Capitolo 4

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Pov's Ethan

La vidi sparire all'angolo, quella ragazza dai capelli corvini e con due pozze azzurre al posto degli occhi, quella ragazza che mi ha fregato il cervello ed il cuore con un semplice sguardo, con qualche semplice parola, semplicemente essendo se stessa.

Sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla e, immediatamente, riconobbi la salda presa del mio migliore amico ma non mi scomposi minimamente, continuai a tenere lo sguardo fisso sul luogo in cui lei era sparita dalla mia visuale.

"Abbiamo gli allenamenti oggi, capitano?" Ridacchiò spintonandomi leggermente per portami con successo alla realtà.

Quella realtà in cui lei non sarà mai mia.

"Certo che abbiamo gli allenamenti idiota, te l'ho detto ieri."
Borbottai alludendo a ciò che avevo detto il pomeriggio precedente.

Flashback

La guardai da lontano, quasi come se avessi paura di avvicinarmi a lei.
La vidi scostarsi una ciocca di capelli per poi voltarsi verso di me con una pila di libri fra le mani.
Sorrise, non forzatamente, un sorriso sincero, un sorriso favoloso che sul suo viso apparve ancor più bello.

Le feci un segno con la mano, imbambolato, vedendola poi arrossire e sparire dietro l'angolo del corridoio, diretta verso la sua prossima lezione.

"Hai finito di perderti nei tuoi pensieri?"
Mi derise il corvino scuotendomi per le spalle.

"Scusa se a differenza tua penso, sai com'è, io un cervello lo possiedo.."
Borbottai tenendo lo zaino sulla spalla reggendolo con una mano.

"Mia sorella è sempre fissa nei tuoi pensieri, Ethan?" Continuò a deridermi consapevole che lei non mi avrebbe mai degnato di uno sguardo.

"Ha occhi solo per Hudson, purtroppo."
Alzai le spalle ricevendo una sua occhiata.

"Quel tipo non mi piace."
Affermò superandomi a grandi falcate.

Dovresti vedere quanto non piace a me.
Avrei voluto dire, ma riconosco quando è il momento di tacere e, aprire un battibecco con Will adesso non era certamente cosa da fare.

Mi limitai a seguirlo silenziosamente, uscendo a fumare sul retro della scuola, luogo poco frequentato.

"Hudson."
sentii dire dal corvino e subito il sangue sembrò arrivarmi al cervello e, dalla vena gonfia sul collo del mio amico direi che non era arrivato solo a me.

"Reynolds."
Sorrise beffardo quel drogato da quattro soldi.

Eh già, la principessa si era scelta uno psicopatico drogato, ma questo lei non lo sapeva e non poteva saperlo.
Molti dicevano fosse violento, nessuno ha mai creduto però a questa storia nonostante da lui ci si possa aspettare di tutto.

"Mia sorella ti cerca."
Rimase impassibile guardando il ragazzo avanti a se con uno sguardo di fuoco, con il quale se avesse potuto l'avrebbe sicuramente carbonizzato.

"Che mi cerchi, sai Reynolds, tua sorella ultimamente sta diventando indisponente."
Mi diede fastidio il modo in cui parlò di lei in quel momento, strinsi i pugni lungo i fianchi cercando di non pensarci, cercando di non far leva e rompergli il setto nasale.

"Non parlare di mia sorella così Hudson, se lei ti cerca è tuo dovere da fidanzato andare da lei." Continuò sempre con lo stesso tono, faceva quasi paura.

"Parlo di lei come mi pare e piace, è la mia ragazza, e tu non sei suo padre."
Rise poggiandosi con una spalla al muro.

Will non era sicuramente un tipo violento, ma io si.
Il mio autocontrollo stava lentamente andando a scemare e, da lì a poco lo avrei volentieri preso a pugni se avesse continuato a parlare di lei.

Vidi Will serrare la mascella, cattivo segno.

"Sono suo fratello, la conosco da 16 anni e posso dirti che non la vedo felice con te."
Sputò fuori la bomba.

Lo sguardo di Carter si assottigliò, parve quasi lanciarsi all'attacco, lo precedetti.
La mia velocità lo aveva preceduto, essendo di poco più alto del mio migliore amico sembrai quasi coprirlo.
Mi posizionai fra i due incontrando lo sguardo di quello psicopatico.

"Spostati."
Ringhiò cercando di poggiare una mano sulla mia spalla, mai che scacciai in malo modo, ricambiando lo sguardo rancoroso.

"Non ti conviene Hudson, per niente, sai bene come andrebbe a finire, ora va."
Dissi con la mente offuscata, non ci vedevo più, se non se ne fosse andato l'avrei conciato per bene.

"Non finisce qui Reynolds."
Borbottò andandosene e lasciando finalmente noi soli.

Will mi rivolse un'occhiata quando mi appoggiai al muro dopo aver tirato un pugno verso questo.
Mi passai una mano fra i capelli captando i suoi messaggi posti nei suoi occhi tanto simili ai suoi.
Avrei dovuto restare calmo, non avrei dovuto mettermi in mezzo, ma il qui presente è il mio migliore amico e, pacifico com'è non l'avrei sicuramente gettato in una rissa. Sospirai isolando i miei pensieri e portandomi alla bocca una sigaretta.

"Vado a lezione."
Gli sentii dire.
Annuii semplicemente, non ero in vena di parole ormai nonostante avessi da discutere sugli schemi da adottare durante le partite.

Rimasi li immerso nei miei pensieri, con la mente proiettata su di lei e sui suoi occhi.

Nessuno avrebbe mai immaginato che una ragazza si insinuasse così insistentemente nei pensieri di Ethan Kydd, non l'avrei mai pensato o immaginato neanche io, figuriamoci gli altri. Eppure il pensiero su di lei cadeva sempre, volente o meno.

"Non la vedo felice con te."
E a pensarci bene Corinne era sempre stata una di quelle più solari in questa scuola, aveva un sorriso per tutti, addirittura anche per me malgrado non mi sopportasse per svariati motivi.
Da un anno a questa parte il suo viso era sempre corrugato, sempre malinconica, non parlava più con nessuno, fonti attendibili dicono di non averla vista uscire da decisamente troppo tempo per una festaiola come lei... anche alle sue amiche non rivolgeva parola, ed ultimamente da quanto mi aveva raccontato Will non parlava neanche più con il fratello.

Gettai poi la sigaretta a terra calpestandola, ammetto che non sia un bel gesto da fare, ma siccome le pattumiere sembrano un optional in questa scuola non vedo in che altro modo io debba fare.

Mi passai come mio solito una mano fra i capelli afferrando la maniglia della porta, tirandola poi giù e tornando in quell'edificio che tanto odiavo.

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