LA PRIMA "MISSIONE"

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Peter Parker's POV
La mattina seguente mi svegliai ed ero ancora contentissimo, nonostante quella mattina dovessi andare a scuola. Cominciai a prepararmi, misi una camicia blu a quadri, dei jeans e un paio di Converse blu; poi presi lo zaino e, oltre ai libri, ci misi dentro la mia nuova tuta da Spider-Man.
Quella mattina, stranamente, non ero in ritardo quindi riuscii a fare una colazione normale. Dopo tutto questo finalmente uscii di casa e presi il bus per andare a scuola. Appena salito sul bus notai una faccia conosciuta, una ragazza seduta da sola in un angolo, e notai anche che quello vicino a lei era l'unico posto libero, quindi mi dovetti sedere vicino a lei. Non appena mi guardò ricordai subito chi fosse, era Michelle (che si fa chiamare MJ), una ragazza con cui frequento alcune lezioni e con cui sono nella squadra di Decathlon. Devo dire che MJ mi ha sempre attratto un po', è una ragazza così misteriosa e riservata, ma sono sicuro che nel profondo anche lei ha un lato tenero. Non so dire con certezza se mi piace, ma non posso neanche dire che non provo assolutamente niente per lei.
Rimanemmo per due secondi a fissarci negli occhi, e già lì mi era preso un po' il panico, poi lei mi salutò.
MJ: Hey Peter
Io: C-ciao MJ
Passarono dei secondi in cui nessuno disse niente, poi io me ne uscii con la cosa più stupida che potessi dire, era meglio se non avessi fiatato.
Io: Beh allora, dove sei diretta?
"Peter dove vuoi che sia diretta? A scuola, è ovvio, stupido" dissi tra me e me.
Lei mi guardò un po' perplessa.
MJ: Beh sono le otto di mattina ed è mercoledì, di certo non sono diretta a Las Vegas. Penso che abbiamo la stessa destinazione.
Disse con il suo solito tono sarcastico ma non offensivo, abbastanza scherzoso, anche se non stava ridendo.
Io: Ehm...sisi hai ragione. Che lezioni hai oggi?
MJ: Chimica, Inglese, Storia e Algebra
Io: Oh beh allora ci vediamo a Chimica e Storia
MJ: Eh già...a dopo allora
E tornò ad ascoltare la musica con il suo telefono.
Io pian piano mi tranquillizzai, anche se avevo fatto la figura dello stupido.
Passai il resto del viaggio a far finta di ascoltare la musica, in verità stavo pensando a cosa avrei potuto fare nel pomeriggio nelle vesti di Spider-Man. Avevo delle idee, ma i miei pensieri furono interrotti da MJ che mi parlò:
MJ: Hey, bello addormentato, ecco la nostra fermata.
Io: Oh sisi grazie
Velocemente rimisi a posto le cuffiette, presi lo zaino e scesi dal bus. MJ era già scesa e l'avevo persa di vista.
Appena scesi dal bus Ned mi venne incontro e, come ogni mattina, ci salutammo, parlammo un po' e poi andammo in classe. Quella mattina in prima ora avevamo Chimica, io ero un po' in pensiero perché l'insegnante avrebbe dovuto riportare il compito per cui io non avevo studiato. Infatti così fu, riportò i compiti, ma io rimasi molto sorpreso. Avevo preso una B+, uno dei voti più alti della classe, il più alto fu quello di MJ, una A. Beh la giornata era cominciata abbastanza bene, con MJ avevo fatto una figuraccia, però almeno ci avevo parlato, poi il compito era andato benissimo.
La giornata a scuola proseguì bene, abbastanza tranquilla. Alla fine, quando stavo per andare a casa, mi venne incontro MJ. Non me lo aspettavo davvero, ma cominciammo a parlare.
MJ: Hey Peter, ho visto che hai preso un ottimo voto al compito di Chimica, bravo
Io: Grazie, ma tu sei stata ancora più brava, la più brava della classe
MJ: Si, lo so...senti, volevo chiederti una cosa
Io: Dimmi tutto
Dissi in tutta calma, ma dentro stavo esplodendo. Chissà cosa voleva chiedermi, magari voleva uscire con me o fare qualcosa di simile.
MJ: Per caso...hai visto le cuffiette che avevo sul bus? Perché non le trovo più
Io: Ehm...no, veramente no. Se le vedo in giro te lo dico
"Ma cosa ho detto?! Sono delle cuffiette, mica persone che le vedo in giro! Ennesima figuraccia. E non mi ha neanche chiesto di uscire...potrei farlo io, no, forse non è il caso, non lo so" pensai, ma evidentemente era passato troppo tempo di silenzio e vidi MJ che mi salutò e se ne andò. Un'altra occasione persa.
Dopo questa esperienza mi diressi a casa, questa volta a piedi. Appena arrivai a casa vidi che parcheggiata nel giardino c'era l'auto di Happy. Gli andai a bussare al finestrino e lui lo abbassò.
H: Ciao Peter
Io: Happy, ciao. Che ci fai qui?
H: Beh niente, cerco di vedere come ti comporti
Io: Ah, quindi mi pedini?
H: Ti controllo sotto ordine di Tony, quindi comportati bene
Io: Ah, ok. Beh adesso vado a studiare, dopo vedrò che fare
H: Ecco bravo ragazzo, fai il tuo dovere
Io: Ok, ciao Happy!
H: Ciao amico!
Entrai dentro casa e, dopo aver parlato un po' con mia zia May, andai in camera e studiai qualcosa per il giorno dopo. Dopo circa un'oretta, quasi due, dissi a mia zia che uscivo. In verità andavo da qualche parte in giro per la città vestito da Spider-Man per vedere se ci fosse qualcosa da fare. Misi la tuta in un vicolo dietro casa e cominciai a spostarmi aggrappandomi da un palazzo all'altro. Dopo un giro di perlustrazione notai qualcosa di ambiguo. C'erano dei tipi incappucciati e vestiti di nero, suppongo dei ladri, che stavano uscendo dal retro di una gioielleria con dei sacchi pieni di roba. Dovevo intervenire. Andai verso di loro e mi ci misi dietro.
Io: Hey babbei. Urlai. Loro si girarono e mi guardarono, erano due. Non gli diedi neanche il tempo di pensare a cosa fare che cominciai a sparare ragnatele. Per prima cosa gli rubai i sacchi con la roba rubata, poi cominciai a cercare di intrappolarli. L'impresa si manifestò più difficile di quello che avevo pensato, perché quei ladri erano molto agili. Stavo cercando di attaccarne uno al muro con una ragnatela, ma l'altro mi bloccò, allora presi quest'ultimo per il braccio e lo stesti per terra, così poi lo legai con la ragnatela. Subito dopo riuscii a immobilizzare anche l'altro. Il gioco era fatto. Chiamai la polizia e li portarono in cella, poi entrai nella gioielleria e restituii tutte le cose che avevano rubato.
In pochissimo tempo erano già arrivati i reporter per fare una marea di domande, ma io me ne andai subito, penso che siano riusciti a inquadrarmi di sfuggita. Mentre me ne andavo in volo notai Happy per strada che mi salutava con la mano e mi faceva il pollice all'insù, ricambiai e me ne andai.
Rimasi per un po' sul tetto di un edificio a pensare a tutto ciò che era successo e intanto mi guardavo un po' intorno. Ero davvero felice e soddisfatto di tutto ciò. Questi miei pensieri tranquilli e rilassati, però, furono interrotti da qualcosa di insolito.
Stavo tranquillamente seduto su questo tetto, quando all'improvviso mi passò davanti una figura umana velocissima, come se stesse in volo. Mi alzai subito per vedere chi fosse e dove fosse diretta questa persona, magari potevo seguirla, ma era già scomparsa. Notai solo una cosa, dove era passata quella figura c'era una ragnatela molto simile a una delle mie, quindi chimica e sparata, ma non ero stato io a spararla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20, 2019 ⏰

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