Capitolo 9

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Il mio cellulare continuò a suonare ininterrottamente obbligandomi a lasciare il mio amato letto per rispondere.
«Pronto.» Dissi senza guardare il mittente della chiamata.
«Ciao Jane! Come stai?» Era mia madre.
«Sono le 7 del mattino mamma.» Dissi sbuffando dopo aver guardato l'ora sul telefono mentre lei ridacchiò.

Andammo avanti parlare per circa venti minuti e nel frattempo feci colazione con un cornetto al cioccolato e del caffè amaro.
«Allora non vuoi tornare a casa con la tua fantastica madre?» Non si arrenderà mai quella donna.
«No, ti ho già detto di no!» Ribattei ridendo.

«OH MIO DIO!» Urlò dall'altra parte del telefono.
«Che c'è mamma?» Cambiai subito tono diventando seria, in un secondo mi passarono cinquanta domande per la testa.
Si sarà sentita male? Sarà entrato qualcuno in casa?

«ACCENDI LA TELEVISIONEEEE!» Urlò disperata.
«Cosa? Mamma ti senti bene?» Chiesi confusa.
«STAI ZITTA C'È IL NOTIZIARIO GUARDALO.» Continuò ad urlare.
«Non mi piac-»
«ACCENDI. LA. TV.» Urlò scandendo bene le parole, in risposta sbuffai e la accesi girando sul canale del notiziario.

"Ieri sera nel Bronx è stato ritrovato il corpo di Michael Roys nella sua auto avvolta dalle fiamme, il ragazzo di 20 anni era scomparso da una settimana.
La rosa viola ritrovata a qualche metro dalla vettura è stata analizzata e ci ha fornito un'indizio importante, infatti si crede che siano stati Zayn Malik e Harry Styles, i due ragazzi accusati di omicidio e molto altro che sono evasi dal carcere di Manhattan qualche settimana fa lasciando una rosa del medesimo colore.
Si credeva che fossero scappati in Messico, ma la rosa ci porta a pensare che non sia cosi."

Mi vennero subito in mente le lacrime di Niall nello scoprire la morte di quel ragazzo e subito dopo mi accorsi di star fissando le due rose viola che mi erano state regalate da Harry e, da come mi disse quest'ultimo, uno sconosciuto.
Le avevo messe entrambe in un vaso di vetro nella speranza di non farle appassire in fretta, lentamente mi avvicinai ad esse e iniziai a toccare i sottili petali del fiore, qualcosa scattò nella mia mente e realizzai di non conoscere i cognomi di Harry e Zayn, col passare dei secondi realizzai ciò che stava accadendo ma poco dopo capii che mi stavo facendo troppe paranoie: era impossibile che i due carcerati siano quei due ragazzi, non sembravano in grado di fare certe cose ed ero sicura che i due fuggitivi avevano cambiato i loro nomi.

Ad interrompere i miei pensieri fu qualcuno che bussò alla porta di casa mia e mi affrettai a salutare mia madre che, ovviamente, mi prestò poca attenzione dato che stava continuando a guardare il notiziario.

Feci scattare la serratura e aprii la porta trovandomi Harry davanti che immediatamente si fiondò in casa mia e fece scattare la testa verso verso la tv nel momento in cui la voce della giornalista iniziò a parlare nuovamente.

"Abbiamo reso disponibili per voi le loro foto segnaletiche, se li vedete in giro non esitate a chiamare la poliz-" Harry si affrettò a spegnere la tv interrompendo la voce della donna.
«Beh?» Dissi inclinando leggermente la testa.
«Beh cosa?»
«Cosa ci fai qui?» Chiesi.

«Ho le prove che ti avevo promesso.» Disse abbassando lo sguardo.
«Illuminami allora.» Dissi buttandomi sul divano e presto anche lui seguì le mie mosse prendendo posto vicino a me.

Iniziai a ripensare al fatto che la persona accanto a me potrebbe essere l'omicida di Michael, ma subito scacciai via il pensiero dalla mia mante.

Poco dopo Harry prese il suo cellulare, e dopo averlo sbloccato mi mostrò una foto di Tom assieme ad un ragazzo, entrambi con un sorriso stampato sul viso.

«Lui è Michael, la foto è arrivata a Niall da parte di Tom.»
«Questo non dimostra assolutamente nulla.» Dissi scuotendo lievemente la testa.
«Erano assieme e in più è stata mandata qualche minuto prima del decesso del ragazzo.»
Inizialmente rimasi confusa, poi iniziai a passare lo sguardo dalla foto ad Harry e i miei occhi si fecero lucidi.

La sera, dopo aver varcato la soglia del locale e aver salutato Robin e John, mi diressi velocemente verso la cassa, il tempo scorreva lentamente a causa dei miei pensieri che andavano dalla notte dell'omicidio a Tom, mi sembrava impossibile che fosse stato lui, non riuscii a crederci, una parte di me non ne era ancora convinta e continuava a dirmi che Harry si stava solamente prendendo gioco di me, l'altra parte invece si chiedeva perché Harry dovrebbe arrivare al punto di farmi uno scherzo simile.
I miei pensieri vennero interrotti quando vidi Tom entrare nel bar.

«Buonasera bellissima.» Disse mostrandomi un sorriso a trentadue denti.
«Ciao.» Dissi abbassando lo sguardo.

«Una birra, grazie.» Disse senza abbandonare il suo tono allegro, io gliela porsi evitando di guardarlo negli occhi. «È tutto okay?» Chiese dopo aver bevuto un sorso dalla bottiglia.

Annuii distrattamente e andai a cercare Robin, una volta trovata le chiesi di sostituirmi al bancone per lasciare a me il compito di prendere le ordinazioni ai tavoli e per fortuna accettò senza fare domande.

Il resto della serata proseguì senza intoppi e riuscii ad evitare Tom con successo, arrivata l'ora della chiusura notai che fuori aveva iniziato a diluviare ma per fortuna Robin si offrì per darmi un passaggio che ovviamente non rifiutai.

Dopo aver aperto la porta di casa mia mi ci fiondai dentro, una buona mezz'ora dopo mi ritrovai a fare zapping tra i canali, improvvisamente spalancai gli occhi realizzando di aver lasciato il cellulare al bar, mi alzai di scatto levandomi il pigiama per poi cambiarlo con una maglietta a caso e dei semplici jeans, stavo per andare verso la porta quando sentii una voce.

"Buonasera a tutti!"

Realizzai di aver lasciato la TV accesa e mi diressi velocemente verso di essa.
«Buonasera un cazzo.» Sussurrai prendendo il telecomando nero tra le mani, stavo per spegnerla quando mi ricordai di ciò che avevano detto stamattina sul caso di Michael e le foto segnaletiche di Harry Styles e Zayn Malik.
Rimasi qualche minuto imbambolata a fissare l'uomo senza sopracciglia che parlava a raffica.

"Ed ora passiamo a parlare ad Harry Styles e Zayn Malik, i due ragazzi scappati dal carcere di Manhattan qualche settimana fa.
Abbiamo reso disponibili per voi le foto segnaletiche, se li vedete in giro non esitate a chiamare la polizia!"

Sullo schermo erank presenti i visi dei due ragazzi.

Uno aveva gli occhi verdi e capelli lunghi, l'altro pelle ambrata e capelli corti neri.

Non era possibile.

Arretrai velocemente e corsi verso il telefono di casa, subito conposi il numero per poi alzare la cornetta del telefono, nel frattempo continuai a guardare le foto di Zayn e Harry sullo schermo della tv mentre la paura si irradiò coprendo ogni millimetro del mio corpo facendo diventare i miei occhi lucidi.

Dopo qualche secondo realizzai che dal telefono non proveniva alcun suono, abbassai lo sguardo sulla base del telefono e la lucina blu che era sempre presente stavolta era spenta e poco distante da essa notai una rosa viola.
«No...» Sussurrai mentre le lacrime iniziano a rigare le mie guance.

Mi chinai leggermente mentre seguivo con lo sguardo il filo del telefono per poi prenderlo tra le mani, era stato tagliato.

Rose ViolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora