Cap. XIX

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«Le mie orecchie!» mi lamentai, voltandomi «Ragazzi... Ehm, ragazzi?!»

«Andiamo, muoviti...» Cole spalancó gli occhi. Dal baratro stavano uscendo dei grossi tentacoli neri, non completamente corporei. Nico e Camilla si girarono e guardarono verso di noi. I tentacoli sembrava stessero percando di trascinare in superfice qualcosa di molto pesante, che inizió ad emergere poco a poco.

«Ciao ragazzi.» sibiló la cosa. Era la figura di una persona, una donna, con dei tentacoli che le uscivano dalla schiena e al posto della braccia, ed era alta almeno quattro volte un uomo.

«Di immortales...» sussurró Camilla

-Ehm... Cosa ne dite se scappassimo adesso?- domandò Camilla, portando la mano al pugnale nella cintura

-Sai, mi sembra un'ottima idea.- rispose Cole 

-Voi non andate da nessuna parte- sibilò la creatura -Mi servite ancora.-

-1, Nessuno mi dice cosa fare, 2, tu sei pazza se pensi che staremo qui a fare una chiacchierata con te.- esclamai in modo saccente. Nico sollevò un sopracciglio, poi estrasse la spada di ferro dello Stige dal fodero. 

-Come volete.- fece l'essere, sollevando velocemente un tentacolo e lanciandolo nella nostra direzione. Estrasse la lama dalla mia cintura, facendo scintillare il materiale nero. Il tentacolo si fece strada tra di noi, attaccando Nico dal davanti, cercando di colpirlo. Lui agitò la spada parando i colpi e arretrando, cercando di non farsi toccare. Un secondo tentacolo si alzò e sferzò l'aria per raggiungere il figlio di Ade ed attaccarlo dall'alto, venendo intercettato da Cole con il pugnale. Altri tentacoli partirono e attaccarono me e Camilla mentre cercavamo di aiutare i nostri compagni. Quello che stava attaccando Nico si stancò e si avvolse attorno alla lama della spada, tirandola e lanciandola lontano. Poi si avvolse attorno al ragazzo e lo lanciò contro gli spalti dell'arena. 

-Nico! Ci sei?- urlai, cercando di capire se fosse ancora cosciente. Lo vidi alzare la testa cercando di rimettersi in piedi e mi rilassai. Poi il tentacolo mirò alla mia testa e tornai a concentrarmi su di esso. Ogni volta che lo colpivo con la lama dell'arma emetteva un piccolo spruzzo di sangue grigio che mi macchiava i vestiti e si attaccava ai capelli. Cole venne alzato in aria e scagliato via con forza verso il figlio di Ade. Quando atterrò Nico si premurò di assicurarsi che fosse ancora vivo, mostrandomi il pollice in sù. Ora che ero più vicina notai che la sua gamba aveva un'angolatura strana, forse e probabilmente era rotta. 

-HAAAA!- urlò Camilla, mentre veniva sollevata in aria per i piedi, per poi essere lanciata e atterrare ad alcuni metri da Nico e Cole. Ottimo, ero solo io contro quattro tentacoli giganti e una creatura sociopatica, maniaca e anche assassina. La giornata non faceva che migliorare.


Ciauuu ragazzi! Ecco il nuovo capitolo. Scusate se a metà cambia segno prima dei dialoghi, ma sono su computer e non so come si fanno le due costine di cui non mi ricordo il nome. Alla prossima! (Che probabilmente sarà l'ultimo capitolo) Un abbraccio!

Diario di una Semidea Sclerata - Il PortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora