Yamikumo POV
Non ci potevo credere: sarei andato allo yuei.
Alle 7:09 del mattino ero sveglio e pronto, visto che non ho mai dormito molto. Kacchan e la madre mi sono venuti a prendere e mi hanno portato a scuola.
Arrivati a scuola il ragazzo bicolore mi venne incontro
: "quindi sei tu il nuovo arrivato eh?"
: "s-sì, mi chiamo Akatani Mikumo, tu?"
: "Shoto todoroki, lieto di conoscerti"
Il suo sguardo era apatico, privo di qualunque sentimento; mi ricordava le persone con cui ero cresciuto, che mi guardavano spesso così. Ma lui era malinconico, sembrava quasi....arrabbiato con qualcuno per qualcosa che era successo. Probabilmente era chi gli aveva provocato la cicatrice, non so. Ad ogni modo mi misi a sedere nel angolo accanto la finestra, era l' unico banco che non era attaccato ad un altro, così almeno, se il back for all si dovesse attivare, non ferirei nessuno. Ovviamente non fu così.
Kacchan venne accanto a me, seguiti dal ragazzo coi capelli rossi.....Kirishima, mi pare. La sua espressione era strana, un misto tra l' essere preoccupato e il non star capendo
Bakugo: "ehy Yamikumo, perché ti sei messo da solo? Ti va di sederti vicino a noi?"
Yamikumo: "se non vi do fastidio, certo"
Kirishima: "ma che dici! Tranquillo che qui non dai fastidio a nessuno!" Mi disse con un grande sorriso
In quel momento mi ricordai di quando ero piccolo; erano i primi tempi che vivevo con mio padre, e lui era sempre allegro
: "tranquillo, Izuku! Qui non dai fastidio a nessuno!" Al tempo era così sereno, come sia potuto diventare un mostro non lo so.
Tornai alla realtà e un tipo con un' uniforme nera e i capelli lunghi entrò in classe
: "ragazzi, da oggi, come avrete notato, ci sarà con voi il vostro nuovo compagno; Akatani Mikumo. Cercate di non fare più chiasso del solito" quel tizio era molto spento, quasi senza voglia di vivere.
Skip time
Le lezioni continuavano normalmente quando, alla lezione di inglese, mi ritornò in mente del contratto che mio padre aveva fatto con Tomura.....allora i tirapiedi di mio padre sono ancora a piede libero, e sicuramente mi staranno cercando, maledizione!
Stai mettendo tutti in pericolo restando qua, forse sarebbe meglio se tornassi indietro
ma io voglio restare, non posso tirarmi indietro ora
Lo so, ma sai bene quanto inutile sia il tuo quirk
E quanto pericoloso
Coscienza, sta zitta
E no che non sto zitta!
Vattene, ti prego
Genio, sono incorporea, non puoi cacciarmi
Almeno sostienimi!
Mai! Sei impazzito?
Sei un caso persoIn tutto ciò arrivò ora di pranzo, ma io non mangiai nulla; non per qualcosa , semplicemente non avevo fame. Tutti si preoccupavano per me, ma io mettevo il mio miglior finto sorriso e dicevo insofferente "sto bene, davvero" anche se dentro c'era un uragano che mi stava divorando.
Usciti da scuola andai al' ospedale, dove mi fecero i controlli. Mi diedero delle proteine, e le mangiai senza storie. Mi fecero delle iniezioni, o sempre di proteine o qualcos' altro, e le punture mi ricordavano quando All for one e papà mi torturavano.....
Ma non dissi niente
Non devo essere d' intralcio a nessuno.
Tanto chi se ne frega di me, io sono uno strumento, mica una personaSono ridiocolo
Forse dovrei tornare indietro....anche contro vogliaCiao ragazzi! Come state? Contenti che ricominci la scuola??? Ehehehh *sta morendo dentro pke non ha fatto quasi nnt di compiti*
No vabbè la maggior parte li ho fatti.
Che ne pensate della storia fin ora?
Domanda;
Se voi scopriste cosa pensa deku di se stesso, che gli direste o fareste?
Io lo abbraccerei e gli direi che lui è una diavolo di persona!!!
Comunque una cosa che devo dire pke a volte potrebbe dare fastidio; è auto-lesionista [si fa male da solo]
Fin ora non ho messo scene in cui si fa male pke potrebbe darvi magari fastidio. Se invece per voi non fa nulla....bho le metterò suppongo.
Alla prossima
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Chi sono? Non lo so neanche io
FanfictionUn' amicizia dimenticata Un amico ritrovato Un potere incontrollato Un passato vicino che si fa lontano Una prigione da cui evadere Una verità da svelare Un' identità da ritrovare "Akatani......mikumo. Così mi chiamano i colleghi di mio padre, ma l...