Dopo ciò che era accaduto a Ninive, quel pomeriggio, la luce che da sempre brillava negli occhi di Edgar si era dileguata, lasciando spazio ad un'espressione incupita. Sembrava che tutto il calore che avvolgeva il suo animo si fosse estinto in un attimo, e che al suo posto si fosse insinuata una coltre di ghiaccio infinita.
Poco prima di andarsene, le aveva spiegato che il suo spirito aveva a che fare col fuoco, e che la vicinanza con l'Albero aveva stimolato il suo risveglio, ma non aveva aggiunto altri dettagli. Si era limitato, acquisita ancora la forma dell'orso, a trascinarla via dalla sua nuova tentazione trasportandola sul dorso.
Ninive, dal canto suo, aveva preferito non irrompere nella sua bolla di silenzio: conosceva molto bene Edgar, e sapeva che difficilmente il Guardiano le avrebbe fornito altre risposte; in situazioni simili, l'unica soluzione alla sua indifferenza era il tempo, e una buona dose di pazienza.
Lungo buona parte del viaggio, però, la ragazza non poté fare altro che rinchiudersi a sua volta nei suoi pensieri: passò al setaccio tutto ciò che le era accaduto, a partire dalla discesa nel dirupo sino al momento in cui una stretta l'aveva gettata a terra, allontanandola dalla fonte dei suoi piaceri; poteva ancora osservare la sua mano attraversare il vortice, e il suo corpo riscaldarsi dall'emozione, poi i ricordi sfumavano improvvisamente restituendole solo qualche immagine sfocata. Tutto il concentrato di quegli avvenimenti doveva averla sfiancata, tra l'emozione per l'apparizione del suo spirito e l'angoscia per ciò che non ricordava, ma, soprattutto, per ciò che Edgar voleva tenerle segreto.Sollevando di poco il mento, nel pieno dei suoi pensieri, la investì un dolce profumo di lillà, lo stesso che avvolgeva il lungo viale che conduceva al castello; convintasi che stessero facendo ritorno, Ninive si accasciò sul corpo del Guardiano e strinse le dita intorno al pelo del suo collo, costringendosi ad arrestare il flusso dei suoi pensieri.
Parecchie ore più tardi, quando ormai Ninive si agitava nel pieno del terzo dei suoi sogni, il profumo di lillà era completamente svanito.
«Siamo arrivati,» sentenziò Edgar, con una strana vitalità nella voce.
Il cielo si era ormai tinto di rosso, e lumeggiava debolmente il paesaggio sotto ai suoi piedi, scoprendone le linee ondulate. Non appena risollevò le sue palpebre, la ragazza immaginò di trovarsi ai piedi di un monte, a giudicare dalla curva che svettava sopra di lei; il calare del sole, però, aveva oscurato tutto l'ambiente circostante, impedendole di distinguere ciò che effettivamente stava osservando.
«Edgar... Edgar! Dove mi hai portata? Dovevamo tornare al castello!» La concitazione con cui aveva parlato la costrinse a schiarirsi la gola, ancora rinsecchita a causa della dormita. Di colpo, si sollevò sul busto e ruotò l'addome: si spinse in un balzo ma, non calcolando la distanza dal suolo, atterrò bruscamente e si procurò un gran numero di fitte, che non fecero altro che accrescere il suo nervosismo, «Non mi parli da oggi pomeriggio, hai intenzione di continuare così per sempre?»
Ninive sollevò le braccia e si voltò di scatto, pronta ad affrontare il suo sguardo bestiale. Ciò che incontrò, però, furono solo un paio di occhi verdeggianti, che ammiravano quell'altura con estrema commozione:
«Sono tornato. Sono tornato a casa.»La ragazza sospirò frustrata, portandosi le mani sul viso. Dopo quella risposta, si convinse definitivamente che il Guardiano aveva perso la testa, anche se non ne capiva la ragione, e si decise a fare dietro front per ritrovare la via di casa. Si voltò un'ultima volta, temendo che Edgar le stesse giocando un brutto scherzo, ma il Guardiano era impassibile e dal loro arrivo non si erano mossi nemmeno i muscoli sul suo volto. Fu allora che sollevò il piede destro ed accennò il primo passo, ormai senza speranze, intercettando una piccola pietra che le era scivolata sulla caviglia. Quando venne il turno del sinistro, però, i muscoli ancora contratti, altri due sassi la colpirono sul tallone, poi quattro, dieci, finché Ninive perse completamente il conto e la terra prese a vibrare sotto di lei.
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Il Legame, Vol. I - Il Risveglio della Fenice
FantasyNinive è la principessa di Muja, uno dei due mondi paralleli uniti insieme dal Patto. Tutto sembra procedere come prestabilito dai Guardiani, quando qualcosa va storto: l'equilibrio si spezza e la natura è costretta a rivedere i termini della sua al...