ATENA

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Un giorno Zeus sente un furioso mal di capo; chiama Efesto e gli prega di aprirgli la fronte con un colpo d'accetta: dalla ferita esce gridando una giovane bellissima che, con l'elmo d'oro e armata di giavellotto, si slancia in una danza guerresca. Così è nata Atena, dea della guerra e della sapienza e subito ha aiutato il padre contro i Titani, da uno dei quali prese il secondo nome (Pallade). Atena non combatte per il gusto del sangue, ma per il trionfo della giustizia tra i mortali. È insieme audace e riflessiva, e lo dimostra quando si trova a competere contro Poseidone, il dio del mare. Davanti a una giuria composta da tutti gli dei, si trattava di fare un dono utile e gradito alla più bella città della Grecia, che ancora non aveva un nome. Poseidone fa comparire un potente cavallo, Atena fa spuntare un olivo. Gli dei riuniti decretano che il mite olivo, simbolo di pace, è più utile del cavallo, destinato a tirare carri di guerra. La nuova città è stata perciò chiamata Atene e consacrata a Pallade, che vi è onorata con un tempio magnifico, il Partenone, in cui una statua d'oro e d'avorio, opera di Fidia la ritrae come Atena Parthenos (la vergine). Simbolo del valore guerriero e delle fortune militari di Atene le è compagna Nike, quasi come un suo attributo. La dea, cui sono sacri la civetta e il serpente, è la personificazione dell'intelligenza creatrice: ha inventano il flauto e il forno del vasaio, insegnato a costruire navi, case e templi, ad arare i campi con l'aiuto dei buoi, a filare, tessere e ricamare. Ha insegnato l'arte del ricamo così bene che un giorno le viene riferito di una giovane mortale, Aracne, che si vanta di starne alla pari. Detto fatto ha luogo la sfida. L'opera di Aracne risulta bella quanto quella di Atena, e la dea, indispettita, trasforma Aracne in un ragno, condannandola per l'eternità a tessere la sua tela.

Iconografia

Col massimo splendore della civiltà greca, anche Atena diviene sempre di più il simbolo di civiltà, di Vittoria, di pace e di benessere e la sua immagine e le rappresentazioni dei miti a lei collegati si moltiplicano. Da qui la ricchezza iconografica che attesta la popolarità e la diffusione del mito di Atena anche fuori dalla Grecia. La dea fu rappresentata in sculture e pitture, anfore, monete, rilievi e lamine di bronzo, metope e frontoni. L'artista che maggiormente ebbe occasione di raffigurare la dea è Fidia, il più grande scultore della Grecia antica, che, nel 440 a.C., realizzò una statua in tecnica "crisoelefantina" di Atena Parthenos. Fu collocata nella parte anteriore del Partenone, il tempio che proprio da essa prese il nome, posto all'entrata dell'acropoli. La statua era alta 12 metri. La sua struttura era in legno, formata da parti separate e unite successivamente. Volto, braccia e mani della statua furono rivestite da sottili lamine d'avorio. L'armatura e il vestito erano invece completamente d'oro mentre per gli occhi della dea glaucopide furono usati due lapislazzuli e la bocca fu rivestita in rame. Per realizzare la statua furono utilizzati ben 1000 chilogrammi d'oro! La statua non è giunta fino a noi ma è stato possibile ricostruirne l'aspetto: sul braccio destro della dea, sostenuto da una colonnetta, si trovava la Nike, che simboleggiava la vittoria; il braccio sinistro reggeva una lancia e poggiava su un'egida, dal diametro di quattro metri, ornata dalla testa della Gorgone Medusa e che nascondeva un serpente sacro ad Atena (Erittonio). La dea indossava il peplo, chiuso con una decorazione che rappresentava ancora Medusa. Sopra la testa si trova un elmo crestato con un cavallo raffigurato.

Atena ha ispirato oltre che gli antichi, anche artisti come Botticelli, che l'ha dipinta nel 1493, raffigurandola con una lancia nella mano e con una veste decorata con rami d'ulivo. Klimt l'ha dipinta nel 1898 e ha reinterpretato, in chiave moderna, l'immagine d'Atena, raffigurandola con i suoi caratteristici e simbolici elementi (gli occhi azzurri, l'elmo, la Nike, la lancia, la decorazione della Gorgone Medusa).

 Klimt l'ha dipinta nel 1898 e ha reinterpretato, in chiave moderna, l'immagine d'Atena, raffigurandola con i suoi caratteristici e simbolici elementi (gli occhi azzurri, l'elmo, la Nike, la lancia, la decorazione della Gorgone Medusa)

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Conclusione:

Una Dea che ha una città che porta il suo nome, un tempio maestoso a lei dedicato ed una gigantesca statua d'oro e d'avorio che la raffigura! I Greci ebbero per Atena una vera e propria adorazione. Il mito di Atena che per noi è un racconto affascinante e straordinario per gli antichi Greci rappresentava un culto molto sentito e praticato al quale furono dedicate molte opere iconografiche. Il mito di Atena ha ispirato non solo gli artisti greci ma anche altri famosi artisti di epoche diverse. Come si può notare le immagini iconografiche riportate in questa ricerca presentano simboli ricorrenti, facilmente riconoscibili e riconducibili alla dea. Ciò che appare diverso è lo stile, la tecnica, e l'interpretazione dei vari autori.

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