Non mi importa del resto

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Sono stesa sul tuo divano,

nero,

spigoloso,

il divano nel vecchio ufficio,

nei sotterranei,

gli stessi che sono sempre stati l'unico palcoscenico su cui noi,

attori dilettanti,

ci siamo mai permessi di essere noi stessi,

di fare spazio ad una passione troppo impensabile per essere vissuta all'aria aperta,

troppo scomoda per essere accettata,

ma troppo grande per essere repressa,

solo qui,

negli antri dimenticati di un castello,

negli appartamenti che sono stati affidati ad un professore,

cinico,

bastardo,

gli appartamenti del professore più odiato di Hogwarts,

gli appartamenti del professor Piton.

Mi guardo intorno e mi rendo conto che queste sale,

sono la copia della tua maschera,

sono la riproduzione di quel muro che ti sei costruito intorno,

quel muro nero,

quel muro sotto cui ti sei nascosto,

in cui ti sei imprigionato,

sono la copia del professor Piton,

perché lui è solo una maschera,

lo so,

perché io ho conosciuto il vero te,

quello che si fa chiamare Severus,

quello i cui occhi sono pece fusa,

calda e profonda.

Quello le cui mani sono morbide,

allenate,

mani che non tremano mai,

Sempre sicure,

Sempre calde,

Come le avevo sempre sognate,

io,

che ora le ho provate sulla mia pelle.

Io ti ho conosciuto veramente,

io che ho conosciuto l'uomo,

pentito,

distrutto,

ma forte,

che si nasconde sotto mentite spoglie,

perché è dovuto diventare un mostro,

perché le cose che è stato costretto a fare hanno impregnato ogni poro della sua pelle,

hanno inquinato la sua anima,

hanno tinto di scuro ogni anfratto della sua esistenza.

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