7, Bear

50 10 59
                                    

-Lexie

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

-Lexie... Lex, amico, ci sei?- dice una voce. Ma a chi si riferiva? A me? Chi è che mi chiamava? Nel terpore e nella calma si è introdotta a grandi passi questa voce. Ma perché non riuscivo a capire chi fosse che mi chiamava?
Poi una sberla e sbatto le palpebre, confuso, di non averlo fatto fino a quel momento.

-Lex! Dannazione, non lo senti che ti sto chiamando!- e aprendo gli occhi, ci metto un paio di minuti per adattarmi al buio. Mi cerco di sedere e lui mi sorregge:
l'ormone è scuro dai capelli lunghissimi e la barba, di un biondo sporco, con un pastrano enorme color cioccolato e la finta pelliccia sul colletto.

-Dio, Bear, tu delicato mai, eh?- dico snervato e confuso, mentre mi massaggio la guancia. Ora mi è tutto chiaro, avevo chiamato Bear dopo la vista delle streghe morte, ed ora Bear era di fronte a me, coi suoi lineamenti duri, ma dall'aria preoccupata.

-Scusa, ma mi hai chiamato e sei svenuto, da allora è passata circa un'ora e tu non avevi ancora ripreso i sensi, ho avuto paura amico- si difende con la voce che trema.

Bear mi aiuta a rialzarmi, anche se dopo poco la realtà, mi ripiomba addosso e lui mi prende al volo, prima che perda di nuovo l'equilibrio.
-Lexie, mi fai paura, dovresti mangiare, sei bianco come un cencio-
-Non c'è tempo!- urlò rendendomi conto che la luna piena sarebbe stata da lì a pochi giorni. -Le uccideranno e sarà solo colpa mia!-

Lo spazio angusto ha un odore terrificante ed un alito freddo di vento, mi fa sentire terribilmente solo. Che cosa stava succedendo? Perché la vita era cambiata da un momento all'altro, senza un vero motivo? E perché proprio io, sono l'ibrido?
Mentre la realtà mi fa tremare le ginocchia, Bear, probabilmente disturbato dall'odore, si affaccia alla stanzetta e ne esce trattenendo un conato.

-Che diamine, sta succedendo Lex?- mi chiede incredulo.
-Vuoi la verità? Non ci capisco molto nemmeno io...-
Lui mi solleva di peso e mentre mi dimeno e scalcio, per farmi rimettere giù, lui a grandi passi, esce da Pix House. Non ho capito quel comportamento, ma mentre percorre il vialetto, mi sono arreso alla sua forza di sollevatore di pesi.

-Dov'è Lucy?- chiedo nel momento in cui tocco terra di nuovo.
Devono essere circa le 10, le strade sono buie e della Maserati rossa di Lucy neanche l'ombra, solo il mio borsone posato vicino a dove avevo parcheggio.
-Maledetta!- digrigno i denti per la rabbia e la disperazione; -Mi ha mollato qui! Stronza di una diavolessa... E poi si sorprende se non voglio fare sesso con lei!-

-Lexie, calmati- dice piano, abbracciandomi di colpo e trattengo le lacrime che mi bruciano in gola, esausto ed esasperato.

Poi il pozzo si apre ed io comincio a parlare a macchinetta:
-L'altro giorno... Praticamente, mi alzo e Cassandra non c'è, Charlie mi dice che sta lavorando ma la cosa mi puzza. Passa la giornata e neanche il giorno dopo c'è traccia di lei. Parto per cercarla o rintracciarla e trovo un biglietto che mi dice di non cercarla e che potrebbe non tornare a casa. Poi si presenta da me Lucy, mi dice che Cassie stava lavorando per lei e che è stata rapita. Lasciamo la bambina a Moose che ci indica NightVille, da NightVille andiamo al porto dai Baker e da lì, passo la notte da Lucy e capisco dai biglietto di Cassie che la sto seguendo passo per passo. Allora vengo qui e...- le parole mi muoiono in gola.
-E...- mi imbocca Bear.
-Hanno rapito Cas, Nick, e la uccideranno alla prossima luna piena...-
-La ritroveremo, amico mio, e lo faremo come lo facciamo sempre, insieme-

L'Avvocato del Diavolo - Lex Hunter Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora