Capitolo 3

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Mi alzai dal letto alle 13:07 e rimasi qualche minuto a fissare il soffitto, per fortuna avevo il turno serale al bar, sarà stancante ma almeno non mi sono dovuta svegliare presto.

Passai un po di tempo a cercare di riaddormentarmi di nuovo ma wuando non ci riuscii decisi di andare in cucina cercando di capire se fosse meglio fare colazione o passare direttamente al pranzo.
Alla fine mi decisi e dopo mezz'ora mi ritrovai a mangiare una montagna di deliziosi spaghetti al sugo mentre ripensai a ciò che era accaduto la notte prima.

«Tieni.» Disse e subito dopo mi porse una rosa viola.
Rimasi senza fiato, era perfetta e sinceramente non pensavo nemmeno che esistessero di questo colore.
«Perché?» Sussurrai.
Si allontanò leggermente da me
«Uhm... prendilo come un regalo di benvenuto.» Disse ghignando, io rimasi in silenzio mentre mi rigiravo tra le dita la rosa.
«Vattene» Non mi lasciò neanche il tempo di ribattere dato che immediatamente mi chiuse la porta in faccia.

Era stato davvero maleducato, non ero una persona che si irritava facilmente ma lui era riuscito a mandarmi fuori di testa con il suo atteggiamento.
Ero stata gentile con lui, ma lui non lo era stato altrettanto con me perciò per quanto quella rosa fosse bella alla fine avevo preso la decisione di lasciarla sul pianerottolo del suo appartamento. Non avevo assolutamente intenzione di accettare un regalo da una persona simile.

Presto si fece sera e dopo aver cenato uscii di casa, appena entrai nel bar il caldo mi avvolse e, dopo essermi messa il camice, iniziai subito a girare tra i tavoli per prendere le ordinazioni.

Dopo poco il locale iniziò a gremirsi di persone di ogni tipo e per fortuna c'era anche Robin a darmi una mano, altrimenti non ce l'avrei mai fatta da sola

«Jane vai tu al bancone, dei ragazzi devono ordinare e stanno aspettando da un po.» Mi disse Robin.
Annuii e mi diressi velocemente verso di esso.

«Buonasera, cosa ordinate?» Dissi sistemando dei bicchieri nel lavabo, poco dopo mi girai e rimasi immobile.
Davanti a me c'erano quattro ragazzi di cui due avevano il cappuccio, ma che problemi avevano con sti cappucci?
«Ma ciao non pensavo lavorassi qui, non ti ho mai vista!» Era il ragazzo pieno di tatuaggi che stava inseguendo il biondo tinto il primo giorno che mi sono trasferita qui.

«Lavoro qui da ieri infatti.» Dissi secca.
«Ah ecco, 5 birre dolcezza.» La mia espressione era piena di disgusto ma annuii senza ribattere.

«Liam piantala di provarci con ogni essere vivente che respiri!» Disse il biondo tinto ridendo, poi incrociò il mio sguardo e andò avanti a parlare. «Scusami per l'altra sera, solo che ero arrabbiato con... un mio amico.»
Non mi lasciò il tempo di rispondere che una voce si mise in mezzo.
«La finite di parlare? Oppure volete anche una tazza di thé e magari qualche maglietta da ricamare? Muoviti e servici quelle birre!» Disse il ragazzo con la pelle ambrata.
«Zayn smettila!» Lo ammonì Liam.
Stavo per ribattere quando dal retro del bar spuntò John, il capo, se rispondessi male a questo ragazzo dopo due giorni di lavoro so che rischierei di perdere il posto, e non potevo assolutamente permettere che ciò accadesse.

«Non ti scaldare troppo, ve le porto subito.» Mi limitai a dire mentre lasciai le bottiglie sul bancone.
Dopo questa breve conversazione andai a prendere altre ordinazioni ai tavoli e mezz'ora dopo tornai al bancone.
«Altre 5 birre.» Disse Zayn in modo brusco.
Evitai di ribattere e gliele porsi, quando stetti per andarmene sentii una mano bloccarmi il braccio.
Mi girai di scatto e mi trovai faccia a faccia con il ragazzo dagli occhi verdi.

«Le cose regalate non vanno mai più ridate, te lo hanno mai insegnato ragazzina?» Disse e subito mi liberai dalla sua presa «Smettila di chiamarmi ragazzina! E comunque i regali da uno come te non li voglio.» Risposi con disprezzo, i suoi occhi diventarono cupi e capii di averlo ferito, ma questo durò poco dal momento che si ricompose subito dopo.

«Uno come me... e fammi capire, io per te come sono?» Chiese.

«Un gran pezzo di merda.» Sussurrai mettendo tutto il veleno che possiedevo in quelle parole per poi andarmene via il più velocemente possibile.

Presto arrivò l'una e mezza di notte e per fortuna non ho ebbi altri incontri spiacevoli con quei quattro ragazzi.
Ero davvero stanca ma per mia fortuna Robin aveva deciso di darmi un passaggio in macchina e, dopo aver parcheggiato sotto il mio palazzo, siamo rimaste a parlare per un po scoprendo che era una ragazza davvero molto simpatica e interessante, scoprii anche con molto dispiacere che non tutti nostri turni coincidevano sempre, infatti dovrò passare alcuni giorni della settimana con un'altro ragazzo e, da quel che mi ha detto Robin, si chiama Louis e che è un tipo a posto che tiene molta compagnia.

* * *

Il mattino successivo entrai nel bar e subito iniziai a lavorare, dopo un po realizzai che oggi Robin non sarebbe venuta dato che era il suo giorno di riposo.

Quindici minuti dopo entrò un ragazzo nel bar e mi si avvicinò.
«Hey, io sono Louis -dice porgendomi la mano che afferro senza esitazione- ma penso che Robin ti abbia già parlato di me.» Disse sorridendo.
«Io sono Jane e si, mi ha già parlato di te» Risposi.
«Spero che non ti abbia detto solo cose negative sul mio conto.» Disse facendo una risatina nervosa.
Andammo avanti a parlare ancora per poco dato che dovevamo metterci subito a prendere ordinazioni e servire visto tutte le persone che continuavano ad arrivare, nonostante tutto continuammo a scambiarci qualche parola di tanto in tanto realizzando che Robin aveva perfettamente ragione, era davvero molto simpatico.

Louis continuava a servire i clienti mentre io stavo dietro al bancone a prendere le ordinazioni.
Dopo qualche ora entrò il ragazzo biondo tinto di ieri sera e Louis lo salutò dandogli una pacca sulla spalla «Da quando vieni qui anche al mattino Niall?»
«Cazzi miei.» Rispose Niall facendogli una linguaccia, sembrava quasi un bambino.

«Non pensavo l'avrebbe mai raccontato a qualcuno» Parlò Niall facendomi girare di scatto verso di lui.
«Cosa scusa?» Chiesi confusa.
«Si insomma, non sapevo manco che vi conosceste, deve fidarsi molto di te.» Disse girandosi tra le mani una bottiglia di birra vuota.
«Ma di chi stai parlando Niall?» Chiesi ancora più confusa di prima.

«Non c'è bisogno che fingi con me, lo so anche io.» Disse ridendo, quasi avessi fatto la battuta più divertente del mondo.

«Insomma di Harry e Zayn...»
«Davvero... io non so di cosa tu stia parlando.»
Smise di ridere improvvisamente e spalancò gli occhi.

«Ah... allora non lo sai...»
Scossi la testa in segno di negazione.
«Insomma ieri vi ho visto parlare e pensavo che voi insomma... foste amici.» Si passò una mano fra i capelli, sembrava parecchio in panico.
«A chi ti riferisci?»
«Ad Harry» Disse ovvio accennando un sorriso.

«Chi è Harry?» Aggrottai le sopracciglia per poi spalancare gli occhi e sorridere poco dopo.
«Ah ho capito! Intendi quel vecchietto che ci ha provato con Robin ieri sera!»

«Ma che cazzo stai dicendo? Io mi rifinisco a quel ragazzo che era con noi ieri sera, capelli lung-»
«Ah quello» Dissi interrompendolo cambiando completamente la mia espressione diventando seria.
Lasciai passare qualche secondo di silenzio per poi continuare a parlare. «Comunque, cosa avrebbero dovuto dirmi?» Chiesi curiosa.
«Ho promesso ad Harry e Z-»
«Di cosa parlate?» Tuonò Louis interrompendoci e per poco il biondo non cadde dalla sedia spaventato.

Niall iniziò a guardare in ogni direzione quasi cercasse la risposta sulle etichette di alcolici sugli scaffali.

«Che a Harry e Zayn piace il gelato al ravanello!» Disse facendo una risata nervosa.

💘SPAZIO AUTRICE💘
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Rose ViolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora