Cap.5

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La mattina dopo.

Mikasa's P.O.V.
Oggi ho stranamente dormito bene, cosa strana, dato che soffro di insonnia.
Spesso mi ripassano davanti agli occhi le immagini di quel giorno,
quel giorno in cui i miei genitori vennero uccisi da quei... non meritano neanche un appellativo.
Non riesco a prendere sonno e mi giro e rigiro nel letto rivedendo il loro sguardo vuoto, risentendo le urla di mia madre.
Ma meglio non pensarci adesso, non voglio rovinarmi la giornata.
Cerco di pensare a qualcosa di bello per farmi andare via dalla testa quei brutti ricordi.
Beh quel giorno conobbi Eren...
Eren... ho pensato così tante volte di confessarmi a lui e altrettante volte mi sono rifiutata di farlo, ho paura di rovinare il nostro rapporto dicendogli cosa provo.
Ne parlerò con Armin, magari lui può aiutarmi in qualche modo.
Stanotte dopo essermi riaddormentata, questa volta in camera, ho continuato il sogno iniziato nel boschetto;
Eren mi prende il volto tra le mani e annulla la distanza tra le nostre labbra, dopo esserci staccati rimaniamo lì sotto l'albero a guardare il cielo.
Non posso non sorridere a questi pensieri.

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno. Mi lavo la faccia per svegliarmi ed inizio a prepararmi.
Dopo essermi vestita esco dal dormitorio, per poi dirigermi verso la sala comune per fare colazione.

Con mia grande sorpresa noto che Eren è seduto in un tavolo da solo e io senza neanche pensarci mi ci siedo accanto.
<<Buongiorno Eren. Come mai ti sei svegliato così presto oggi?>>
<<Oh, giorno Mikasa. Non so, non ho dormito molto bene ieri sera.>>
<<C'è qualcosa che ti preoccupa forse? I giganti o cose simili?>>
<<No, stranamente i giganti non c'entrano questa volta.
Ma parliamo di te, al contrario mio sembri particolarmente allegra.>>
<<Beh io invece ho stranamente dormito molto bene. E comunque non cambiare discorso, cosa ti preoccupa?.>>
<<Dai Mikasa, parliamo sempre di me, ti preoccupi troppo.>>
<<Sei stato tu a stuzzicarmi dicendo che non hai dormito bene, ora non tenermi sulle spine.>>

Eren's P.O.V.
Non posso certo dirle che ho pensato quasi tutta la notte alle parole di Jean, che stupido, Mikasa non si innamorerebbe mai di uno come lui, lui non la merita.
Non conosce la VERA lei, le avrà parlato sì è no due volte.
Si è solo invaghito del suo aspetto e della sua forza.
<<Quindi...>>
<<No, niente, probabilmente avrò mangiato troppo ieri sera.>> Mento.
<<Ah.>>
<<Sta più attento la prossima volta, ci si deve sempre alzare da tavola con ancora un pò di fame.>>
<<Ok, mamma.>>
<<Ahah, divertente.>>
<<Beh... quindi tu sei stata bene stanotte, hai fatto qualche sogno?>>
Mikasa si gira e guarda un punto fisso davanti a lei, con un piccolo sorriso e aria sognante.
<<Sì...>>
<<Oh, in cosa consisteva?>>
<<Em beh...>>

Mikasa's P.O.V.
Cosa mi invento ora... beh potrei semplicemente non specificare che nel sogno c'era anche lui.
<<Mi trovavo sotto l'albero, quello nel piccolo bosco dove siamo stati l'altro ieri, osservavo il cielo con tutte le sue sfumature, c'era del blu, del rosso, del rosa e perfino del viola.
Era davvero rilassante guardare tutti quei colori cambiare e scurirsi con il passare del tempo, che sembrava velocizzato.>>
<<Wow, anche a me piacerebbe fare sogni simili.>>
<<Perché? Cosa sogni di solito?>>
<<Non faccio quasi mai sogni, quando capita rivivo alcuni istanti del giorno in cui i giganti hanno invaso il Wall Maria.>>
<<Capisco. Sai, dicono che in realtà sogniamo ogni notte, ma che spesso non lo ricordiamo.>>
<<Ah, figo.>>

Più tardi....

Tutti sono presi dall'allenamento di oggi, che consiste nel fare un percorso con il movimento tridimensionale in un posto con poche abitazioni e in generale appoggi, in modo che noi futuri soldati potessimo essere in grado utilizzarlo in più situazioni possibili.

Io e Eren abbiamo parlato molto questa mattina, di sogni e cose varie, non mi stancherei mai di parlare con lui.
Vorrei che fosse così facile anche parlargli dei miei sentimenti.

Ad un tratto sento una forte fitta alla testa, mi distraggo per un attimo, non riesco ad appigliarmi e cado verso terra, sto per schiantarmi, quando qualcuno mi afferra.
Ci guardiamo intensamente per qualche secondo prima che io chiuda gli occhi.

(Indovinate chi ha afferrato Mikasa?😏)

Mi sveglio in una stanza dalle pareti bianco sporco, alla mia destra c'è un comodino con dei fiori bluastri.
Accanto al letto c'è una panca su cui, a mia sorpresa, è seduto Eren.
Io alzo leggermente la testa e noto che lui sta dormendo, è appoggiato al letto con la testa e le braccia.
Le mie labbra si aprono automaticamente in un sorriso, rovinato all'istante da una nuova fitta, meno forte questa volta.
Ad un certo punto lui apre un occhio e vendendomi sveglia sobbalza.
<<Oh, ti sei svegliata, sei svenuta poco fa, come ti senti?>>
Ora, dato che ci sei tu, di sicuro molto meglio.
<<Meglio, grazie.>>
<<Ma cosa ti era successo?>>
<<Avevo avuto una forte fitta alla testa,
un po' come quando eravamo bambini.>>

Ho sempre sofferto di emicrania, quindi per me non è poi così strano avere dolori simili, ma mi capita molto raramente di averne tanto forti.

<<Capisco.>>
<<Eren, dov'è la mia sciarpa?>>
Dico preoccupata appena noto di non averla vicino.
Eren sbuffa e mostra la sciarpa che aveva precedentemente poggiato sulle sue gambe.
<<È così importante per te questa?>>
Io faccio cenno di sì con la testa.
Dopo poco lui prende quella stoffa rossa in mano, si alza e me la avvolge a mo'di "involtino", come solo lui sa fare.
Io rido leggermente.
Ci guardiamo per forse qualche secondo di troppo negli occhi.
Sembra che ci stiamo avvicinando, quando qualcuno apre la porta.

Eilà ragazzi!
Sono tornata con un nuovo capitolo!
Questa volta anche più lungo del solito, cosa ne pensate?
Se vi è piaciuto fatemelo sapere con un commento e una stellina! Alla prossima,
-_animefan. ❤️

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