Capitolo Ottavo || Nialler ||

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A/N: mi farebbe stra piacere se lasciate più commenti, anche solo di frasi. Per favore, devo capire se fa schifo!

"Prenditi cura di lei. Prenditi cura di ogni sua imperfezione. Di ogni suo petalo e di ogni sua spina.

Lottie è una rosa, la rosa più bella di tutto il giardino. Eppure il suo gambo e sottile, fragile. Ma ha anche le spine, quelle spine pungenti, che fanno male a lei e a chiunque le tocca.

Amala Niall, continua ad amarla come ora ed anche di più.

Falla ridere anche quando in non posso.

Fai di tutto perché lei sia immensamente felice"

Le parole di Brook rimbombano ancora nella mia mente senza lasciarmi pace.

"A cosa pensi?" mi chiede Lottie e solo ora mi accorgo che è sveglia.

Sempre la più bella.

"Andiamo a fare colazione?" le chiedo sorridendo.

"Solo se mi dai il bacio del buon giorno" mi sfida ridendo e chiudendo leggermente gli occhi.

Faccio unire le nostre labbra in un bacio dolce, ma un rumore la fa allontanare e scoppiare a ridere.

"Mi sa che il tuo stomaco non vede l'ora di andare a mangiare" e così dicendo in un secondo é fuori dalla stanza.

Cosa ho fatto per meritarmi una ragazza così stupenda?

La raggiungo corricchiando per il corridoio, lei ride e corre ancora più veloce in cucina.

Quando entriamo nella cucina troviamo solo un Harry assonnato che beve il caffè.

È seduto sulla seconda sedia, e guarda quella alla sua sinistra come se fosse un fantasma, è quella di Brook.

"Buon giorno" mormoro sorridendogli e lui bofonchia qualcosa in risposta.

"Grazie per averci preparato la colazione" ridacchio ironico cercando di alleggerire la tensione.

Lui tiene lo sguardo fermo sulla sua tazzina e per quel secondo in cui i suoi occhi vanno a contatto con i miei vedo solo dolore.

"Da quando ti piace il caffè?" Lottie chiede al ragazzo riccio.

Lui alza lo sguardo verso la mia fidanzata e le sorride, alzando leggermente le spalle.

Harry in questi giorni è così. Passa da un umore ad un altro. Un attimo non riesce a spiaccicare parola, poi se ne esce con un doppio senso.

"Vi lascio fare colazione da soli" dice ed esce dalla cucina scontrandosi con Zayn e Perrie.

"Ciao Harold!" lo saluta allegro la ragazza bionda.

Harry si gira. Fissa me e Lottie ancora in piedi per mano. Poi torna a guardare Zayn che circonda le spalle di Perrie.

Un secondo dopo è fuori dalla cucina, lasciando uno strano silenzio.

Liam entra sorridente come sempre, anzi più del solito.

"Cosa succede?" gli chiede Zayn dubbioso.

"Ho progettato un piano diabolico per sta sera"

Louis entra qualche minuto più tardi, dopo che Liam ci ha raccontato del suo piano sadico.

Ho davvero paura di cosa accadrà con sta Katrine. E Lottie sembra avere lo stesso timore.

"Di cosa parlate?" chiede Louis cercando una sedia in cui sedersi.

C'è n'è una vuota proprio davanti a lui, ma mai nessuno si siede su quella.

"Dovresti parlare con lui " gli rispondo, perché so che quella sera sarebbe stata difficile per il nostro amico riccio.

"A chi?"

"Lo sai benissimo a chi, Lou!" sbotta sua sorella al mio fianco.

"È distrutto! È distrutto più di tutti noi! So che credi che non sia possibile, ma noi stiamo affrontando tutto questo insieme. Lui da solo!"

"Lottie, io non ci riesco! È colpa sua!" trema leggermente Lou mentre dice sta parole, trema e continua a guardare il pavimento.

Dove è finito il Louis che tutti conosciamo non lo so neanche io.

"Non è colpa sua!" interviene Liam difendendolo.

Difendendo il fratello di tutti noi, eppure qualcuno pare essersi dimenticato che anche lui prova qualcosa.

"Forse è vero, ma io devo pensarla così. All'inzio ho analizzato ogni mossa per capire dove io avessi sbagliato. Ma poi ho capito che la cosa più semplice era incolpare qualcun altro. Non posso affrontare anche la consapevolezza di essere stato io a sbagliare!"

La mia fidanzata, la mia bellissima Lottie sta piangendo disperata. Cerco di avvicinarmi a lei, di stringerla in un abbraccio. Ma lei si allontana.

Corre verso di Louis, sempre più infuriata eppure sempre più distrutta.

"Lei era malata. Nostra sorella era malata. La colpa non è di nessuno, se di quella fottutissima malattia"

"Ha ragione Louis" la interrompe una voce.

E allora, in questo momento, mi sento gelare.

Harry era lì dietro, dietro la porta ad ascoltare ogni nostro discorso.

Si capisce dagli occhi lucidi e troppo rossi per un pianto appena iniziato.

"Io dovevo proteggerla, invece è morta tra le mie braccia. Hai ragione tu, Louis"

E così dicendo si siede sul bancone, senza guardare in faccia a nessuno.

"Lei è morta. Ed è inutile che continiamo a vivere come se da un momento all'alto potesse tornare. È inutile che camminiamo in punta di piedi davanti alla sua camera,è inutile che lasciamo la sua sedia sempre vuota ed è ancora più inutile che evitiamo di pronunciare il suo nome" dico io.

Lo dico eppure non so se credo fino in fondo di poterci riuscire.

"Mi sa che io devo andare a parlare con qualcuno" dice Harry fissando la sedia che era di Brook.

Io io lo so che non faremo mai tutte queste cose.

So che Harry non andrà mai da uno psicologo per sua spontanea volontà.

So che il nome di Brook resterà tabù per molti anni e so che non riusciremo mai a sederci su quella sedia o a togliere le cose da camera sua o a vendere la casa che Harry aveva comprato per loro.

So che queste cose non le faremo mai, o forse tra parecchi anni.

Eppure in questo momento, sembriamo crederci tutti.

Siamo tutti bipolari per me.

E me lo faccio andare bene.

Facciamo colazione tutti, o quasi, insieme.

Non posso dirvi che Harry a volte non evitava di guardare me e Lottie oppure Zayn e Perrie.

Non posso dirvi che Louis e Harry iniziavano a fare conversazioni solo tra di loro borbottando, perchè evitavano anche il contatto visivo.

Non posso dirvi che a ridere, ridere da star male, non mi sentivo per niente in colpa.

Eppure posso dirvi che è stata una colazione diversa, una colazione più allegra.

"Vi prego non piangete. Non è niente da piangere. Se sorridete sono più contenta" mi ha detto Brook nel video e ora io sto ridendo anche per lei, lo giuro.

How to see her again //sequel of HTSAL//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora