7 - Ti dedico il silenzio

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"Io ti dedico il silenzio, tanto non comprendi le parole."

Lorenzo POV

Lo sguardo di Federico Bernardeschi era tutto un programma.
"Ti rendi conto Lorenzo?" Mi domanda con fare inquisitorio - "eri ubriaco sfatto, per colpa di quella troia. Qua ci giochiamo la nazionale, te lo dico."
Mi passo una mano fra i capelli, chiedendomi come posso essere stato così superficiale.
Ho bevuto troppo, l'ho baciata. Solo che io tutto questo non me lo ricordo.
Federico mi ha visto farlo, mi ha trascinato via ubriaco, siamo rientrati a Coverciano dopo il coprifuoco con ovvio cazziatone del Mister.
"Lei non deve saperlo, Fede..." gli dico a mezza voce, quasi a convincermi che posso farcela a nasconderle questa cosa. Non è significato niente per me, Francesca non deve saperlo e basta.
"Impossibile Lore. Il nostro ritardo sta su tutti i giornali..." mi ricorda Federico.
Apro il MacBook per consultare la Gazzetta e il Corriere dello Sport: "Pellegrini e Bernardeschi: così no. Multa in arrivo per i due azzurri sorpresi a far baldoria a Firenze" campeggia il quotidiano dalle pagine rosa.
Chiudo il Mac e accendo l'iPhone. So già che troverò le sue chiamate. 
Una.
Due.
Tre.
Quattro.
"Che cazzo hai fatto Lorenzo? Perché io ti giuro che non ci sto credendo."
"Dimmi che è uno scherzo Lorenzo."
"Lorenzo rispondimi cazzo."

Il mondo sembra crollarmi addosso, sto perdendo tutto.

FRANCESCA POV

Stento a crederci.
Non può essere vero.
Non così.
Riapro quel direct di Instagram che mi è arrivato da Claudia in cui Lorenzo si sta baciando con Veronica e ancora mi sembra di
Lo odio.
Neanche il coraggio di dirmelo in faccia.
Claudia ha scovato questa foto nelle foto di Instagram in cui Lorenzo è stato taggato da una rivista di gossip.
Lui non sa neanche che io so probabilmente, non avrà neanche letto i miei messaggi.
Prendo l'iPhone e controllo whatsApp: oltre ai messaggi di Claudia, Giorgio e gli altri del nostro gruppo, noto le spunte blu sui messaggi che ho inviato a Lorenzo.
Li ha letti. E non si è degnato di rispondermi.
Ma io non ci sto a farmi prendere per il culo da quel coglione, anche se ho il cuore in frantumi. Anche se lo stomaco si sta attorcigliando su se stesso.
Anche se lo immaginavo il papà dei miei figli.
La cogliona sono io, qua. Altroché.
Uno.
Due.
Tre squilli.
"Franci..." sento la sua voce dall'altra parte del telefono e mi chiedo come faccio ad odiarlo.
Gli occhi si riempiono di lacrime e sono incapace di dire qualsiasi cosa.
"Perdonami..." lo sento dire con la voce rotta.
"Perché? Perché l'hai fatto?" è l'unica cosa che mi viene in mente di chiedergli prima che le lacrime scendano senza chiedere permesso.
"Sono un cretino... ero ubriaco marcio, tu mi devi credere..."
"Non ce la faccio Lorenzo..."
"Non mi chiami Lorenzo dal primo giorno che mi hai conosciuto" osserva lui e sono convinta che sta sorridendo ripensando a quella sera.
"Già. Ma adesso sei più estraneo di quella sera."
"Ti prego, credimi. Per me non è niente. Niente di niente."
"Non ce la faccio Lore. Non adesso."
"Promettimi che appena torno ci vediamo."
"Promesso."
Riattacco senza dire nient'altro, lascio scendere le lacrime senza nessun freno.
Ha rovinato tutto.
E non so come potremmo riparare.

"C'è un'aria strana stasera e torno a casa in silenzio.
Non è ancora neanche l'alba e a dormire non ci penso."

~ Ultimo, Ti decido il silenzio.

What about us? ~ Lorenzo Pellegrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora