Capitolo 2

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Il moro rifletté sul fatto che David fosse stato con uomini e donne, durante la sua vita, e non aveva mai negato che fosse solo un divertimento, per lui. Eppure l'animo del biondo era sempre stato romantico, forse più romantico di quello di Freddie: insieme sognavano spesso di trovare la donna - o l'uomo - perfetti per loro, che potessero veramente renderli felici. "Ti piace molto, non è vero?", gli chiese. Non tanto per curiosità: sapeva che era così. Voleva solo capire se anche l'altro ne fosse consapevole.

Il biondo annuì, senza dire nulla.

"Anche i maniaci del sesso si innamorano, dolcezza. Non puoi lasciarti scappare l'occasione: Mick sarà a Londra solo per questo weekend.", gli disse, provando a consolarlo in qualche modo. Non era a conoscenza dei trascorsi fra David e Mick, ma sperava che potessero parlarsi decentemente durante quel periodo.

"Ed il suo letto sarà pieno per altrettanto tempo.", si lamentò l'altro, bevendo tutto d'un fiato il suo drink.

"Vi posso organizzare un incontro.", si offrì il moro.

"Non voglio scoparmelo, Freddie.", lo rimproverò David, riprendendo a guardare il bicchiere vuoto. Freddie fu tentato di commentare con una risata quella scena penosa, ma si trattenne, in quanto quello non era decisamente il momento per fare l'idiota.

"Un'uscita romantica, tesoro. Quel cazzo che vuoi, gli posso proporre una collaborazione, un'uscita a tre, un-", iniziò, cessando di parlare una volta avuta l'illuminazione. "Una cena insieme."

David era scettico, ma era consapevole che l'amico faceva di tutto per aiutarlo. Magari parlare con Jagger in un modo civile gli avrebbe fatto bene, magari avrebbero legato... "Grazie, Fred.", disse, con molta speranza. "Ah, e... non lasciartelo scappare, quel barista.", aggiunse poi, vedendo che il moro si era di nuovo perso a guardare quell'uomo.

Freddie roteò gli occhi, sorridendo. "Ok, Dave. In ogni caso, se dovesse andare male ad entrambi...", mormorò, con una sfumatura di divertimento nella voce.

"No, non mi metterò con te. Nemmeno se fossi l'unico uomo della Terra.", lo stroncò immediatamente il biondo. Era sorprendentemente lucido, nonostante l'alcool ingerito.

"Io ci ho provato.", esclamò, ridendo. Poi alzò le spalle, chiamando il barista e chiedendogli, con un tono che David pensò fosse patetico, due drink. Prese il proprio alcolico e lo alzò in un brindisi improvvisato. "A noi, allora."

David scoppiò a ridere, prendendo a sua volta il proprio bicchiere. "A noi.", rispose, portandosi alle labbra l'alcolico e bevendolo. Appena le labbra toccarono quel liquido il biondo posò sul bancone il bicchiere, con una smorfia disgustata. "Dio, fa veramente schifo questo locale.", osservò.

L'altro, abbastanza controvoglia, annuì. "In effetti è una merda. Ma il personale risolleva il tutto, no?", commentò in risposta. Odiava ciò che gli servivano da bere, eppure era l'unico momento durante il quale riusciva ad incontrare gli occhi scuri del bellissimo ed affascinante barista che lavorava lì. Gli aveva parlato, qualche volta, e si era accorto, orgoglioso, che fosse sempre lui a servirlo, ma non aveva mai trovato il coraggio di proporgli un'uscita.

"Contento tu.", rispose David, piccato. Improvvisamente gli salì un conato di vomito che lo spinse ad alzarsi. "Senti, io vado in bagno a vomitare, potrei morire se vedessi un altro di quei cocktail infernali, molto meglio guardare dei bei corpi sinuosi che..."

"In bagno? Seriamente? E poi chi sarebbe il maniaco del sesso?", lo rimproverò bonariamente il moro, ridendo.

L'altro alzò le spalle. "Ci si accontenta, no? Mick non è qua, e ci sono altri che...", a questo punto si interruppe, veramente interrotto da un conato di vomito. Iniziò a dirigersi verso il bagno, dove sperava di potersi liberare di tutto quell'alcool di pessima qualità.

Certo, lo aveva fatto per vomitare e per trovarsi una scopata facile, ma lo aveva fatto principalmente per lasciare Freddie ed il barista da soli. Aveva visto che l'uomo aveva finito il turno da un pezzo, ma restava lì per servire solo loro due e per lanciare lunghe occhiate indagatorie al suo amico. Gli sarebbe stato riconoscente, se il giorno dopo si fossero ricordati quell'uscita.

"Poi informami sulle novità, ce l'hai il mio numero.", si sentì urlare dietro da Freddie.

David sorrise leggermente ed entrò in bagno, diretto verso il water, dove rigettò assolutamente tutto ciò che aveva bevuto. Freddie è un amico fantastico, si ritrovò a pensare. Di certo presentarsi in questo bar con me potrebbe fare pensare al barista che siamo una coppia... ma non si è rifiutato quando gli ho chiesto di parlare.

Si conoscevano da veramente tanto tempo, i due. Sin da prima della composizione di Under Pressure, in realtà: si erano incontrati ad uno degli egocentrici festini di Freddie. Il loro primo incontro non fu esattamente dei migliori, a dir la verità, non per un rapporto di amicizia. Erano ubriachi marci tutti e due, e rapidamente si erano trovati in una delle camere di Freddie.

La mattina dopo si erano guardati ed erano scoppiati a ridere: erano semplicemente ridicoli. Avevano deciso che non sarebbe successo più, anche se - e su questo ne convennero entrambi - il sesso che avevano fatto era stato assolutamente meraviglioso. Contro tutte le previsioni avevano continuato a sentirsi, creando un legame di amicizia veramente forte.

A quei tempi i locali che frequentavano erano seriamente migliori, però, e di questo se ne rendevano conto entrambi. Specialmente David, che aveva bevuto il doppio del moro ed in quel momento era obbligato a stare piegato sul water a vomitare. Altro che ringraziarmi, Fred mi deve fare santo. Ma, nonostante questi pensieri, sapeva che al suo posto Freddie avrebbe fatto lo stesso.

need your loving tonight - queen, the rolling stones, David Bowie - [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora