Capitolo 15 Champagne Feelin' You Should Taste It

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Non ci credo. Mi si è incastrata la fottuta cerniera dello zaino e adesso non ne vuole sapere di andare ne avanti ne indietro. E quando doveva succedermi una cosa del genere? Proprio quando mi sono girato per vedere chi fosse, e mi sono trovato davanti la faccia di Grayson. Ma perchè mi chiedo ogni qualvolta che devo avere a che fare con lui debbano succedere tutte queste stranezze. Non posso per una volta sembrare una persona normale?

Ovviamente lui non può venire ad aiutarmi. Assolutamente no. Se ne sta li con una sigaretta in bocca e una mano poggiata sui fianchi a godersi tutta la scena, lasciando andare qualche risatina ogni tanto. Dopo quella che sembra un'eternità la fottuta cerniera decide di andare per il verso giusto e riesco a chiudere lo zaino, cosi mi rivolgo a lui e gli chiedo se la scena è stata di suo gradimento.

"Sai" mi fa lui avvicinandosi e alzando gli occhiali da sole, "fai proprio ridere. In senso buono naturalmente" conclude con un occhiolino.

"Oh tu si che sai come fare i complimenti alla gente" gli faccio mentre mi appresto a raggiungere il marciapiedi per incamminarmi "M fai sentire cosi speciale ogni volta che parliamo" concludo alzando il dito medio e mettendo su un ghigno che cerco di rendere più fastidioso possibile. Grayson non sembra accusare minimamente anzi mi risponde che è una sua dote naturale e mi affianca iniziando cosi a camminare con me.

"Scusami che diavolo vorresti fare?" lo blocco subito alzando un sopracciglio.

"Non posso di certo lasciarti andare in giro per una città che non conosci" fa lui mettendosi una mano sul cuore.

"Certo perché tu invece la conosci la città no?" faccio guardando avanti. Non voglio assolutamente cedere e guardarlo negli occhi. Non voglio che noti che sono abbastanza a disagio in questo momento.

"Per tua fortuna si" mi risponde prontamente lui. Grandioso penso.

"Sai i miei genitori amano viaggiare" riprende "Cosi è capitato che qualche estate l'abbiamo passata qui" conclude.

È capitato. Lo dice come se fosse una cosa che succede tutti i giorni.

"Mio Dio sei cosi avanti" mi lascio scappare pentendomene subito dopo.

Abbiamo camminato per un'oretta abbondante. Io ovviamente entusiasta di tutto quello che i miei occhi vedevano l'ho bombardato di domande sui monumenti e luoghi della città, mentre lui quasi come una guida turistica che fa questo mestiere da una vita mi rispondeva a tutto.

Sinceramente non pensavo avesse una conoscenza cosi vasta. Certo un conto è sapermi dire il nome di una pizza o di una statua un altro è saper raccontare la sua storia. Forse non dovevo giudicarlo troppo presto? Se solo la prima volta che l'ho incontrato e, tutte le volte appresso aggiungo, si fosse mostrato cosi, magari adesso avremmo un rapporto completamente diverso.

Mi chiedo quale sia davvero la sua storia e se magari un giorno potrò conoscerla.

"Di la c'è un caffè che fa dei cornetti buonissimi" mi dice indicando un locale più avanti e ridestandomi da i miei pensieri "Non è ora di colazione ma magari potrebbe esserne rimasto qualcuno. Ti Va?".

Acconsento subito per due motivi. Uno perché ho un languorino allo stomaco che si sta facendo sentire già da un po', due perché sono stanco e vorrei sedermi da qualche parte.

Sfortunatamente ne è rimasto solo uno (ma che cliché) e quindi dobbiamo dividercelo. Ho lasciato fare tutto a lui perché ho scoperto che parla il francese e anche motto bene, e quindi la comunicazione è molto più facile.

Seduti a tavolo spezzo il cornetto e iniziamo a consumare la nostra consumazione mentre cala un silenzio imbarazzante. Io non ho il coraggio di aprire bocca ne tanto meno saprei cosa dire e quindi mangio e distrattamente guardo fuori. Lui scorre col dito sullo schermo del telefono e sembra immerso in chissà cosa.

Dopo una manciata di minuti la situazione inizia a pesarmi cosi per sbloccarla decido gi giocarmi la carta dell'ironia.

"Sai penso che ricorderò questa come una splendida giornata" inizio.

"Ah si?" mi risponde Grayson alzando lo sguardo dal telefono.

"Assolutamente" incalzo io "Non capita tutti i giorni di averti di fronte a me, muto e inerme. Quando stai zitto dai proprio il meglio di te" concludo sorridendo.

"Chi ti dice che io sia inerme" si affretta a rispondermi "Non sai cosa ho fatto mentre stavo zitto" conclude alzando le braccia in aria.

Io lo guardo in modo abbastanza interrogativo e di tutta risposta lui mi porge il telefono mostrandomi la pagina aperta sul sito di un ristorante con sotto scritto prenotazione confermata con successo. Alzo lo sguardo verso di lui mentre continuo a non capire.

"Abbiamo la serata libera stasera no?" mi chiede come se tutto ciò non fosse abbastanza ovvio. Io rispondo con un flebile si iniziando a capire dove vuole andare a parare, però stavolta non dico nulla. Già mi è bastata la figura di merda di prima con Chris.

"Bene. Ho prenotato una cena per noi stasera al Ciel De Paris" continua rimettendo a posto il cellulare "E nel caso te lo stessi chiedendo è un ristornate super lussuoso che offre una vista spettacolare della città" termina con un sorriso sornione, evidentemente fiero della sua opera.

"E perché lo avresti fatto?" gli faccio mentre la stizza inizia già a farsi sentire.

"Perché mi va e perché posso" mi risponde con tutta calma.

"E cosa ti fa credere che io accetti?" domando cercando di mantenere ancora la calma. Voglio vedere proprio dove arriva.

"Hai di meglio da fare?" chiede puntando il suo sguardo fisso su di me.

"Non penso rifiuterai un'occasione del genere" aggiunge subito dopo.

"Un'occasione del genere?" Ok basta sbotto. "Scusami credi sia una escort che puoi pagare con cene lussuose o cazzate varie? Hai almeno pensato per un momento a chiedermi se mi andava prima di organizzare tutto?

Lui mi guarda dubbioso e questa cosa mi fa andare in bestia definitivamente.

"Cazzo ma con chi credi di avere a che fare? Non puoi comportarti per una volta come una cazzo di persona sana di mente e chiedere le cose con gentilezza?" dico mentre prendo il portafogli dallo zaino e faccio per andare verso la cassa.

"Posso decidere se pagare io oppure anche su questo hai già deciso tu?" gli chiedo.

"Accomodati pure" è la sua risposta con tanto di indicazione su dove sia il bancone per pagare.

Stronzo bastardo maledetto. Pago e lascio il locale più in fretta che posso.













Hello everyone. Parto col dire che mi scuso infitamente per il ritardo nel aggiornare questa storia. La verità è che ho avuto un blocco creativo non indifferente, e molte volte ho pensato di mollarla al suo destino. Non avevo più idee ne stimoli che mi facessero andare avanti. Poi però mi sono messo a riflettere e a far calmare le acque e ho deciso di dare a questa storia e a me stesso una seconda possibilità, e cosi eccomi tornato. Perdonate il ritardo. Vi auguro uno splendido 2020, possano tutti i vostri sogni realizzarsi. Buona lettura. See Ya!!!

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