Prologo

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Quiete assoluta, frastornata da rumori superflui, della notte scura e acuta. Mentre ti muovi, nervosa nel tuo letto e cerchi di dormire, e sospiri più e più volte perché sei troppo impegnata a pensare i troppi pensieri, che gironzolano nella tua mente, senza darti tregua. E ti rigiri su te stessa. Con quel corpo piccolo, e fragile come il vetro. Che se cade non si crepa, ma si distrugge in microscopici pezzi. E ferisce chiunque perché è inevitabile. E trapassa la pelle, di chi ci passa sopra. Anche se non vuole, non può evitarlo. Guardi il soffitto e rimani fissa con un solo assillo, il senso della tua esistenza. Sei pronta a darti mille risposte alle tue cento domande. Ma non te ne dai nemmeno una. Ascolti il ticchettio dell'orologio, e ogni secondo alimenta l'ansia e il nervosismo che prepotente blocca il tuo respiro. Mantieni la calma con tutta L aria che avvolge i polmoni, e inspiri come se fossi a una seduta di yoga, espirando tutto ciò che le tue sottili labbra hanno catturato. Hai paura, del buio, ma prima ancora di te stessa, che non sai affrontare una stanza senza luce, figuriamoci la vita. Poi ti soffermi a guardarla, a guardare la tua camera da letto. Una delle prospettive, del tuo modo di vivere. Confuso, disordinato, impeccabilmente strano. E con un minimo di gusto, arredato con le
tue abitudini e i tuoi modi di fare. Che sono diversi, e che ti distinguono da tutti, e lo fanno benissimo. Tutti quelli che sanno essere solo uguali fra di loro. Ti alzi, le molle del letto fanno rumore, ma non presti attenzione al fatto che potrebbero svegliare Mark, l'uomo della tua vita. Poi ti giri, lo guardi, e pensi alla strada che hai fatto, sei una donna impeccabile per lui. Mark è perfetto, siete molto simili. Stesse ambizioni, stessi pregi e difetti. Non è molto bello, è più grande di te di cinque anni. E alcune volte, proprio come questa, la tua insonnia ti costringe a riflettere, senza il tuo volere, per noia. Ti chiedi come riesci ancora ad amarlo, e ipotizzi che non è più amore ma è solo un forte legame. Sei arrivata a tutto questo, con un po' di sforzi, ma è ovvio, tu sei umana, come il mondo. Dovresti essere felice no? Chi non vorrebbe avere la tua stessa vita? Eppure, sai che c'è qualcuno o qualcosa, che ancora non conosci.

L'altra parte dello specchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora