Cap. VI

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«Merda!» esclamai in italiano

«Ehi, le parole!» mi ammoní Nico. Mi ero dimenticata che anche lui sapesse l'italiano.

«Calmatevi ragazzi.» fece Camilla, guardando le ombre delle arpie che si avvicinavano, sempre piú velocemente.

«Che cosa avete detto?» chiese Cole, confuso.

«Niente, ora ci conviene correre!» strillai.
Presi Nico per la manica del giubbotto da aviatore e corsi verso il Pino, con Cole e Camilla alle calcagna.
Non appena lo superammo, l'aria tremó e Nico si staccó molto velocemente.

«Mi hai dato la scossa!» s'infurió

«Non lo ho fatto apposta! Lo aveva detto Chirone che i nostri poteri sarebbero stati fuori controllo!» risposi a tono

«E quindi avete pensato bene di ANDARE A CERCARE LA FONTE?!» urló

«Calmetevi ragazzi!» ci placó Cole «Nico, se vuoi tornare dentro, fallo, ma noi andremo.»

Lui squadró il figlio di Ecate, poi scosse le spalle:«Verró.»

«Bè, é stato facile convincerti!» esclamó Camilla, entusiasta

«Non dire matto finché non ce l'hai nel sacco.» feci io

«Tecnicamente il detto é "Non dire gatto finché non ce l'hai nel sacco".» Nico sbuffó

«Sí, ma tu non sei un gatto, sei un pazzo!» rispose per me Camilla

«Ah! Senti chi parla! Le due fangirl pazze da legare!» ci scherní

«Tu, essere del demonio, insulti la razza fandomiana! Come ti permetti!» strillai, trattenendo una risata

«É cosí! La prima volta che ci siamo visti avete entrambe iniziato a fare i nomi di tutto e di tutti, avete entrambe provato ad attaccarmi e entrambe avete iniziato a insultare e criticare gli dei! Siete delle pazze!»

«Di immortales, come siamo finiti in questa situazione?» mugugnó Cole, battendo la mano sulla fronte

«RAGAZZI!» urló Chirone, all'interno del Campo «Tornate subito dentro, é pericoloso!»

«Oh, per Raziel, ci mancava solo questo!» esclamai, esasperata

«Per chichecosa?» chiese Cole

«Niente, cose di Shadowhunters.» risposi

«Tornate dentro!» urló il centauro

«Mi dispiace, ma ci si rivede!» fece Cami, poi iniziammo a correre verso la costa.

«Avete almeno idea di dove stiamo andando?» esclamó Nico, con il vento per la corsa in faccia.

«No!»

«Ottimo, e come pensate di arrivarci?»

«Cole puó localizzarlo!» detto ció ci zittimmo, il fiatone ci impediva di parlare mentre correvamo.
Ci fermammo dieci minuti dopo, su una spiaggetta di sabbia bianca.

«Ora dove si va?» chiese Camilla a Cole

«Periferia di New York.» concluse, dopo diversi istanti.

«Ottimo, si parte!» saltelló Camilla

«Un'altra missione suicida, che gioia!» disse Cole, sarcastico

«Guastafeste, taci e andiamo!» risi, prendendolo a braccetto

Diario di una Semidea Sclerata - Il PortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora