POV Nikolas
Sentendo quelle parole uscire dalla sua bocca provai una sensazione mai provata prima, provai una paura tremenda. « non c'è molto da sapere su di me» le dissi cupo alzandomi di scatto ed uscendo di fretta dalla caffettiera, mi diressi al molo e mi misi ad osservare il mare, dovevo calmarmi o avrei potuto fare qualcosa di cui poi mi sarei pentito. La mia rabbia era alimentata da secoli e secoli di prigionia all'inferno a tormentare giorno e notte anime di peccatori. Ma ora non ero più all'inferno e non potevo sfogarmi torturando la gente, perciò decisi di concentrarmi su qualcosa che mi metteva allegria. Pensai a Cheryl che si era aperta con me, e capì che non mi aveva chiesto di parlarle di me per farmi un dispetto ma solo perché voleva che mi aprissi come lei aveva fatto con me. Tornai da Starbucks sperando di trovarla ancora lì, ma non c'era, però c'erano i suoi amici, mi avvicinai a loro cautamente, speravo di potergli chiedere dove abitava Cher, dovevo scusarmi con lei. « scusatemi, voi siete amici di Cheryl?» chiesi cordialmente ai due che mi stavano fissando straniti «si perché?» mi rispose uno dei due « perché poco fa abbiamo avuto una discussione e speravo che poteste dirmi dove abita o darmi il suo numero di telefono per potermi scusare con lei» dissi tutto d'un fiato, « ti diremo dove abita ma non possiamo darti il suo numero di telefono » rispose il biondino, credo sia Caleb. « grazie mille » lo ringraziai « vive a Preston park, questo è l'indirizzo » disse passandomi un foglietto con su scritto via e numero civico. Lo afferrai, ringraziai i due e mi diressi da Cher, volevo a tutti i costi parlarle, non le avrei detto la verità ma una mezza verità, speravo con tutto il cuore che ci credesse. Arrivato davanti alla porta ero indeciso se suonare il campanello o meno, ma alla fine lo suonai. Venne Cher ad aprire e quando mi si ritrovò davanti rimare a fissarmi con aria interrogativa, con quei suoi occhi grigi perennemente in tempesta, « ciao » la salutai « ciao che ci fai qui e chi ti ha detto dove abito?» mi chiese subito lei infastidita e turbata dalla mia presenza.
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you are everything I want
FantasyEro paralizzata, quel ragazzo era davvero molto bello, quasi troppo bello per essere umano. Quel giorno ero andata a scuola come ogni altro giorno ma non sapevo che quel giorno la mia vita sarebbe cambiata. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~...