«Si, esatto! Un bigliettino con scritto Pike Place Market, 17:30» dico alla mia migliore amica mentre siedo a gambe incrociate sul divano.
«Hai intenzione di andarci?»
«Certo che si!» Mi agito talmente tanto nel dare la risposta da far quasi cadere la tazza di tè che ho in mano.L'orologio a pendolo segna le 15:50.
Ho pochissimo tempo per prepararmi e stare lì in perfetto orario.
Finisco velocemente la bevanda calda mentre saluto, altrettanto velocemente, la mia migliore amica.
In un batter baleno la mia stanza è invasa da miliardi di jeans, magliette, felpe e scarpe.
«È scoppiata la terza guerra mondiale per caso e non me ne sono accorta?»
Mi giro di scatto e trovo la Ad intenta a far roteare su un dito uno slip del quale non ricordavo l'esistenza
«Questo potrebbe andare bene. E poi è anche di pizzo!»
«Metti giù Ad!» Cerco di rimproverarla ma inutilmente visto che scoppiano entrambe a ridere«Scherzi a parte, cosa potrei mettere di comodo ed elegante allo stesso tempo?»
«Potresti metterti questo vestitino qui»
«Ma è pieno Dicembre!»
«Allora metti questi jeans neri, questo maglione e la solita giacca invernale»Essendo già le cinque meno un quarto indosso alla svelta le cose scelte da Ad per poi sfrecciare in bagno e lasciarmi truccare da lei, che è decisamente più brava di me.
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Le macchine sfrecciano veloci accanto alla mia e questo mi spinge a premere un po' di più l'acceleratore.17:20
«Non sono in ritardo, di più!» piagnucolo mentre faccio aumentare di molto la velocità sul tachimetro
17:22
Non sono nemmeno a metà strada e le prime goccioline di sudore iniziano a imperlarmi la fronte
17:25
Chiamo Ad nella disperazione più totale lamentandomi del fatto che non arriverò mai in tempo.
«Ti stai preoccupando di più nel fare una brutta figura oppure perché speri che non ti molli lì per andare con... com'è che si chiama? Jessica?»
Faccio una smorfia anche se so che lei non può vedermi e dopo rispondo un semplice 'non lo so'.
17:30
Svolto, finalmente, in direzione di Pike Place Market sperando vivamente di arrivare in tempo
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Quasi alle sei meno un quarto sono nel punto indicatomi nel biglietto ma non vedo da nessuna parte Jackson.«Sono stata davvero una stupida a pensare...» le parole mi muoiono in bocca appena la mano di qualcuno si poggia sulla mia spalla.
«A pensare cosa?» La sua voce mi provoca una serie di brividi lungo la schiena e, voltandosi di scatto, le nostre labbra quasi si sfiorano.Restiamo così per un tempo che a me sembra infinito, finché lui non si allontana da me curvando leggermente la bocca in un sorrisetto
«Non hai risposto alla mia domanda»
«Niente! A pensare a niente!» gli butto lì la risposta, leggermente irata.Non ero mai stata in quella zona di Seattle e, perciò, indirettamente chiedo a Jack le caratteristiche di quel posto e lui, in piena tranquillità, mi spiega tutto in modo chiaro.
Resto stupita dalla rapidità con cui riesce a farmi cambiare umore e di come lui nasconda la sua persona dietro una maschera da finto duro...
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Quale promessa, sei la mia scommessa persa
RomanceUna scommessa. Due perfetti sconosciuti. Una festa di un sabato qualunque. «Sei ubriaco e puzzi di fumo» Silenzio «Ti ricordi almeno il mio nome?» chiedo mentre mozzico la cannuccia del mio drink nervosamente «Bellissima» «Non è quello» Facc...