Incontri

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Sammy's POV

Stasera avremmo festeggiato, io e alcuni miei amici, il compleanno di Luca, il fidanzato di Erika. Faceva 18 anni e aveva deciso di festeggiare al Joy&Joy, una discoteca di Torino. Ero molto indecisa sull'abbigliamento. Non amo vestirmi in modo provocate e nemmeno essere al centro dell'attenzione, ma quella sera osai di più. Era pur sempre un diciottesimo su. Seppur molto titubante, indossai un tubino nero scollato dietro, che lasciava vedere la schiena, e dei tacchi non troppo alti. Per arrivare al locale presi io taxi, la macchina la stava utilizzando mio fratello. Appena arrivata non c'era molta gente dei nostri. In totale saremmo stati in 15, e ne mancano ancora una decina. Il locale era stra pieno. Quando riuscii ad arrivare da Erika, Luca, e altri amici di lui li salutai e diedi il mio regalo. Visto che anche lui era juventino sono andata sul sicuro e gli presi la nuova maglia personalizzata.
Dopo di che Erika mi prese per il braccio e mi indicò un punto dove c'erano un gruppo di ragazzi che guardavano dalla nostra parte. Mi tremavano le gambe quando li riconobbi. Bernardeschi, Cuadrado, Dybala e altri due ragazzi erano in quel locale. E Federico stava guardando esattamente dalla mia parte. Se dico che le gambe mi stavano tremando in un modo più che visibile non scherzo. Non so nemmeno io il motivo, avrei potuto fare come una qualsiasi fan, avvicinarmi e chiedere una foto. L'emozione ci stava ma non a quei livelli.
"Vai da loro e chiedigli una foto, Luca è già andato e sono stati stra disponibili"mi disse Erika. Avrei voluto fare una foto con loro, però ero troppo agitata in quel momento. Lo spiegai ad Erika, che mi consigliò di andarmi a lavare il viso.
"Eh sì ovvio, tanto per fare colare un po' di mascara e farmi diventare un panda??"le dissi ridendo. Quella sera mi ero messa solo un po' di mascara, ero troppo pigra per creare dei make-up più elaborati. Alla fine andai in bagno ma non mi bagnai del tutto il viso, ma solo le guance. Il bagno era uno solo, sia per donne che per uomini, e la cosa mi mise molto a disagio. C'erano circa sei wc, e altrettanti lavandini davanti ad uno specchio molto grande. Mi controllai un'ultima volta allo specchio, e mi avvisi verso l'uscita dei bagni. Tra i bagni e il locale in se c'era un piccolo corridoio buio, quindi ovviamente non vidi nulla. Accesi la torcia del telefono, e notai che stava arrivando un ragazzo ma non riuscii a distinguerlo. Quando mi passo affianco mi diede una spallata, onestamente non so se sia stata una cosa voluta o meno, fatto sta che mi sono girata di scatto a guardarlo.
"La mamma non ti ha insegnato che quando si va addosso a qualcuno si chiede scusa?!"dissi. Non ero arrabbiata, ma onestamente penso che dire un 'scusa' non faccia sprecare tempo.
"Non ti avevo vista, non ci sono tante luci, scusa" nel mentre che parlava di avvicinava e solamente quando finì di dire la sua frase lo riconobbi. Quel accento argentino, quei capelli castani e quegli occhi che ora mi guardavano mi fecero capire chi era. Paulo. Balbettai un 'possiamo fare una foto' e lui in qualche modo mistico capì la frase.
"Qui non c'è una bella luce, se aspetti un'attimo che vado in bagno poi dopo facciamo una foto nel locale" mi disse sorridendo. Io rimasi li intonitita come una cretina a fissarlo e poi si avviò verso il bagno. Non sapevo esattamente cosa fare, ed optai per aspettarlo nel locale.
"Pensavo fossi scappata" disse quando uscì dal corridoio ridendo. Io sorrisi come un ebete, presi il telefono e mi avvicinai a lui per fare la foto. Nel mentre lui mise il suo braccio intorno alle mie spalle, ed ero consapevole che da lì a poco mi sarei sciolta. Scattai un po' di foto, ma a causa della mia mano tremante sono un paio vennero carine. Bisbigliai un 'grazie' e sorrisi.
"Figurati, beh penso che ci ribecchiamo se rimani ancora un po' qui" disse lui. Nel mentre stavo ancora tremando, tanto per dire.
"Si rimaneremo qua ancora tanto, a dopo" dissi, sorrisi e mi allontanai. Che cretina. A dopo? Ma veramente. Certo, come se poi ci saremmo ribecati durante la serata. Chissà se lui ha capito che eri la stazza ragazza che aveva iniziato a seguire qualche giorno prima su Instagram. Dubito, sennò magari mi avrebbe chiesto qualcosa. Tornai dagli altri, salutai i nuovi arrivati. Iniziammo a bere, mangiare e ballare. Verso le due ero già stanca morta, ma mi ero promessa di non essere la prima a tornarsene a casa. Ovviamente non rividi Paulo per tutta la sera, ma era una cosa che sapevo, in fondo. Arrivate le tre ce ne andammo dal locale. Prima però Luca si ricordò dei regali (si esatto, se n'era scordato) e li aprì. Mi ringrazio per la maglietta, e poi tornai a casa. Mi diede un passaggio Chiara. Il tragitto fu breve, non c'era nessuno in giro a quell'ora. Quando arrivammo sotto casa mia, la salutai. Entrai in casa senza far rumore, o almeno ci provai. I miei sapevano che sarei rientrata più o meno verso quell'ora, quindi non mi beccai il cazziatone. Quando mi sdraiai sul letto crollai a dormire.

Ciao a tuttiii!💎
Spero vi sia piaciuto questo capito, molto più lungo del solito, ci vediamo al prossimo ❣️
-Nic💌

Paulo Dybala-La JoyaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora