Soho, in un universo parallelo.10 anni prima l'Apocalisse che non fu.
Craphael era l'angelo custode che tutti vorremo avere.
Dotato di una bellezza eterea ma mozzafiato, egli amava passeggiare per le strade di Londra con gli auricolari alle orecchie e un sorriso gentile.
Malgrado fosse così bello, l'angelo dai capelli vermigli cercava di mantenere un profilo basso e di confondersi tra gli umani, vestendo e pettinandosi come loro, sempre in linea coi tempi. Aveva un look casual e giovanile, generalmente composto da una semplice maglietta bianca, infilata dentro a un paio di jeans chiari, attillati ma non troppo. I capelli vermigli e riccioluti erano raccolti in un codino raffazzonato, che lasciava scappare molte ciocche ribelli, e il suo viso era pulito e radioso, come se rifulgesse di luce propria.
E poi era un angelo dai gusti moderni, sportivo, che andava ai concerti e adorava la musica con tutto se stesso. L'amava talmente tanto che aveva perfino aperto un negozio di CD e di strumenti musicali, alcuni dei quali antichi di migliaia di anni. Con quel negozio Craphael guadagnava dei soldi puliti per mantenersi e per mantenere un altro soggetto, biondo e cattivo, di cui si parlerà più avanti.
Ma non era solo un amante sfegatato della musica. Oltre a una vasta collezione di unici e preziosissimi CD autografati, l'angelo vermiglio aveva una serra lussureggiante, che ospitava i più rari e delicati esemplari di piante e fiori.
La curava e dava loro l'acqua e fertilizzante ogni giorno, rivolgendo a tutti i vegetali dei sorrisi dolci e delle parole gentili, di incoraggiamento.
"Sei bellissima oggi, Viola"
"Ma che belle foglie verdi, Margherita!"
"Sempre in ottima forma, Narciso!"
Oltre alle piante, Craphael amava anche i bambini, e tanto! Aveva pianto lungamente quando l'arca di Noè era salpata senza di loro (per loro e anche per gli unicorni, per i quali se l'era legata al dito), e nel corso dei secoli si era fatto in quattro per proteggere i piccoli umani dalla peste bubbonica, dalla violenza degli adulti e dalle sopraffazioni in generale.
Craphael era proprio un angelo d'oro, bello e buono. Solo che Craphael aveva anche un amico. Sì, quell'amico biondo e cattivo che dicevo prima. Costui era un soggetto un po' particolare, grassoccio, frivolo, spendaccione, pigro e molto, molto appiccicoso.
-Amoruccio!??-
Eccolo.
Craphael sollevò gli occhi al Cielo, verso il suo Dipartimento, ma non lo fece perché era seccato o spazientito, bensì per chiedere scusa, perché sapeva già che il demone Aziraphus si sarebbe gettato su di lui e l'avrebbe baciato in bocca senza nemmeno dargli il tempo di voltarsi. E infatti così fece. Gli schioccò un rumoroso e saporito bacio al pistacchio -ovviamente aveva un gelato in mano- senza nemmeno preoccuparsi di chiedere, come al solito.
-Azi...- si lamentò, rassegnato
-Come sta l'angelo più bello del Paradiso?- gli domandò quest'ultimo, strappandogli un sorriso.
-Bene, grazie. Stavo giusto...- Craphael scivolò fuori dalla sua presa, flessuoso e snodato -Annaffiando le piante-
Il demone lo guardò dalla testa ai piedi, leccando voluttuosamente il suo cono gelato con entrambe le sue lingue, una più lunga dell'altra.
-Beate loro. Anche io mi farei annaffiare da te-
Craphael sgranò gli occhi e lo guardò, scandalizzato -Non l'hai detto sul serio, demone!-
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Buona utopia a tutti!
FanfictionPrendete gli Ineffabili, shakerateli, mescolateli, contate fino a dieci e... toh: Aziraphale è diventato il demone e Crowley l'angelo! ...Ma cosa succede se Crowley si auto induce un sogno e decide di sbirciare in quest'altra dimensione? Crowley=Cr...