Capitolo 2

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"Olivia Richmond aveva tutto quello che una ragazza potesse desiderare. Una bellissima casa, dei capelli biondi perfettamente lisci, un ragazzo fantastico e un gruppo di amici stretti. Iniziò il suo terzo anno di superiori con il mondo che le sorrideva. Niente poteva andare storto. Aveva addirittura appena ricevuto una bellissima Prius rossa per il suo sedicesimo compleanno, e tutti alla Weeping Willow High sapevano che sarebbe stata nominata reginetta del ballo."

Non ebbi il coraggio di alzare lo sguardo per incontrare quello di Violet, ma il suo accenno alla Prius rossa aveva catturato la mia attenzione. Come faceva a sapere che, in quel preciso istante, nel vialetto dei Richmond era parcheggiata proprio una Toyota rossa? Aveva tirato a indovinare?

Violet era una narratrice notevolmente diversa rispetto a Mischa. Non stava provando a rendere la sua voce più inquietante. La sua voce era salda, sicura, e raccontava la storia come se fosse un dato di fatto. Il tempo sembrò scorrere più lentamente mentre la assemblava. Potevo sentire l'orologio del nonno di Olivia ticchettare da sopra le scale, o Candace, a mezzo metro di distanza, mentre mandava giù il nodo che le si era formato nella gola. I respiri di Olivia erano ritmici ma superficiali, e le sue ciglia sbattevano come se stesse sognando. Il ciondolo di Violet emetteva dei piccoli bagliori per tutto lo scantinato a causa del riflesso del fuoco.

"La notte prima del ballo, quando la squadra di football della Weeping Willow High era dall'altra parte del paese a contendersi la vittoria contro la squadra di Kenosha, Olivia stava mettendo insieme gli ultimi dettagli per il suo appuntamento con Pete. Aveva già trovato il vestito perfetto, color crema, e un paio di orecchini che le accarezzavano delicatamente le spalle abbronzate e
che, appaiati al vestito, le sarebbero stati benissimo. Ma le mancavano ancora le scarpe perfette, e il tempo stava per scadere. Venerdì, a scuola, annunciò ai suoi amici che sarebbe andata al centro commerciale di Green Bay in cerca del paio perfetto. Dopo averlo perlustrato da cima a fonto e aver optato per delle scarpe che non erano l'ideale, tornò in macchina per accorgersi che il suo regalo di compleanno non funzionava più. Provò e riprovò a far partire il motore, ma senza risultati."

"Mentre delle imponenti nuvole da temporale coprivano il cielo, Olivia accettò un passaggio da un suo compagno, che aveva riconosciuto la macchina ferma nel parcheggio. Iniziarono il lungo viaggio di ritorno verso la loro piccola cittadina, mentre la mente di Olivia si affollava di pensieri sul ballo scolastico ormai alle porte e sulla preoccupazione di dover far rimorchiare la sua macchina la mattina seguente. Le gocce di pioggia che cadevano sul parabrezza diventarono grandine e, prima che Olivia e il ragazzo al volante si rendessero conto di cosa stava accadendo, si scontrarono violentemente contro un camion che non li aveva visti nella corsia adiacente. Le costole di Olivia andarono in mille pezzi, i suoi organi interni si riversarono sul sedile della macchina ormai distrutta. Il suo braccio destro era stato forzato e venne ritrovato a sei metri di distanza dai rottami dell'auto. Entrambe le gambe vennero schiacchiate dal cruscotto accartocciato come un foglio di carta, bloccandola nell'auto e escludendo la sua fuga anche se fosse rimasta cosciente abbastanza a lungo da provare a strisciare fuori. Quando il camionista riuscì a fermare il veicolo per accorrere alla macchina, dovette girarsi dall'altra parte, perché Olivia era quasi stata decapitata. La testa le penzolava sulle spalle attaccata a qualche filamento muscolare e brandello di pelle, dopo essere stata completamente staccata dalla spina dorsale."

"Tre giorni dopo, quando la sua famiglia scioccata e la città in lutto si riunirono per il funerale, il suo corpo giaceva in una bara chiusa, leggera come una piuma, rigida come una tavola."

Ero talmente meravigliata dai dettagli raccapriccianti e dalla calma con cui Violet aveva messo fine alla vita di Olivia con il semplice uso delle parole che la mia mente neanche si concentrò sul compimento del gioco. Una strana atmosfera di era allargata nella stanza, come un'energia statica, e con la coda dell'occhio notai che il fuoco stava divampando come non aveva mai fatto quella sera, anche se, quando ero tornata dal bagno, le braci brillavano già di rosso, illuminate dall'interno. Quando iniziammo a recitare e il corpo di Olivia, la sua bocca congelata in una smorfia, cominciò a sollevarsi con facilità, iniziai a sentirmi sinceramente spaventata. Un senso di disagio stava scivolando dentro di me, la sensazione che qualcuno—o qualcosa—ci stesse pazientemente osservando.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21, 2019 ⏰

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