Capitolo 5

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Tonno chiamava continuamente nicolas invano fino a quando vide che dal fianco sinistro usciva del sangue: nicolas cadendo si era ferito con il coltello. Francesco levò il coltello e la porta di casa di Nicolas si aprì: era sua mamma.
La madre vide tonno con il coltello in mano e nicolas per terra, si esatto, tonno è andato in prigione.
Sono volati insulti e drammi dalla bocca della mamma di nicolas e un secondo dopo chiamò la polizia che arrestò Francesco Toneatti.
I ragazzi di space valley accorsero subito da Nicolas per vedere il suo stato e riuscirono a vedere Tonno in manette e Dario lo fissò con odio, come non aveva mai fatto. "Come hai potuto e perché lo hai fatto?" disse Nelson con voce tremante. "Ragazzi non è quello che pensate, c'è una spieg" ma non riuscì a finire di parlare che i poliziotti lo chiusero dentro l'auto, diretta per il carcere.

I giorni seguenti furono terribili per Tonno, tempestato di insulti da tutti, ma lui in realtà voleva soltanto aiutare il suo amico e invece si ritrovava in prigione. Cesare e Nelson andarono a trovare Tonno in carcere e ovviamente, il ragazzo non fu privato dagli omaggi della casa, insulti.
"Sei perfido. Maligno. Come ti è saltato in mente di uccidere Nicolas eh? Come ti sei permesso, stronzo?" disse Cesare battendo un pugno sulle sbarre.
"Ma perché, perché? Tu non sei una persona del genere, non faresti mai una cosa così" disse Nelson guardandolo penoso.
Francesco rispose: "ragazzi, non ho ucciso nicolas. Lui ha scritto un file in cui diceva di essere gay e io l'ho letto, l'ho eliminato, e sono corso a casa sua per farlo sfogare, perché come ha detto lui nel file, non aveva nessuno con cui parlarne." concluse tonno sfinito.
"E come lo spieghi il sangue e il coltello?"
domandò Cesare furioso.
"Lui mi voleva cacciare, così ha preso un coltello ma si è sentito male a causa dello stress e si è lacerato la parte sinistra." rispose.
"Nicolas è gay?" disse Nelson incredulo. "E perché non ce lo ha detto?".
"È spaventato... aveva paura di rompere la nostra amicizia." rispose.
Cesare vagò per la stanza per ragionare un pò.
Tonno - innocente - bic - gay. Erano le quattro parole che picchiettavano il cervello del Cantelli.
"Tonno, abbi cura di te." e Cesare se ne andò lasciando i due ragazzi soli.
"Cesare..." disse Tonno guardando in basso con le lacrime agli occhi. "Nelson, io..." e Nelson abbracciò l'amico. Era un po' difficile abbracciare una persona con delle sbarre in messo, ma era sempre possibile.
"Si rimedierà a tutto, tranquillo. Ora prenditi questa "vacanza" ok?" disse nelson all'amico.
Tonno annuì e salutò Nelson che lo abbandonò al gelo. Intanto, in ospedale, un ragazzo, con i capelli castano, lo sguardo penetrante e la voce molto grave teneva la mano a nicolas e gli sussurrava "Nicolas, resisti, non so cosa farei senza di te" facendo cadere le proprie lacrime sul polso del ragazzo. "Ho bisogno di te, resta" continuò con la sua voce tremante e con le spine alla gola di chi piange ma vuole parlare. E anche questo ragazzo lo lasciò lì, da solo.

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