»capitolo otto.

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capitolo otto| lost in darkness.
words- 659.

cazzo, cazzo, cazzo!

ma come ho fatto a finire in questo guaio?

non potevo essere meno stupida nella vita?

molto probabilmente non sapete minimamente di cosa io stia parlando, quindi cercherò di far chiarezza.

Steve aveva steso alcuni russi che ci intralciavano il cammino mentre io lo aiutavo con i miei poteri.
Undi non aveva ancora riacquisito i suoi, quindi non poteva aiutarci.
Will si era procurato la Seconda Mazza Chiodata, o così l'aveva chiamata Harrington, e colpiva assieme a lui tutti i russi che non riuscivo a colpire io.

mi ero voltata una volta, solo per controllare che fossero ancora tutti lì. una volta sola cazzo, una!

e poi, boom. tutto nero.

★★★

«piccola? tutto okay?»
mugugnai. «chi sei?»
«ma come chi sono? piccola, apri gli occhi.» mi incitò una voce calda.

mi trovai una luce puntata in faccia.
era bianca, come quella dell'ospedale.
ma io non ero in ospedale.
no, effettivamente non lo ero.
tutt'intorno era pieno di attrezzi medici, come siringhe e bisturi di varie misure.

alla mia destra distinsi una figura.

cercai di metterla a fuoco.

e fu lì che mi assalì il panico.

w i l l🥶

«sta' tranquillo Will, vedrai che sta bene...» cercò di rassicurarmi Nancy per la terza volta.

«NO! NON È VERO! CAZZO, MA PERCHÈ NON HO COLPITO QUEL FIGLIO DI PUTTANA?!» sbottai.

per fortuna in quella stanza non c'era nessun altro apparte me, Nancy, Mike Max, Steve e Undici, altrimenti mi sarei beccato una ramanzina da parte di mia madre in un momento critico come questo.

«ma dove può essere andata?» chiese Mike a quel punto, più a se stesso che a noi.
«e per chiudere in bellezza non abbiamo nemmeno trovato Hopper.» borbottò Undici.
«e ci credo, Talia era l'unica che sapeva dove si trova la sua cella.» borbottò Max.

mi misi le mani fra i capelli e li tirai leggermente. «dobbiamo tornare lì a salvarla.»
«e come? non sappiamo minimamente dove si trovi!» esclama Steve.

non ci vidi più.
mi alzai da terra, con la vista appannata di rabbia e uscii.

t a l i a ☠

«oh, avanti tesoro, lo sai anche tu che ti sono mancato un sacco!»
il mio viso era a due centimetri di distanza dal mio.
«col cazzo.» gli sputai in faccia.

lui scoppiò in una fragorosa risata.

«oh Talia, non sei cambiata di una virgola. sempre ribelle e piena di acidità pronta da usare. a differenza mia: io sono cambiato, in meglio soprattutto.» si pulì la faccia ghignante con un fazzoletto di stoffa blu.

«mi spieghi che cazzo vuoi da me?» chiesi in un sibilo.
Luke ridacchiò. «con calma, tesoruccio. adesso, sai che facciamo? io ti lascerò andare, e tu striscerai piano piano a casa tua.»
«aah, okay! e la fregatura?»
scoppiò in una risata animata.

fin ora, tutte le emozioni che mi ha mostrato sono divertimento e scherno verso di me, che ero legata ad una poltrona simile a quella dei dentisti.
«la fregatura, sta nel fatto che sarai la mia spia. innanzitutto, ti fornirò di una cimice. le la metterai e mi fornirai informazioni su quello che sapete di noi. devo pulire questo mondo dalle brutte persone, capisci? mi hanno dato una seconda occasione e non la sprecherò.»

sputai del sangue per terra. «e se decidessi di non farlo?»
«beh, cara mia, sarò costretto a fare del male al tuo amato ragazzino con i capelli a scodella...» disse innocentemente.
non so da dove venne, ma ebbi un moto di rabbia incontrollata.
con la telecinesi presi un bisturi e tagliai le cinghie.
mi alzai e lo presi per il colletto della polo bianca. «non ti azzardare, brutto scarafaggio!»

lui scosse la testa e con un movimento agile si liberò dalla mia presa.
«ora, sparisci. e fa' bene il tuo lavoro, ragazzina. o lui ne pagherà le conseguenze.»

ingoiai un nodo che mi si era formato in gola. «tornerò.» promisi.
«oh, certo che lo farai.»

→we are the proof of love. •w. b,2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora