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Caleb sospirò. Quella mattina non aveva trovato la sorella in camera. Dark non c'entrava, però. Non l'aveva presa lui. Se lo sentiva. In casa non c'era. Provò a convincersi che Marty si fosse semplicemente e magicamente alzata presto per la scuola, senza troppo successo. Sospirò nuovamente, per poi dirigersi verso la Royal. Per strada incontrò anche una Liria preoccupata che gli fece una serie di domande sulla castana. Domande a cui Caleb non seppe rispondere. Arrivarono a scuola e notarono subito come tutti fossero fuori dall'istituto, in cerchio, a guardare chissà cosa. Confusi, i due si avvicinarono e con qualche gomitata riuscirono ad arrivare avanti avanti. Caleb, quando vide cosa tutti fossero intenti a guardare, sgranò gli occhi. Liria sbiancò. Martina ghignava sadica, i suoi occhi rossi fissavano con malvagità il ragazzo sotto di lei che stava malamente picchiando e a cui aveva evidentemente rotto un braccio. Rideva con sadismo e divertimento mentre gli riempiva il volto di pugni. Sia Caleb che Liria riconobbero il ragazzo. Era uno dei bulletti che spesso dava fastidio alla piccola Stonewall. E quando poi la ragazza parlò, non sembrava quasi più lei.
«Il prossimo schifosissimo essere inferiore che oserà dirmi qualcosa che non mi aggrada, verrà ridotto in poltiglia! Sono stata abbastanza chiara, pezzi di merda?!»
Nessuno osò fiatare. Annuirono semplicemente tutti, per poi fuggire dentro la scuola. Martina si scostò una ciocca verde dal volto e puntò il suo sguardo sulla migliore amica e sul fratello. Dopo averli scrutati un attimo, si girò ed entrò nell'istituto senza degnarli di una parola. Purtroppo, entrambi avevano notato l'orribile anellino al dito.

Dopo scuola, Martina uscì velocemente per evitare il fratello e Liria. Aveva altro da fare. Andò velocemente verso la Raimon e si nascose dietro un palo abbastanza grosso. Si sporse a guardare i ragazzi che uscivano. Inquadrò Shawn, ma non era il suo obiettivo. Aspettò parecchio, ma alla fine vide uscire anche Aiden. Il punto, però, era un altro. Il suo Aiden era assieme ad una cagna. Incazzata, appena il ragazzo andò via si avvicinò alla tizia.
«Tu, cagna baldracca puttana che altro non sei...!»
«Cos-»
La ragazza si piegò in due, dato il pugno appena ricevuto.
«Non osare più avvicinarti al mio Aiden, o ti stacco la testa!»
Detto ciò, le tirò così forte i capelli con uno strattone che gli staccò un'intera ciocca. Ghignò nel sentire le sue urla doloranti, poi se ne andò tranquilla e soddisfatta. Nessuno doveva toccare ciò che le apparteneva. Nessuno doveva prenderla in giro. Nessuno doveva sfruttarla. Lei ora si sentiva forte. Lei ora era forte. E tutti iniziavano a temerla. Voleva tutto questo. Voleva tutto quel potere. E nessuno glie l'avrebbe tolto.

Caleb bestemmiò pesantemente. Sua sorella non era ancora a casa. Era preoccupato. Non tanto per lei quanto per l'incolumità di... Beh... Chiunque potesse incontrarla. Liria anche era agitata. Era a casa del ragazzo perché voleva parlare con l'amica, ma purtroppo questa non sembrava intenzionata a tornare. Aveva anche parlato con Arisa che si era offerta di andarla cercare. Ma neanche la rosa dava notizie. Verso le 22 di sera, la bionda se ne tornò a casa senza aver ottenuto nulla. Il punk provò ad aspettare la sorella sveglio, ma anche verso le 4 non era ancora a casa. Alla fine andò a riposarsi. Martina, intanto, ghignava sadica guardando la sua opera. Non vedeva l'ora che iniziasse la giornata.

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