maledette

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questa volta ce la faccio,
mi ripeto ossessivamente.
non mi farò consumare
dalla paura, la affronterò.

ma come faccio,
se la sento perforarmi
le ossa già
solo a pensarci?

non sono abbastanza,
non riuscirò ad accontentarti.

l'animo insicuro e flaccido
cerca riparo nelle parole
ma scappano via anche loro,
maledette!

dunque, dovrò riversare le mie
budella sul cuscino?
è questo il mio destino?

vorrei non essere afflitta
da queste paranoie,
sarebbe tutto più facile.

tu però, mi accetterai giusto?
non mi abbandonerai, no.

il mio sussurro ricchieggia nella stanza
logora di lacrime e insicurezze.


(cinque agosto duemiladiciannove)

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