5 CAPITOLO

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Ho bisogno di varie informazioni (non sono mai andata ad una festa conciata in questo modo). <<Dove andiamo di bello? Dov'è la festa?>> le chiedo senza farle notare che è la prima volta che non chiedo il permesso alla mamma. Sembra assurdo ma è così.
<<Tranquilla non è nessuna festa. Andiamo in un pub e poi credo che faremo una passeggiata sul lungo mare. David è un ragazzo che non ama tanto le feste del collage diciamo che con lui sono cambiata. Mi vedrai matta, ma in realtà prima che mi innamorassi di lui ero ingestibile. Ogni settimana andavo in discoteca con delle mie amiche, amavo divertirmi e poi... >>
<<Diciamo che un po matta sei>>
E scoppiamo a ridere. Non so ancora se posso fidarmi di lei, ma ci voglio provare.
<<Ecco arrivate>>
Entriamo. È un pub vista mare abbastanza carino, molto accogliente. Mi ricorda un po un tipico pub che visitai a Barcellona (non so perché).
<<Un tavolo per quattro, grazie>>
Il cameriere con gentilezza ci direziona al nostro tavolo. Mentre Rose mi racconta di com'è nata la sua storia con David, vedo un ragazzo magro, molto alto, con un sorriso stupendo. Mi incanto. Si direziona verso di noi accompagnato da un ragazzo. Mi batte il cuore.
<<Ecco Marie, ti presento il mio amato David e lui è Alex>>
Cazzo. Il migliore amico di Rose "ragazzo strafigo". Non si sbagliava.
<<Piacere>> dico balbettando.
Ci accomodiamo. Trascorriamo la serata tra risate, battute, insomma una di quelle serate che non dimenticherai. I ragazzi chiedono il conto e andiamo via. Mentre i due piccioncini si allontanano abbracciati e dandosi tantissimi, ma tantissimi baci io e Alex camminiamo senza rivolgerci la parola. Vorrei dire qualcosa, ma non so cosa e prego che lui faccia il primo passo. Ad un tratto ciò che speravo è successo.
<<Rose mi ha parlato tanto di te>>
Mi batte il cuore. Non so perché.
<<Spero bene>>
<<Si, tranquilla>> Mi sorride.
Ci sediamo su una panchina. Mi dico "Dai Marie, fagli qualche domanda".
<<Alex, dai parlami un pó di te>>
<<Ehm, non saprei da cosa iniziare. La mia vita è un libro senza un lieto fine>>
<<Se vuoi parlarne, ti ascolto. Guarda quei due. Puoi raccontarmi tutto, penso che si farà tardi>>
Ridiamo. Adoro quando ride, adoro immensamente quel sorriso.
<<I miei genitori sono separati, vivo con mia madre e con i miei nonni. Mio padre non è tanto una brava persona, è andato in prigione più di una volta. Quando vivevo ancora con lui, ero bambino e ricordo che trattava male mia madre. Piangeva notte e giorno, non sapevo come aiutarla. Ho 20 anni, è la prima volta che racconto il mio passato ad una persona che non sia Rose, perché non riesco a fidarmi di nessuno e ho tanta paura che possa diventare come quell'uomo, oddio non che vada in prigione, ma che diventi cattivo. Conosco Rose da anni, la sua mamma è molto amica della mia. È una sorella. Credo che non ci siano persone migliori di lei. Non so perché ti sto raccontando tutto questo>>
Gli sorrido, gli prendo la mano e guardandolo negli occhi gli dico <<Sono molto contenta che tu ti sia confidato con me, che mi hai raccontato il tuo passato. Ricorda che tu di me puoi fidarti. Il mio papà è andato via e mia madre ha fatto di tutto pur di non farmi mancare niente, so come ti senti>>
Mi abbraccia. Sento il suo cuore battere.
I due piccioncini ci disturbano. Avevo immaginato che questa atmosfera non sarebbe durata per eterno.
<<Daii, a dormire. Domani abbiamo lezione>>
Oddio. È tardissimo. Subito andiamo via, ringrazio per la bellissima serata.

Finalmente arrivate. Corro a farmi una doccia, pigiama, imposto la sveglia alle 6:00.
<<Tesoro buona notte, domani devi assolutamente raccontarmi tutto. Ho visto come vi guardate>>
La guardo con quell'aria "ma cosa stai dicendo". Spengo la luce.
<<Notte anche a te>>

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