Capitolo 5

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«La ringrazio», affermai gentile alla cameriera in uniforme, che cordialmente ci aveva consegnato le ordinazioni che alcuni minuti fa aveva preso da me e da Hoseok: un cappuccino caldo con un cornetto integrale alla marmellata per me e un caffè espresso con un pasticcino alla cioccolata per il mio compagno ancora arrabbiato.

Presi le mie pietanze e le portai verso di me, stessa cosa fece Hoseok, mentre un tagliente silenzio aleggiava attorno a noi. Capitava spesso che litigassimo per delle mie insicurezze che avevo già spiegato al maggiore ed era ancora più comune che noi due passassimo intere ore a evitarci, finendo poi per riappacificare il nostro rapporto anche grazie a Xin. Per questo non è raro che io e Hobi, anche scherzosamente, lo chiamiamo "la salvezza della coppia".

Con le dita afferrai saldamente il braccio della tazzina in porcellana e ne bevvi un sorso del caldo contenuto, mentre i miei occhi vagavano verso il bar dove io e il mio compagno avevamo deciso casualmente di entrare, per far passare quest'oretta mentre aspettavamo la fine delle lezioni di Xin.

Il locale era molto grazioso. Le pareti color panna, decorate con quadri che raffiguravamo le strade affollate di Parigi e da disegni di dolciumi vari colorati, gli donavano un'aspetto nuovo, giovanile ma anche elegante. Al soffitto erano posizionati alcuni lampadari semplici, formati da massimo due lampadine, che illuminavano la stanza e i tavolini, mentre il pavimento era in legno scuro, così da fare contrasto con il resto. Io e Hoseok eravamo posti in un luogo appartato, dove solo poche orecchie indiscrete avrebbero potuto ascoltarci, per affrontare, di nuovo, l'argomento che ci aveva fatto discutere.

Hobi aveva già finito il suo pasticcino quando io presi parola per primo.

«Senti Hoseok-» e, come prima, mi ritrovai a dovermi zittire. Ma questa volta la causa del mio silenzio è stata il mio compagno, che aveva deciso di cominciare lui, con il suo solito discorso.

«Lo so Taehyung che cosa vuoi dirmi, non c'è bisogno che tu me lo ripeta» affermò spiazzandomi sentendolo dire il mio nome per intero, abitudine usata poco da lui. «Solo che non trovo giusto nei miei confronti!», continuò frustrato, appoggiando i gomiti sul tavolino e grattandosi la nuca con un certo fastidio.

«Hob-»

«Fammi finire Taehyung!», mi interruppe di nuovo, pieno di rabbia. «Capisco che hai una carriera da mantenere ma nessuno ti licenzierà mai se scoprono che sei gay o che mi coccoli in pubblico. Siamo adulti, andiamo! Sembri un ragazzino quando fai così e non lo sopporto», mi rimprovera tornando a guardami dritto negli occhi severo, mentre le sue mani tornano sul tavolino e vagano in cerca di un'oggetto vario che gli possa far scaricare lo stress.
«Lo stesso diritto che hanno gli etero a baciarsi o a scambiarsi effusioni di affetto in pubblico ce li abbiamo anche noi gay e lesbiche. Le altre persone non sono nessuno per criticarci!», riprende il discorso da dove si era fermato, acciuffando la salvietta del suo dolcetto e iniziando ad arrotolarla, così creando un anti stress momentaneo.
«Io per te provo un forte sentimento, te l'ho detto molte volte e te l'ho provato svariate volte come adesso, ma ogni volta che provo a fare un passo verso di te tu ne fai altrettanti indietro. Non so più come fare», sbuffa guardandosi attorno fino a ritornare a puntare il suo sguardo al mio.
«L'unica cosa che giustifica questo tuo continuo comportamento, secondo me, è che non provi quello che provo io. Noi due stiamo ancora insieme grazie a Xin», finì il suo discorso con l'amaro in bocca, mentre sentì le mie gambe diventare molli e il fiato farsi corto e proprio in questi momenti ringrazio gli inventori delle sedie.

Sinceramente non avevo mai visto la nostra relazione in questo modo, come se io fossi quello costretto tra i due mentre l'altro sta vivendo la sua storiella d'amore. Dopo tutto Xin era solo una conseguenza della nostra relazione, non una causa... vero?

Quello che so per certo è che provo dei sentimenti verso Hoseok, ma equivarranno a quelli del maggiore? Quando sto con lui mi sento bene, protetto e felice ma molte volte mi capita di camminare per strada con la paura di essere scoperto e non mi sento libero. Se provassi un sentimento grande quanto al suo sarei spaventato di camminare mano nella mano con lui come adesso?

Tutte queste domande senza risposta sono veramente un grande ostacolo per me, però adesso l'unica cosa che vorrei fare è approfondire questo nostro rapporto, così da poter alimentare i sentimenti che provo per lui. E magari potrà nascere una vera storia d'amore, sincera e senza paure.

A risvegliarmi dalla mia valanga di pensieri è un cameriere che veloce ripulisce il nostro tavolino e ci consegna il conto. Prendo un lungo sospiro per scacciare via tutti i pensieri maligni, così da mettere in risalto ciò che voglio veramente dire. Mi inumidisco prontamente le labbra e mi schiarisco la voce, per poi puntare gli occhi verso Hobi, trovandolo intendo a squadrarmi da capo a piedi.

«Hoseok tu sei sempre stato al mio fianco, sopratutto nel momento del bisogno e a te devo molto. Io sono certo di provare un particolare sentimento verso di te ma non capisco se è uguale al tuo. Quindi ti chiedo solo di essere paziente e di aspettarmi. Ho bisogno del mio tempo», terminai avvicinando la mia mano alla sua, sopra il legno liscio, facendo intrecciare le nostre dita.

Lui sorrise un po' deluso dalle mie parole, però potei notare nei suoi occhi una luce accendersi: speranza. Ricambiò la stretta dolcemente, prendendo ad accarezzarmi il dorso con il pollice e non smettendo mai di osservarmi con i suoi occhi luccicanti. «Su, andiamo a prendere Xin da scuola che sta diventando tardi.»





«Eomma, eomma! Posso mangiare un po' di biscotti per favore?», mi domandò Xin saltellando di qua e di là per casa, lanciando il suo zainetto blu dove c'era raffigurato Nemo nel tappeto d'entrata.

Alzai gli occhi verso l'orologio appoggiato al muro color verde pastello, mentre il mio bambino mi tirava due dita per costringermi a seguirlo in cucina, così da potergli prendere due/tre dolcetti. Ormai era troppo tardi per fare merenda e si sarebbe avvicinata a breve l'ora di cena e il piccolo Xin doveva ancora iniziare i suoi compiti.

Abbassai gli occhi al minore e, con occhi dolci, gli dissi che prima avrebbe dovuto terminare i suoi esercizi quotidiani e poi, se avesse fatto il bravo, a cena avrebbe potuto mangiare un po' di biscottini. Lui, felice come non mai, annuì energicamente e, saltellando, si avviò verso il suo zainetto per prendere quadernini e colori vari.

Xin era un bambino così bello e solare. Faceva sempre i suoi lavori e non si lamentava mai. L'unico dispiacere era sapere che la sua famiglia precedente non lo aveva trattato in modo dignitoso da tenersi stretto un bimbo così speciale. Così io avevo deciso di prendere in affidamento il minore circa due anni fa e da allora era diventato mio figlio e io, scherzosamente, sua mamma. E così anche Hobi, quando avevamo iniziato a sentirci un anno fa, era diventato suo papà.

«Eomma, Eomma! Guarda, ti ho disegnato. Guardati, guardati!», disse il piccolo Xin felice, saltellando, mostrandomi fiero il suo disegno raffigurante me con accanto lui e Hobi.

Oh, non sai quanto io ti ami, piccolo mio.

Leggi qua mannaggina
Wow, eccovi un altro aggiornamento! Siete contenti almeno un po'?
Allora, questo capitolo non mi fa veramente impazzire però non avevo tempo di riscriverlo totalmente, dato che ho altri aggiornamenti da stendere, però l'importante è che io vi abbia accontentati pubblicando.
Spero almeno che a voi sia piaciuto e ci vediamo in un prossimo capitolo,
helloo 👾

Pirandello /TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora