Capitolo 14

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Freddie e Jim si guardarono preoccupati quando non sentirono più Mick e David urlarsi contro con furia. Si staccarono di scatto, nonostante nessuno dei due desiderasse veramente interrompere quell'intenso e dolce bacio, ed il cantante fece un'espressione ansiosa.

"Scusa, tesoro, io...", mormorò, veramente dispiaciuto.

Jim si spose nuovamente verso di lui e gli lasciò un bacio sulle labbra prima di farsi da parte e permettergli di passare. "Tranquillo, vai dai tuoi amici.", disse, sorridendo.

Freddie lo ringraziò con gli occhi e si girò verso la porta, aprendola velocemente. "Dolcezze, state... bene?", chiese, interrompendosi.

La scena che si trovò davanti lo fece sorridere istintivamente, ed anche Jim, al suo fianco, ridacchiò. I due erano in mezzo alla stanza, legati in un dolce abbraccio. Sembravano non essersi nemmeno resi conto dell'arrivo di Freddie e Jim, che li continuarono a guardare, sciogliendosi un po'.

Potevano immaginare cosa fosse successo, e Freddie fu veramente contento. "Allora non mi avete disturbato per niente.", commentò, alzando la voce.

Subito Mick e David si staccarono, e Mick arrossì, un po' in imbarazzo. "Ecco, noi...", mormorò, tossicchiando.

David si intromise, guardando negli occhi Freddie. "Aveva ragione Mick.", ammise, sorridendo.

"L'hai capito, alla fine.", lo rimbeccò scherzosamente il castano, dandogli una leggera spallata.

Il biondo gli fece una linguaccia. "Questo non significa che verrò a letto con te.", rispose, quasi serio.

Freddie strabuzzò gli occhi, e poi scrollò la testa, arreso davanti al carattere spudorato di Mick. "Gli hai chiesto di scopare con te, Mick?", chiese, fingendo stupore che, in realtà, non provava completamente. Sapeva benissimo che era una cosa da Mick.

Quest'ultimo alzò gli occhi al cielo. "No, non gli ho chiesto nulla. Anche se succederà.", affermò.

David lo guardò male. "Questo non è affatto vero.", disse, puntando un dito verso di lui. "Sai benissimo che-"

"Io so solo che tu ti sei reso conto del tuo orientamento sessuale solo grazie a me.", lo interruppe Mick, facendo nascere una risata divertita da parte di Jim e Freddie.

Il biondo fece un'espressione offesa. "Non intendevo questo, io.", borbottò.

Freddie, a questo punto, si mise in mezzo. "Bambini, bambini, non ricominciate a litigare, eh? Ora vi date un bel bacio e portate il culo fuori di qui.", ordinò.

David lo guardò storto. "Non ci penso neanche. Baciare lui? Per piacere."

"Perché, ti dispiacerebbe?", lo sfidò Mick, guardandolo negli occhi. Il biondo annuì, indispettito, ma il castano lo interruppe subito, facendolo ammutolire. "Perché ieri sera non mi sembrava che fossi molto restio ad avvicinarti a me.", mormorò, facendo un passo sensuale verso il cantante.

Il biondo deglutì, senza parole, e Mick annuì, contento di se stesso, facendo un passo indietro.

"In ogni caso, non lo bacerò, non qua. Un mio scenografo non può darmi ordini, Freddie.", affermò, guardando Freddie con sfida.

Il moro quasi si strozzò con la sua stessa saliva. "Vai via, Mick.", deglutì, boccheggiando.

"In effetti, perché dovremmo obbedire ad un membro del tuo staff, Mick?", chiese, ironicamente, David.

Jim guardò alternativamente i tre, chiedendosi a cosa si stessero riferendo. Aveva capito ciò che volevano fare Mick e David, ma non gli sembrava corretto che convincessero l'amico a dire la verità, se Freddie non desiderava. Rimase in silenzio, mentre Freddie guardava con reale astio i due amici.

"Non voglio saperne niente, va bene? Sparite, prendetevi una stanza, andate a casa di David e scopate. Ma non voglio sentire un'altra parola sull'argomento. Sono stato chiaro?", ringhiò quasi, con il timore di dovere uscire allo scoperto prima del dovuto.

David annuì, chiedendogli scusa con lo sguardo, e prese per un braccio Mick. "Andiamo, seriamente.", sussurrò, facendosi sentire solo dal castano.

"Ok, andiamo via. Ci vediamo al lavoro, Freddie.", lo stuzzicò nuovamente.

