three.

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𝓟𝓪𝓻𝓽𝓮 𝓽𝓮𝓻𝔃𝓪

Era sera tardi e Jeongguk camminava per le strade affollate e luminose di Busan

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Era sera tardi e Jeongguk camminava per le strade affollate e luminose di Busan. Distratto, e con i pensieri da un'altra parte non guardava dove andava. Il dolore che aveva al petto, era imparagonabile a qualsiasi altra cosa. Voleva ritornare indietro nel tempo, e sistemare le cose, non poteva lasciarsi passare le cose d'addosso come se nulla fosse.

11:45, aveva iniziato a piovere con piccole gocce che si erano trasformate in vera e propria pioggia forte. In mano teneva una lattina piena d'alcool, comprata precendentemente da una piccola drogheria lì vicino. Lasciva che le sue lacrime si confondessero, con le gocce fredde della pioggia. Era seduto sulla loro panchina, Taehyung adorava quel parco. Jeongguk non faceva altro che piangere dopo ogni sorso di birra, e immagginarsi il bruno di fianco a sè.
Lo amava ancora, più di un'altra cosa.

Dall'altro canto, nella stanza buia d'ospedale ci stava Taehyung che non aveva ancora chiuso occhio. La verità era che aveva sempre cercato di parlarne con il corvino, ma fra discussioni ed altro non ci era riuscito. I suoi sentimenti per l'altro erano cambiati, ed insieme a loro anche lui.
Era terribilmente dispiaciuto.

Alla fine il turbine non era restato a farsi spazzare via dal forte ciclone, ma era andato e lo aveva lasciato da solo per la paura di farsi abbattere nuovamente.

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