Helga

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I corvi gracchiavano in coro sui secchi alberi che circondavano l'imponente e tetra struttura.
Il vento gelido soffiava da Nord, portando con sé un grigiore smorto che avrebbe tolto il sorriso anche al più spensierato dei fanciulli. Non che i bambini ospiti del Sanitario X avessero di che preoccuparsi, in fondo, quando mai loro avevano sorriso?

In un Mondo sempre più popolato da buonisti, gente apprensiva ed apparentemente compassionevole verso il prossimo, vi sono e vi saranno sempre quelle fette di popolazione ripudiate ed isolate come la Peste.
Tale sorte tocca anche a chi soffre, non per sua volontà, di malattie mentali.

In un Mondo dove è di moda usare certe condizioni come "status" per attirare l'attenzione, chi ne è realmente affetto viene messo alla gogna senza alcun rimorso.

In un Mondo dove la giustizia non ha effetto, questo è ciò che succede.

Le porte della camera 1102 si spalancarono di colpo, facendo scattare a sedere la giovane paziente che vi abitava da appena qualche giorno. Una donna alta e bionda sulla cinquantina fece il suo ingresso con un enorme e rumoroso carrello in metallo. Il suo fisico slanciato era coperto da un camice bianco, candido come la sua pelle perfetta. Gli occhi verdi della donna si scontrarono con quelli azzurri e vuoti della bambina, che nel frattempo era scesa dal letto e si era piazzata al centro della stanza.

- Tu devi essere Helga, giusto? - chiese con tono dolce l'infermiera, chinandosi leggermente verso la piccola.

Ella non rispose, limitandosi ad annuire in religioso silenzio mentre fissava il pavimento.

- Io sono l'infermiera Karen Schmidt, e sono stata incaricata dal dottor Kramer di badare a te -

La bionda allungò una mano per accarezzare i lunghi capelli biondo scuro della bambina, ma non appena la sfiorò quella le bloccò la mano e la scansò via bruscamente. Un brivido percorse la schiena dell'infermiera.

- Non ti piace il contatto fisico? - chiese massaggiandosi la mano.

Lei scosse la testa.

A quel punto la più anziana prese un barattolino bianco dal carrello, lo aprì ed estrasse una pillola. Versò dell'acqua in un bicchiere e lo porse ad Helga.

- È ora della medicina - sorrise.

Helga prese la pillola senza fare una piega, il che stupì non poco Karen. Mai un bambino aveva accettato così facilmente di prendere un farmaco. Non poteva certo immaginare che in realtà la pillola si trovasse incastrata tra il labbro e la gengiva della ragazzina.
Ancora sorpresa dall'insolito gesto ed ignara dell'inganno, Karen salutò gentilmente la piccola ed uscì. Trascinò fuori il pesante carrello e si chiuse la porta alle spalle per riprendere il suo giro.

Helga Müller
5 anni
Affetta da: schizofrenia, catatonia, autismo.
"La paziente presenta caratteristiche marcate di instabilità mentale ed emotiva. Necessario il ricovero fino a miglioramento dei sintomi"

Dr. Kramer-

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