Lex Hunter, la sua vita è tutta lavoro da quando ha colto il suo compito: difendere le creature della notte.
Il suo amore? La sua piccola Charlie.
Ma nel momento in cui la sua vita si svuota, essa inizia una strada più oscura per le strade di Salem...
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NightVille, una villa extra lusso proprietà dell'alta borghesia immortale: della famiglia Night da generazioni, vampiri, ovviamentre... Non si sente la mia repulsione, vero? Noh... So fare "buon viso a cattivo gioco", ma giuro che proprio non ce la faccio. Soprattutto non ce la faccio quando iniziano con l'ironia da vampiro, della serie: "lo vuoi un bloody di Mary?" o "lo so che non sei in vena, ma cerca di essere almeno in arteria". Insopportabile!
Ma NightVille è la meta mia e di Lucy questa notte; lei ama i vampiri, sono i suoi figli preferiti, come invece considera i Lycan privi di classe e stupidi. Io e Lucy abbiamo preferenze diverse e per quanto voglia restare in macchina, devo capire, perciò preparo nervosamente un paio di pistole con proiettili di legno e acqua santa. E di scorta stringo una Bomba di Luce, terribile ed efficace negli agguati.
-Non agitarti e respira. Vorrei evitare una rivolta, e se di grazia non ammazzi nessuno mi fai un piacere... Un paio di colpi di avvertimento però non faranno male a nessuno- mi dice soccandomi un'occhiata d'intesa. Lucy parcheggia tranquillamente e mi mette in testa il suo cappello Fedora. -Sta meglio a te- mi dice ammiccando la bionda, mentre lascia libera la sua chioma leonina. Mi stringo nel cappotto e la seguo sulla gradinata di marmo grigio verso l'ingresso principale della villa.
Ha un aspetto ottocentesco e nel buio i suoi colori aranciati muoiono, proprio come il mio buon umore. Esternamente, ci sono quasi 4 rampe di scale, imponenti a destra e a sinistra del portone. Decine di piccoli occhi sono le finestre sulla facciata e tutte sono parzialmente coperte dalle tende. Non vi sono luci all'esterno e le piante tutt'intorno sembrano essere in fin di vita.
Lucy entra senza nemmeno bussare; lo spazio è angusto, c'è puzza di morte e di ruggine. Lei mi fa segno di seguirla lungo un corridoio buio e pieno di ragnatele e col sangue alle pareti. Sono a dir poco inquietato.
Arriviamo in un salone, dove i vampiri vezzeggiano tediosamente, distesi sui loro divanetti, vestiti come personaggi del 1600. Con parrucche bianche e panciotti, giacche dai bottoni dorati, dai merletti alle barche e bevono sangue da calici d'argento.
-Lucy...- dice uno di loro riconoscendola e in modo quieto e lento fa una profonda riverenza. -Sei più raggiante del sole, per poco non brucio di fronte alla tua bellezza-
E come al solito, confermo che i vampiri sono proprio dei lecca culo, mai sinceri, sempre ad elogiare e strisciare. Che razza stupida. Non so cosa Lucy trovi in loro, forse una specie di regalità da secondogeniti.
-Mortimer, lui è l'avvocato Lex Hunter- ci presenta. -Alexander, lui è Mortimer Night, il più giovane erede della sua casata- Faccio un lieve segno col capo, ma non aggiungo nulla. -Mortimer, Alexander ha delle domande per te, caro- continua Lucy, ma senza esitazioni. -Mia stella del mattino, farò tutto ciò che è in mio potere per aiutare te e l'avvocato- Si distende di nuovo sul divanetto. -Posso offrirvi qualcosa? Vino, magari... Acqua calda ed un tampax usato?- e tutta la sua corte ride E io vi giuro che voglio sparargli in bocca. -Io un po' di whisky lo prenderei... E tu, Alexander?- -Io non bevo nel mezzo di un indagine-