Capitolo 13 La Vie En Rose

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Quand il ma prend dans ses bras

Il me parle tout bas
Je vois la vie en rose

Il me dit des mots d'amour
Des mots de tous les jours
Et ca me fait quelque chose

Siamo finalmente atterrati all'aeroporto Charles De-Gaulle. Mi fiondo giù per le scale mobili senza aspettar nessuno. Sono impaziente. Tutto attorno a me c'è gente che scalpita e corre, chi parla a telefono e chi sonnecchia nella sala d'attesa. Certo anche in America sono pieni di persone che hanno il loro da fare ma cavolo sono dall'altra parte dell'oceano e sembra tutto cosi nuovo.

Fuori ci sta aspettando il pullman che ci accompagnerà nel nostro albergo dopo di che vedremo il da farsi. Non vedo l'ora di andarmene in giro per tutto il pomeriggio. Voglio assaporare tutto quello che questa occasione mi offrirà.

L'albergo è davvero molto carino. Ho letto da qualche parte che la classificazione degli alberghi europea è diversa dalla nostra, il che noto che è vero. Questo negli States è sicuramente un 5 stelle. Anzi forse pure di più. La facciata principale e l'entrata sono contornate da rampicanti che si estendono per tutta la superficie, mentre tutto attorno e pieno zeppo di fiori di ogni genere. In lontananza scorgo anche quella che sembra essere una piscina con affianco delle composizioni intagliate nell'erba. Se l'esterno è stato allestito in modo molto naturale, l'interno è il regno dell'oro, dello sfavillio e dell'opulenza.

Tutto intorno alle pareti della hall ci sono dipinti maestosi di ogni genere, con delle rifiniture ai bordi e sotto scritte con dei nomi,. Sedie e tavoli che sembrano tanto antichi quanto preziosi decorano invece lo spazio per far sedere i clienti per aspettare il check.

La cosa che più mi balza all'occhio però è una rampa enorme di scale bianche, probabilmente fatte di marmo, con delle sfaccettature indaco al loro interno. Partono all'unisono per poi dividersi a metà strada in due corridoi che porteranno sicuramente alla camere. Mi chiedo cosa si possa provare e vivere in un posto del genere sempre, ad avere la possibilità di ammirare la bellezza di questo luogo costantemente .Finisco il mio giro turistico mal volentieri e raggiungo il gruppo per completare la procedura d'ingresso.

Dopo circa mezz'ora siamo già pronti per salire nelle nostre camere a lavarci e sistemarci per bene, dopo tutta la sfacchinata del viaggio. I professori hanno lasciato decidere a noi con chi stare in camera. Camere che erano divise in gruppi di 3, divisi a loro volta ovviamente tra maschi e femmine. Le ragazze hanno fatto subito gruppo ed essendo già in tre sono andate automaticamente in stanza insieme mentre noi poveri ragazzacci ci siamo dovuti dividere. Io Chris e un suo amico in una stanza mentre Grant Nate e un altro che non conosco bene in un'altra. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento con tutti fra un paio d'ore per decidere cosa fare per il resto del pomeriggio e saliamo nelle rispettive stanze.

Anche la camera non è niente male. C'è un letto matrimoniale con uno singolo a destra. Bene io e Chris ci guardiamo già negli occhi e all'unisono lo prenotiamo con un "Matrimoniale" urlato a squarciagola. E a sinistra invece c'è un piccolo mobile con la lampada per la notte. Nel bagno ci sono due docce a cabina sistemate a poco spazio l'una dall'altra. Immagino che ce ne siamo due per farci fare il più presto possibile. Mentre fuori dalla finestra aperta noto che c'è una piccola terrazza con due sedie.

La vista fuori dalla finestra si affaccia sulla città e il panorama sono davvero meravigliosi. La torre si erge maestosa in lontananza mentre tutto attorno strade e vicoli si intrecciano.

"È splendido non trovi anche tu?" mi dice Chris appoggiando le mani sulla ringhiera del balcone e accendendo una sigaretta.

Lo imito anche io accendendomene una mia volta ed espirando il fumo fuori dl naso "Cavolo che si" gli rispondo.

"Che cosa vuoi fare dopo?" mi chiede dopo qualche minuto di silenzio.

"Semplice" gli faccio "Adesso mi fiondo in doccia, sistemo le prime cose e poi dritto ad esplorare la città" concludo tirando ancora dalla sigaretta. "Tu invece?" gli chiedo subito.

"Io invece non ho intenzione di muovermi da qui dentro almeno fino a stasera." risponde lui buttando la sigaretta e stiracchiandosi. "Ho bisogno di dormire" conclude dopo.

"Eddai ma che noia che sei" faccio io punzecchiandolo al petto "hai tutto il tempo per dormire, Non vuoi venire con me a visitare tutti i posti romantici della città facendo finta di essere una coppia di ragazzi innamorati?" termino con un tono e uno sguardo fintamente romantico.

Lui sembra pensarci un po' e corruga lo sguardo passandosi una mano sul mento.

"Perché dobbiamo fare finta?" mi chiede subito dopo "Non possiamo provarci per davvero?"









Eccoci qua con il nuovo capitolo. Mi prendo un momento per esprimere tutta la mia gratitudine verso chi legge la mia storia. Sono davvero felicissimo di come stanno andando le cose, e continuerò a metterci tutto il mio impegno. Grazie mille a tutti e See Ya!!!

We Don't need Another Lover, We Can Keep It UndercoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora