ultima sigaretta (Zayn Malik)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora