Capitolo 4 - Pura Violenza

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Combattere. In tutti i modi possibili, combattere e vincere. Erano queste le parole che Alicia si ripeteva incessantemente mentre guardava l’avversario, un Soldato Nero che aveva dimostrato di saper materializzare armi bianche, creare propri cloni e avere doti di combattimento che, da un “semplice” Soldato, nessuno si sarebbe mai aspettato e che invece aveva dimostrato, mettendo sotto pressione sin dalle battute iniziali la sua avversaria.

Il ninja aveva creato attorno a sé un’aura di colore nero, che lo nascondeva alla vista di tutti come un grande bozzolo opaco. Dopo qualche attimo in cui la giovane ribelle tenne alzata la guardia, però, causando un moto di sorpresa nella giovane, l’aura scomparve, mostrando il Soldato; apparentemente sembrava identico a prima.

Ad una velocità impressionante il Soldato si lanciò contro Alicia lanciandole addosso una raffica di shuriken, con ogni probabilità intenzionato a ferire mortalmente la ragazza. Ma Alicia non poteva arrendersi né lasciarsi sconfiggere, sarebbe certamente stata la fine per la Resistenza. Anche se, guardando oltre la cupola il Generale che fissava i quattro scontri simultanei con apparente disinteresse, non era totalmente certa del fatto che, anche se avessero vinto quello scontro, sarebbero sopravvissuti alla forza dell’uomo; le voci che giravano non contribuivano certo a rassicurare la rossina.

La giovane schivò le varie stelle metalliche, lanciando poi un getto di fuoco contro quelle che ancora si stavano avvicinando a lei e liquefacendole. Subito dopo, leggiadra come una farfalla ma rude come un gladiatore, si lanciò contro il nemico con il pugno chiuso avvolto in delle fiamme di natura apparentemente incantata. Il Soldato pose le mani a coppa una seconda volta e, dove prima c’era solo un uomo, ora ve ne stavano tre.

“Non puoi battere le Divine Tecniche Ninja di Shadow!” Esclamò con fare spavaldo il Ninja rivelando il suo nome, per poi annunciare a gran voce il nome della tecnica. “Maina Baizo!”

Il pugno infuocato trapassò uno dei doppioni, facendolo svanire in una nuvoletta grigiastra ma lasciando illeso il reale Shadow, che contrattaccò un secondo pugno di fuoco con un calcio al volto, scagliandola lontana. Però il suo volo non durò a lungo: infatti, mentre la giovane era apparentemente destinata a schiantarsi contro la cupola virtuale, il clone-ombra del ninja apparve improvvisamente sopra la ragazza, colpendola in pieno ventre a mani giunte e scagliandola a terra, facendo saltare qualche piastrella del pavimento. Poco ci volle al ché Alicia si rialzasse, ma nel mentre lo Shadow reale aveva già preso a correre contro la ragazza. A niente servirono le sfere di fuoco che la ragazza scagliò, vennero tutte schivate con agili movimenti. Infine il ninja si chinò e posò le mani a terra... facendo emergere una sorta di totem vocativo decorato con un motivo a pugnali. Da là sopra il Soldato si trovava in una posizione di vantaggio.

“Dannazione...” pensò Alicia stringendo i denti e pensando a come poter sconfiggere un avversario del genere.”

“Sei una ottima combattente.” Disse pacatamente Shadow senza tradire emozione alcuna; né entusiasmo né odio o quant’altro trasparivano dall’impassibile volto. “Ma devi sapere che contro i Quattro Giudici Gentili del Maestro Vance niente si può fare. Dovrò ricorrere ai miei ninjitsu più potenti, temo. Anche se...” fece una breve pausa, concedendosi un sorriso borioso. “... odio mettermi in mostra. Dovresti sentirti onorata.”

Il vantaggio della posizione sopraelevata subito si dimostrò importante: dopo aver eseguito un qualche complicato movimento con le mani, per poi slanciarsi contro l’avversaria, seguito a ruota dal clone-ombra rimanente, con un sadico sorriso in volto e sentendo dentro di sé quella sicurezza che solitamente precede una grande vittoria. Una volta che i due ninja furono in volo, puntarono le mani contro la comune avversaria.

“Boru Kasai!” esclamarono i due in coro mostrando quella che Shadow aveva già detto essere una delle sue tecniche migliori.

Dai palmi delle mani del ninja e del suo clone fuoriuscì un getto azzurro che sfrecciò ad alta velocità davanti agli utilizzatori, coprendo una vasta area: Alicia, essendo impossibilitata a vedere qualcosa al di fuori di quel mare azzurro, decise di sfruttare la carta Teletrasportatore per evitare quella che probabilmente sarebbe stata una ingloriosa fine. Non appena la carta venne divorata dall’apparecchio che la ragazza teneva al braccio, andò rapidamente in dissolvenza fino a sparire del tutto, proprio un attimo prima di essere investita da quel potente attacco. Fuori pericolo? Non del tutto: appena ricomparve, a qualche metro di distanza da dove si trovava prima, la semplice onda d’urto bastò a farla volare e, di conseguenza, ricadere dolorosamente, in prossimità di una parete della cupola. Alicia, non restia a combattere, da supina scagliò un getto di fiamme contro Shadow, che si trovava attualmente in posizione sopraelevata rispetto a lei e con un pugnale fra le mani, in tutto e per tutto deciso ad ucciderla, colpendolo in pieno volto. E facendolo scomparire in una nuvoletta di fumo.

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