Freddie lo fulminò con lo sguardo. "Non ti ho fatto entrare per permetterti di comportarti in questo modo, Mick.", lo rimproverò, adirato, facendogli abbassare lo sguardo.

In realtà a fargli alzare la voce non era tanto la rabbia quanto la paura di dovere dire la verità. Lui e Jim si conoscevano da diversi mesi ed erano stati insieme solo quel giorno. Non voleva cambiare ulteriormente quel legame, non ancora.

Ma Mick non se ne andò, non subito. Fece qualche passo verso Freddie e lo strinse a sé. "Grazie, Fred. Per tutto.", sussurrò al suo orecchio, senza tirare nuovamente fuori il discorso del suo lavoro.

Le labbra del moro si distesero in un sorriso. "Per me è un piacere aiutare gli amici, tesoro.", disse, abbracciandolo a sua volta. "Però vi prego, non venite più da me a quest'ora, ok?", li rimproverò bonariamente, una volta sciolta la stretta.

David e Mick risero e poi si allontanarono, l'uno accanto all'altro, uscendo dalla stanza. Freddie non riuscì a trattenersi dal pensare che i due formassero veramente una bella coppia.

Osservò ancora per un po' la porta chiusa, fino a quando un leggero tossicchiare catturò la sua attenzione e lo fece girare. Sorrise, vedendo Jim che lo guardava.

"Che cosa intendeva Mick, prima?", lo stuzzicò il barista, divertito dall'imbarazzo che provocò con quella domanda.

Le guance di Freddie si tinsero di rosso, ed il cantante abbassò gli occhi, imbarazzato. Non rispose nulla.

"Senti, non so che cosa tu mi stia nascondendo, posso capire che tu non me ne voglia parlare, ma...", iniziò l'altro, un po' più dolce. "Ecco, a me piace passare del tempo con te. Freddie, tu mi piaci davvero tanto. E non penso che nulla potrebbe cambiare questa cosa.", ammise.

Freddie alzò gli occhi verso il barista, piacevolmente stupito da questo discorso. Effettivamente, Jim aveva centrato esattamente il punto: non voleva dirgli tutto perché aveva paura che qualcosa cambiasse. Abbozzò un sorriso. "Ecco, io...", rispose, indeciso. "Non cambieresti idea nemmeno se ti dicessi che sono la Regina d'Inghilterra?", chiese, ridacchiando.

Jim si avvicinò e scosse la testa, ridendo a sua volta. Gli lasciò un bacio sulle labbra, e poi accarezzò dolcemente la sua guancia. "No, Fred. Però penso che... un semplice scenografo non potrebbe avere una casa come questa.", commentò, sorridendo ed allacciando le mani dietro al suo collo.

Freddie soffiò sulle sue labbra, facendo provare al barista un calore piacevole al centro del petto ed un brivido lungo la schiena. "Hai ragione.", ammise, serio, guardando i suoi occhi scuri.

L'altro attese che continuasse, senza perdere nemmeno per un attimo il contatto tra i loro sguardi.

Il moro fece un sospiro, rendendosi conto che, intanto, se si fossero continuati a frequentare Jim avrebbe saputo del suo lavoro. "Sono un cantante, in realtà.", disse.

Il barista accolse questa dichiarazione annuendo lentamente e rimanendo praticamente impassibile. Freddie ne fu stupito: era sincero, allora, quando aveva detto che non sarebbe cambiato niente.

Continuò a parlare, un po' più sicuro. "Sono... sono il cantante dei Queen.", gli soffiò sulle labbra.

Sul viso di Jim si dipinse un sorriso divertito. "Sono andato a letto con una rockstar, allora.", replicò, ridendo, per poi fiondarsi sulle sue labbra senza lasciargli alcuna possibilità di risposta.

Freddie accolse quel bacio con piacere, sorridendo e mordendogli dolcemente il labbro inferiore. Forse, per una volta, il suo lavoro non avrebbe influito sul suo rapporto con qualcuno.

Era successo con tutti i suoi vecchi amanti; ma con Jim là, tra le sue braccia, tutto sembrava andare alla perfezione. Non si era lasciato impressionare dalle sue ricchezze, e per una volta Freddie non ebbe paura di una relazione con qualcun altro.

Aveva una bella sensazione, e continuò a pensarlo anche quando Jim lo spinse con le spalle al muro - ancora una volta - per approfondire ulteriormente il contatto.

need your loving tonight - queen, the rolling stones, David Bowie - [completata]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora