Capitolo 1

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16 giugno 2019

La luce che entra dalla mia finestra mi illumina il viso svegliandomi, sento gli uccellini cinguettare, sembra una mattina come le altre, forse lo è. Tra pochi giorni dovrò dare il mio esame di maturità, tanto atteso quanto temuto. Vorrei che lui fosse ancora qui, avrebbe fatto di tutto per esserci... Scaccio subito questo senzo di nostalgia dalla mia mente
"lui non vorrebbe vederti così" mi dico ad alta voce
Prendo il telefono dal comodino affianco al mio letto, sono le sei di mattina. Mi alzo, vado al bagno, mi lavo e mi vesto.
Sono le 06.30 e la mia routine inizia qui.
Prendo le cuffie, lascio un biglietto a mia madre ed esco.
Tutte le mattine vengo a correre nel parco, mi serve per distrarmi, correre mi fa dimenticare, seppur momentaneamente, ogni cosa che mi turba. Quando corro ci sono solo io, niente ansia per l'esame, niente nostalgia e niente pensieri negativi. Il vento mi passa veloce tra i capelli e mi sembra di poter respirare di nuovo. Il cielo è limpido e il sole mi scalda, forse anche più di quanto dovrebbe, fa davvero caldo oggi!!
Dopo circa 40 minuti di corsa mi siedo su una panchina. Davanti a me c'è un'immensa distesa verde, i bambini corrono felici, ci sono delle coppie che passeggiano mano nella mano, dei cani che corrono appresso a un frisbee e poi ci sono io. Diversa da tutti. Io e la mia bolla impenetrabile... Qui non ho amici, non ce li ho mai avuti. Tutti mi guardavano e mi guardano tutt'ora con compassione, questo mi fa terribilmente schifo. Voglio partire, so di essere pronta, ma ho paura per mia madre... Se io dovessi farcela non so se lo sopporterebbe. Ma io non posso restare qui, lo devo fare. È tutta la vita che aspetto questo momento, lo capirà ne sono certa. Lo ha capito quando è partito papà... Potrei anche non farcela pensandoci bene.
Decido di bloccare qui i miei pensieri e riprendo a correre per tornare a casa.
"buongiorno mamma" dico entrando in cucina
"buongiorno tesoro, come è andata oggi?"
"40 minuti di fila! Se continuo così potrei farcela" so che la fa soffrire ma non lo lascia mai vedere. Vuole che io sia felice, vorrei che potesse esserlo anche lei. Pensando a lei qui tutta sola sento un dolore dentro che mi stringe lo stomaco in una morsa, mi viene da piangere ma non posso farlo. Mio dio ma cosa sto facendo!!
Basta pensare, basta pensare, basta...
"sei bravissima tesoro, vai a farti la doccia e poi vieni qui che la colazione è pronta" dice sorridendo. Quello non è il suo vero sorriso...
Salgo a farmi la doccia, l'acqua calda mi scorre sul viso e i pensieri lottano per venir fuori, insieme a loro anche delle lacrime scendono giù fino a confondersi con l'acqua. Non la voglio lasciare qui, ogni volta che ci penso una parte di me muore, ma cosa dovrei fare papà, ti prego dimmi cosa devo fare. Il mio cuore batte forte, è così ogni volta che penso a lui e all'esercito, quella è la mia strada... La nostra.
Esco dalla doccia, mi asciugo, mi guardo allo specchio e mi sembra di vederlo dietro di me, con le sue mani sulle mie spalle, indossa la sua tuta mimetica, mi sorride. Chiudo gli occhi e quando li ri apro lui non c'è più. Mi vesto di corsa e scendo a mangiare, mi ha preparato i pankake con lo sciroppo d'acero, la adoro!!
"tesoro io ora vado a lavoro, ti ho lasciato il pranzo pronto! Questo pomeriggio quando torno ti va un film?"
"sul divano?"
"si certo!" dice sorridendo, e le lacrime lottano di nuovo per uscire
"va bene" sorrido!
Esce ed io finisco la mia colazione in totale silenzio, non voglio sentire nulla.
Salgo su e mi siedo sul letto con il libro per prepararmi ai test. Inizio a leggerlo. Dopo circa due ore passo a ripassare gli argomenti per l'esame. Ho studiato più di quanto avessi mai fatto, voglio farcela. Non lo deluderò. Tutti si aspettano che io non ce la faccia, ma io non mollo. Ripasso ogni singola pagina, più è più volte.
A distogliermi dallo studio è il suono della mia sveglia. È mezzogiorno, ripongo i libri nella libreria difronte al letto e scendo giù. Decido di mangiare la frittata con il petto di pollo che mamma ha lasciato pronto. mi siedo sullo sgabello e accendo la tv, non ho intenzione di guardarla, è solo per non sentire troppo forti i miei pensieri.
Mangio in fretta, ho circa tre ore a disposizione prima che torni mia madre. Penso che andrò a trovarlo...
Finito di mangiare metto tutto nella lavastoviglie, vado su a mettermi le scarpe ed esco. La strada per arrivare da lui è breve ma a me sembra sempre troppo lunga. Ogni volta che cammino verso di lui ri vedo i nostri momenti passati insieme, con un'unica eccezione, l'unica emozione che provo è il dolore. Io non sono triste, non basta dire che mi manca, lui ha lasciato in me un vuoto che non si colmerà mai. È difficile spiegare quello che provo... Sembra come se una persona tagliasse a metà il mio cuore con un pugnale lasciandomi senza aria, incapace di respirare, incapace di urlare, posso solo vivere quel dolore che mi logora dentro.
CIMITERO MILITARE ecco la grande scritta, ormai sin troppo famigliare. Entro in quel grande arco bianco e mi trovo davanti una distesa verde immensa, ci sono grandi alberi a fare ombra e credo più di 3mila croci bianche piantate al suolo. Ogni volta che entro qui è vedo tutto questo mi vengono i brividi, se solo penso alle loro famiglie, a come loro abbiano combattuto, a quello che possono aver passato... Papà era sempre felice nelle videochiamate ma sono certa che lo facesse per me, per noi. Faccio un respiro profondo e mi dirigo verso la quarta croce a destra della sesta fila. James Williamson... C'è la sua foto, la sua tuta mimetica e un gran sorriso. Me lo immagino così, sorridente che da lassù continua a fare ciò che ama, aiutare le persone.

'papà mi manchi... È quasi arrivato il mio momento. Ho sentito Clara dire a mamma di fermarmi, che mi farò solo ammazzare, la mamma non ha intenzione di fermarmi, lei lo sa... Papà, lei è triste, ho paura a lasciarla qui.'

Chiudo gli occhi e lui è lì, seduto al mio fianco, con la sua solita tuta, mi sorride.

' so quale è la mia strada papà, lo è sempre stata, ho lottato e lotterò per raggiungere il mio sogno, come tu hai lottato per il tuo. Non ho paura di morire papà, la morte non mi spaventa... Ma prometto che se dovessi farcela io tornerò. Tornerò per te e per lei! '

Una lacrima mi scende sul viso...

' ti voglio bene, sei il mio eroe non dimenticarlo mai! '

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