Capitolo 2

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Mi scollo velocemente da lui mollandogli uno schiaffo su quel bel visino.

Ci sta guardando mezza discoteca perché lui ha iniziato a ridere come un forsennato mentre io cerco di farmi piccola piccola.

Cazzo, Ad dove sei quando servi?!

«Questa mi è piaciuta, sul serio!»
«Jackson smettila ci stanno guardando tutti!»

Lo tiro per un braccio e lo porto fuori dal locale.

«Lo sai chi sono io?»

Ha smesso di ridere, adesso ha una faccia seria, forse anche troppo

«N-No..»

Mi sta facendo paura

«Sono il figlio di Michael Sean, ma forse a te questo non ti dice niente»

E invece si! Come ho fatto a non associare subito?

«Michael Sean? L'ex galeotto che ha evitato per un pelo la pena di morte?»

La sua espressione passa da serio a stupito, non se lo aspettava.

«Come fai a saperlo? Sei da troppo poco qui a Seattle per sapere cose accadute tanto tempo fa...»

Forse perché mio papà era il giudice che batteva il giudizio?

Non glielo dico però, non so come reagirebbe

«Lo so e basta. Ma come fai a sapere da quanto sono qui, a Seattle intendo»
«Lo so e basta. Ti va bene come risposta?»

No, non mi va bene per niente ma mi accontento

«Torniamo dentro?» chiedo quando la situazione si è un po' calmata
«Fammi prima fumare e poi andiamo»
«Su cosa avevate scommesso tu e i tuoi amici?»
«Sul fatto che non sarei mai riuscito a baciarti»

Interessante...

«E perché?»
«Perché?» ride di nuovo, «Perché sembra che sei allergica a noi ragazzi»

Sul serio? Non trovavi risposta migliore che adesso mi metti in imbarazzo su come risponderti?

«Ehm... non è vero, è solo che...»
«Che cosa?»
«Ancora non ho trovato nessuno di... interessante»

Lo vedo accennare un mezzo sorriso mentre schiaccia la sigaretta a terra.

«Vieni, entriamo che si gela qui fuori»

Quale promessa, sei la mia scommessa persa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora