Tord x Tom ⚪

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Eddsword

Richiesta da NightOfDeath1572

Tom's P.o.v.
Uscii barcollando dal locale.
Sta volta avevo veramente esagerato con l'alcool.
"Ma guarda chi c'è qui! Una mezza calzetta che non regge nemmeno una birra! "
Ignorai il gruppo di teppisti che mi stava seguendo continuando a camminare, ma improvvisamente sentii una presa ferrea stringermi il polso.
"Mamma non ti ha insegnato A non ignorare le persone? "
Sfuggii alla sua presa e continuai a barcollare.
"Bene! Ragazzi, perché non insegnano l'educazione a questo qui! "
Due altri ragazzi mi tennero fermo, mentre il primo mi tiró un pugno allo stomaco.
"E a voi la mamma non a insegnato niente my old friends? "
Quella voce...
Possibile che fosse...
Non feci in tempo a terminare il pensiero che svenni.

Mi alzai di scatto.
Mi trovavo in un letto matrimoniale scarlatto.
Mi guardai intorno spaesato.
"D-dove mi trovo? "
Vidi la porta della stanza aprirsi per lasciare entrance due uomini in divisa.
Mi squadrarono e lasciarono un vassoio sul comodino.
"D-dove mi trovo? "
Chiesi facendo sorridere uno con una benda sull'occhio sinistro.
"Alla Red Base"
Disse per poi uscire.
Mi lasciai cadere sul letto.
Sarei mai tornato a casa?
Guardai il cibo sul vassoio e non lo mangiai.
Le lenzuola rosse, come la felpa di Tord...
Ma perché non potevo far a meno di pensare a lui?
Sospirai e mi lasciai cadere sul letto.
Dopo qualche minuto rientrarono i due uomini per riprendere il vassoio ancora intatto.
"Vorrei vedere il vostro capo... " Dissi senza mai staccare lo sguardo dal soffitto.
Fu questione di un momento. Mi alzai di scatto presi il coltello dal vassoio per poi puntarglielo al collo.
"Voglio vedere il vostro capo ORA! "
Urlai avvicinandomi di più a quello che, a quanto diceva la targetta, doveva chiamarsi Paul.
Mi misi dietro di lui e rafforzaila presa sull'arma.
"V-va bene, m-ma lascialo a-andare! "
Da come tremava la voce dell'altro si riusciva ad intuire benissimo quanto fossero legati.
Poi prese un walkie-talkie e disse semplicemente:
"Capo, sei richiesto da lui... "
Una lacrima gli rigó il viso e vidi nei suoi occhi solo il timore per il mio ostaggio.
Lo guardai attentamente e scorsi nei suoi occhi una muta preghiera.
Sospirai e lasciai andare Paul che venne accolto dalle braccia dell'altro.
"Grazie... " Disse l'altro, non smettendo di accarezzare la schiena dell'amato.
"Di niente! E poi scusa, so cosa significa perdere il proprio amore... "
Lui mi sorrise, grato e un po' compassionevole, per poi uscire dalla stanza col fidanzato.
Mi stesi sul letto e chiusi gli occhi finché non sentii la porta aprirsi.
Una figura dall'ombra mi stava guardando.
"Alla fine sei venuto! "
Dissi sorpreso.
Lui annuí semplicemente.
"Perché stai lì nell'ombra? Non sarai mica un codardo! "
Dissi ridacchiando.
"Non è una delle definizioni che preferisco my dear old friend... "
Disse uscendo allo scoperto.
Sbiancai di colpo alla vista di colui che aveva tentato già più volte di uccidermi.
"T-tord? " Chiesi guardandolo.
Mi persi nel suo sguardo, ma lui lo abbassò subito dopo.
"S-sí Tom, s-sono io... "
Mi alzai dal letto per raggiungerlo, ma lui fece un paio di passi indietro, spaventato.
Continuai a farne e lui ad indietreggiare finché non si trovò con le spalle al muro.
Alzò appena la testa, facendomi intravedere il suo sguardo macchiato di paura.
Io, sorpreso, lo abbracciai.
Sentii i suoi muscoli contrarsi e delle gocce bagnate cadermi sulla spalla.
"P-perdonami Tom, ti p-prego! "
Disse con voce rotta dal pianto.
Dopo un paio di minuti così sciolsi l'abbraccio.
Lo studiai attentamente.
Era in divisa da capitano e indossava una benda sull'occhio destro.
Inoltre aveva una mano guantata.
"S-so di averti fatto cose o-orribili, ma ti prego, ti supplico, perdonami! "
In tutto ciò aveva sempre guardato terra.
"Perché mi hai salvato? Dov'è l'inganno? "
Chiesi sedendo mi nuovamente sul letto.
"N-non c'è nessun inganno. Appena vorrai andartene basterà chiedere a Paul o a Patrick e ti riporteranno a casa"
Disse avviandosi verso la porta.
Io però scesi dal letto e gli afferrai il polso.
"Non hai risposto alla prima domanda... "
Lui si irrigidii.
"Non sei il tipo che fa queste cose per il perdono... Allora per cosa? Soldi? Farmi Passare dalla tua parte? "
Chiesi ironico.
Lui non si voltò, ma uscii dalla porta sussurrando un 'è perché ti amo, stupido! '.
Possibile che ricambiasse i miei sentimenti?
Oppure era solo un modo per rovinarmi ulteriormente la vita?
Presto mi stesi e mi lasciai cullare tra le braccia di Morfeo.

"Secondo te quando si sveglia? "

"Non lo so, ma comunque non ho mai visto il capo così triste, deve essere stata una brutta botta per lui... "

"Secondo te quando riuscirà a tornare come prima? "

"Non lo so, penso non sarà mai più la stessa persona... "

Aprii gli occhi di scatto.
La colazione era appoggiata sul comodino e Paul e Patrick mi guardavano, indagatori.
"Che c'è? "
Chiesi leggermente stizzito.
"Il Capo ci ha chiesto di assicurarci che tu non muoia dalla fame. Quindi ora MANGIA! "
Annuii e presi una fetta di pane, ci stesi un po' di marmellata e la mangiai.
Continuai così finché non finii il panino, con movimenti meccanici, quasi inumani.
"Bene, ora che hai mangiato, possiamo andare... "
Mi alzai dal letto e li guardai.
"Scusate, ma sapete dove sia una doccia? "
Loro si lanciarono uno sguardo e mi portarono davanti ad una porta.
"Questo è il bagno, se hai bisogno basta chiamare... "
Sorrisi.
"Va bene, grazie! "
Entrai nel bagno e mi tolsi i vestiti per poi entrare in doccia.
Appena uscito mi asciugai i capelli con un asciugamano, mentre con l'altro mi cinelsi la vita.
Improvvisamente, però, sentii la porta aprirsi.
Tord era lì, appoggiato allo stipite, rosso come la sua uniforme.
"S-scusa, i-io... "
Non lo lasciai finire che mi avvicinai e lo baciai.
Lui spalancó gli occhi dalla sorpresa, per poi lasciarsi andare a quel bacio, che ben presto, divenne tutt'altro che casto.
Quando ci staccammo avevamo entrambi il fiatone.
Vidi Tord abbassare subito lo sguardo, ma io glielo feci rialzare prendendo per il mento.
"Anche io ti amo Commie, ti ho sempre amato! "
Lui mi guardò nuovamente stupefatto, per poi far combaciare nuovamente le sue labbra con le mie in un bacio.

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