Capitolo 4 I Pick My Poison And It's You

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Il pomeriggio del giorno dopo.

Sono seduto al tavolo della libreria vicino casa e mentre leggo, o meglio cerco di leggere sorseggio un cappuccino alla cannella. Inutile dire che ho passato tutta la mattina a rimuginare su quello che è successo ieri sera alla festa. Fortuna che la scorsa notte, complice l'alcool sono riuscito a dormire e anche bene devo dire. Ma non appena ho aperto gli occhi stamattina la mia mente è stata occupata da continui dubbi e sensi di colpa. Non è che forse ho esagerato? Certo è che non è proprio il modo migliore di farsi degli amici questo. Ma davvero, se c'è una cosa che non sopporto sono le persone superficiali e prepotenti, e quel Grayson davvero sembra un concentrato di tutte e due queste ottime qualità. Leggere mi ha insegnato che non si giudica un libro dalla copertina, ma andiamo, da come si è comportato mi ha fatto vedere pure le pagine dentro e devo dire che non sembrano ne molte e ne interessanti. Decido che è ora di tornare, altrimenti il mio cervello mi avrebbe trattenuto qua tutta la sera. In quei pochi metri che separano casa mia dalla libreria una domanda frulla nella mia testa. Come può una persona essere cosi disinibita verso un individuo che non conosce? E davvero spavalderia quella mostrata da Grayson oppure è solo impulsività? Fatto sta che un po' di queste due caratteristiche a me, farebbero solo comodo. Molte volte infatti mi chiedo come sarebbe uscire dal proprio guscio di comodità e fare, e dire, tutto quello che ti viene in mente, cosi senza pensarci. Delle volte vorrei davvero sentirmi con quei protagonisti di romanzi o film, intraprendenti e delle volte anche molto sconsiderati, però infondo liberi e senza oppressioni legate al cose possa pensare la gente di te. Delle volte vorrei sentirmi cosi come lui. Senza la parte del pugno in faccia poi preferibilmente.

Arrivato a casa la voce di mamma dalla cucina mi dice di lavarmi le mani perché è pronta la cena. Stasera è riuscita a tornare prima da lavoro ed ha potuto cucinare lei, menomale aggiungerei perché davvero non ne posso più di roba congelata o riscaldata del giorno prima. Seduti a tavola lei mi chiede come stiano andando le cose per me nella nuova scuola. Le fa strano quando le dico che per una volta sta andando tutto bene e che mi sto trovando bene, lo noto dalla sua faccia prima sorpresa e dopo rilassata e contenta. Con lei ho un rapporto meraviglioso, quasi di simbiosi. Facciamo molte cose insieme e non sono imbarazzato nel parlarle di nulla, ed è per questo allora che le racconto tutto quelle che è successo alla festa.

Lei se la ride mentre io davvero non ci trovo nulla di cosi divertente. "Ma davvero ti ha chiesto di scopare cosi su due piedi?" io la guardo con gli occhi che mi escono dalle orbite. "Mamma non essere cosi volgare anche tu" la rimprovero e lei mi risponde che, "Ehy sono stata giovane anche io sai?"

Finisce di mangiare il polpettone nel piatto e riprende a parlare. "Senti Sebastian, se davvero hai tutti questi sensi di colpa, magari potresti chieder scusa per il pugno. "Ma solo per quello" continua poi puntandomi il dito in faccia. "Sto crescendo un uomo e come tali meriti rispetto". Le sorrido grato per tutto quello che ha fatto per me fino ad adesso e mentre inizio a sparecchiare penso che forse un tentativo lo posso fare. D'altronde una seconda occasione non si nega a nessuno, o quasi.

Cazzo cazzo e ancora cazzo impreco tra me stesso mentre al volo mi fiondo in bagno per prepararmi per scuola. Lo sapevo che ieri non dovevo mettermi a guardare serie tv finoa tardi ma non ci posso fare niente se la mia parte da nerd prende il sopravvento delle volte. Ok spesso, ma ci sto lavorando su. Fortuna che stamattina passa a prendermi Chris con la macchina altrimenti me la sarei dovuta fare di corsa fino a scuola. Lo sento suonare il clacson sotto casa, segno che è arrivato e mentre prendo borsa e telefono saluto mamma con un bacio sulla fronte. In macchina finisco di aggiustarmi la maglia e il resto dei vestiti visto che sembro appena tornato da un rave e mi do una sistemata veloce anche ai capelli, che proprio non vogliono stare al loro posto. "Sai credo sia ora di tagliarli" ironizza Chris mentre gli rivolgo uno sguardo fulminante soffiando a labbra strette un non osare nemmeno pensare una cosa del genere. Il tragitto è breve quindi decido di parlare della mia idea a tutti nella pausa pranzo. È importante per sapere la loro opinione visto che ci hanno a che fare da più tempo di me. Per il momento mi limiterò a seguire le lezioni ed a ignorarlo se dovesse presentarsi l'occasione di vederlo.

Speranza che puntualmente si rivela vana quando con un botto assurdo una mano si posa sul mio armadietto chiudendolo violentemente, mentre la figura di Grayson dietro di me mi sovrasta in altezza.






Eccomi tornato. Mi scuso per l'assenza prolungata ma ho avuto problemi col pc e cose varie. Comunque ecco la nuova parte. Come sempre ringrazio tutti quelli che spendono il proprio tempo per leggere la mia storia, significa molto per me. un abbraccio a tutti e See Ya!!!


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