«Perché hai baciato Mario?».
L'unica frase che non volevo sentire uscire dalla sua bocca.
Mi giro verso di lui per guardarlo in faccia.
Inizio a tremare non riuscendo a tenere lo sguardo verso Nicolò.
«N-non... lo so» gli rispondo ricevendo uno sguardo amareggiato.
«Non era mia intenzione, ero solo un po' brilla in quel momento».
Torna a guardare il paesaggio accendendosi successivamente una canna.
Restiamo in silenzio per una decina di
minuti buoni fin quando lui si gira verso di me e inizia a guardarmi.
«Sai... faccio credere a tutti che io sia un donnaiolo, ormai alcuni mi conoscono per "quello che cambia donna ogni sera". In realtà non sono è così. Sì ok, dopo la fine della relazione con Eleonora sono andato a letto con molte altre ragazze diverse cercando di dimenticarla, ma con te non lo farei mai. Ormai Eleonora è una cosa passata per me e io sono realmente interessato a te. Mi ha fatto male vederti ballare e baciare un mio amico. Stare così vicina a qualcuno che non sia io mi manda fuori di testa. Non so cosa darei per provare a farti vedere anche solo un minuto il male che quel bacio, anche se insignificante, mi ha lasciato» mi dice facendo cadere una lacrima asciugandola immediatamente, accendendosi poi un'altra canna.
Mi giro a guardarlo fumare senza sapere cosa rispondergli, mi ha veramente spiazzata.
«Non credevo ti importasse davvero così tanto, credevo mi volevi scopare e dimenticarmi il giorno dopo. A dire il vero un po' lo penso ancora» gli dico tornando a guardare il paesaggio intorno a noi.
«Se è questo quello che pensi di me allora posso anche smetterla di provarci con te. Credo che adesso dovremmo tornare a casa, si è fatto tardi» dice alzandosi di scatto e andando verso la macchina, senza preoccuparsi del fatto che io sia rimasta qui iniziando a far scivolare alcune lacrime sul mio viso.
Sono riuscita addirittura a sentire la delusione e la rabbia nelle sue parole.
Rimango lì a sedere da sola intenta a piangere, fin quando Nicolò non torna da me.
«Dai alzati! È inutile che piangi adesso» dice sospirando rumorosamente, tenendo lo sguardo saldo verso di me.
«Ma con quale coraggio e presunzione vieni a dirmi queste cose?» mi alzo lasciando cadere il mio cellulare a terra «Sei stato tu stesso a dirmi che fai credere che ti comporti da donnaiolo e che tutti, compresa me, credono che tu sia veramente così. Non ti conosco nemmeno, quindi è logico che io la possa pensare in questo modo! Dopo il tuo discorso dovrei cadere ai tuoi piedi mh? Fammi capire!» dico alzando il tono di voce.
«Ti ho detto che non è così, ti ho detto che con te non farei mai una cosa simile, ti ho detto che mi piaci sul serio cazzo! Come te lo devo dire?» mi dice urlando anche lui, avanzando di tanto in tanto verso di me.
«Che ti dovrei dire adesso?» faccio gesticolando e sospirando per cercare di calmarmi.
Mi sento troppo turbata in questo momento.
Ho la pelle tutta accapponata, lo stomaco in subbuglio e la testa che mi fa un male tremendo.
Inizio a tremare, impossibilitata a dire qualcosa.
Credo di stare per avere un esaurimento nervoso.
Indietreggio, allontanandomi il più possibile da lui, con ormai le lacrime agli occhi.
Abbasso lo sguardo non riuscendo a guardarlo in faccia.
«Che hai oh! Stai bene?» si avvicina a me poggiando le sue mani sopra le mie spalle.
Dopo quel gesto finisco in un pianto disperato dato dalla frustrazione e dalla rabbia, causate dal discorso di prima insieme a Nicolò.
«Ehi bimba tranquilla, vieni qui dai» mi prende le braccia mettendole dietro la sua schiena, stringendomi il più forte possibile.
Mi accarezza delicatamente la schiena cercando di tranquillizzarmi in qualche modo, ma con scarsi risultati.
Strozzo qualche singhiozzo riprendendo un po' di fiato, mentre Nicolò è intento a stringermi forte a lui con premura.
Poco dopo mi rilasso, mi tolgo via dei residui di lacrime dal mio viso con i polpastrelli, tornando poi ad appoggiarmi di nuovo al suo petto ascoltando il suo cuore battere leggermente più forte.
«Come stai adesso? Ti vuoi sedere?» fa lui guardandomi con i suoi bellissimi occhioni scuri.
Mesi fa se mi avessero detto che in questo momento stessi abbracciando Nicolò gli avrei riso in faccia fino allo sfinimento.
Adesso invece sono qui, stretta tra le sue braccia a godermi il suo profumo.
Mi limito ad annuire con la testa, staccandomi da lui con malavoglia per mettermi a sedere sull'erba, seguita immediatamente da lui.
Poco dopo mi fa sistemare in mezzo alle sue gambe in modo tale da accarezzarmi delicatamente la testa.
«Dio mio sei così bella, ma allo stesso tempo sei così fragile» sento dire dal ricciolo prima di cadere in un sonno profondo.
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Penso di amarti più di quanto ami il cash|| Tony Effe
FanficHayley ha 23 anni e vive a Firenze in un appartamento vicino il centro della città. Frequenta l'università e da poco ha ricevuto una borsa di studio a Roma, diventata la sua città preferita da quando i genitori la portarono per la prima volta a 12 a...