one - next to Åhr? -

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Non ho nessunissima voglia di entrare in questa dannatissima classe.
Dio quanto sono presa male quest'oggi.
Odio l'America, odio gli americani, odio l'Inglese e odio il loro sarcasmo.
Credo che sarà un trauma.
Prendo il coraggio necessario per posare la mia mano sulla maniglia, ma l'abbasso lentamente per rimandare il momento tanto temuto.
« Oh eccoti, ti stavamo giusto aspettando.
Io sono Mrs. Turner, la tua professoressa di Storia. Hai trovato molto traffico? »
Alzo lo sguardo verso una donna. Mi salta subito all'occhio il colore acceso dei suoi capelli, un rosso fuoco.
Annuisco senza aggiungere altro, un po' per timidezza, un po' perché chissà cosa potrebbe uscire dalla mia bocca con tale rabbia in corpo.
Mi guardo intorno in attesa che mi faccia sedere da qualche parte.
Noto un ragazzo, nel fondo dell'aula, che sembra essere perso nei suoi disegni o qualunque cosa stia scarabocchiando.
Tutti (o quasi), mi squadrano da capo a piedi.
Mi sento terribilmente in soggezione, non riesco a tenere lo sguardo fermo su nessun punto.
« Allora Costa, ti andrebbe di sederti vicino ad Åhr? È l'unico posto libero. Magari nei prossimi giorni se vuoi cambiare posto, possiamo pensarci. » mi risveglia Mrs. Turner dai miei pensieri.
Il mio sguardo fa il giro di tutta la classe.
Ma chi sarà questo Åhr?
« Eccolo lì, in fondo all'aula. » mi indica il ragazzo che avevo già notato disegnare ed essere assente con lo sguardo.
Che fortuna no? Il mio primo compagno di banco non sarà per niente di compagnia.
O almeno spero che lo sia.
Mi siedo cautamente, cercando di non infastidirlo e poso le mie cose.
« Ciao. » lo saluto con un sorriso, per non essere scortese.
Passano svariati minuti ma non ricevo alcuna risposta, neanche un contatto visivo.
Improvvisamente mi arriva una pallina di carta addosso. Un po' infastidita la apro.

"Piacere, io sono Zoe. Ti andrebbe di visitare la scuola dopo?"

Le sorrido come risposta, rallegrata del fatto che probabilmente la situazione migliorerà e conoscerò persone socievoli.

•••

Ho osservato tutta l'ora il ragazzo seduto accanto a me.
Ha i capelli biondi ossigenati, che gli ricadono sempre sul viso. Non sono ben riuscita a scorgere i suoi occhi, proprio per questo, e per il fatto che non ha alzato la testa per seguire la lezione neanche una volta.
Sembrava proprio immerso nei suoi pensieri.
Ho notato però, i suoi strani ma bei tatuaggi, hanno un'aria intrigante.
Nel complesso, è abbastanza carino, ma lo sarebbe ancor più se iniziasse a parlare.
La campanella sta per suonare, decido di provare ad attaccare bottone ancora una volta.
« Cos'hai dopo? » gli domando raccogliendo le mie cose. « Inglese. » risponde freddo.
Non mi ha neanche guardata in faccia quando l'ha detto. Devo rinunciarci?
Forse gli sto antipatica, o forse gli stanno antipatici tutti.
Senza salutarlo, perché sarebbe inutile, mi alzo e seguo Zoe.
« Grazie della proposta, mi stavo annoiando a morte. » ammetto con una risatina.
« Dai, Gustav non è poi così terribile se lo conosci. » mi imita ridendo lei.
« Sarà. Ma io ho provato ad attaccare bottone due volte e non è andata molto bene. »
Scrolla le spalle.
« C'è la pausa, possiamo fare un giro, poi andare a lezione. Ho visto che frequentiamo quasi gli stessi corsi. » mi mostra il foglio con gli orari e i corsi stabiliti.
« Allora, vieni dall'Italia quindi. »
« Già. » rispondo malinconica, mi manca.
« Non sembri essere poi così felice di essere qui o sbaglio? » chiede voltandosi verso di me per captare qualcosa dalla mia espressione.
« No, lo sono, tranquilla. » accenno un sorriso.
Non voglio annoiare gli altri con i miei problemi. È vero, non sono euforica di stare qui, ma dovrò abituarmici.
La struttura è molto grande e ciò mi conforta.
« Parlami un po' di te. » le propongo mentre camminiamo. « Ti parlerei volentieri di me, ma non c'è nulla di esaltante da sapere. Sono nata qui. Gioco a pallavolo da quando avevo otto anni, e spero di diventare una pallavolista di successo.
Riguardo alla mia situazione sentimentale, beh, ce l'hai davanti ai tuoi occhi. »
Davanti a me un ragazzo alto, occhi azzurri e riccioli neri. Davvero un bel ragazzo, complimenti Zoe.
« Lui è il tuo ragazzo? » sussurro per non farle fare una figuraccia. « Magari, non mi calcola neanche a pagarlo... » afferma disperata girandosi a guardarlo.
« Hai mai provato a parlargli? » le domando riflettendo su come aiutarla, almeno ora ho un'amica. « No, mi vergogno troppo, e poi non saprei cosa dirgli. »
« Prometto che penserò a come aiutarti. » sorrido già in pensiero.
Credo che questa giornata andrà bene.
Come inizio non è male, ed i corsi non sono neanche troppo pesanti.

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questo è il primo capitolo, cosa ne pensate?
è molto importante per me, perciò votate e commentate.
bacii❤️
-Gio🌈

Hellboy - Lil Peep -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora