19. "Relazionarsi"

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The responsability of love: To keep another's heart safe- Bridgett Devoue

"Cosa significa, Phil? Merda!", imprecò la voce di Harry, tremante d'ira e carica di terrore.
"Vaffanculo, Harry, mi hai rotto il cazzo. Credi che non sappia quello che ho fatto? Ci sono anche io in questa situazione di merda!", sbraitò Philips.

Sbattei le palpebre un paio di volte, cercando di mettere a fuoco ciò che mi circondava; tuttavia, mi ritrovai a scrutare nel fitto buio della stanza in cui mi trovavo.

Mi puntellai con le mani sul materasso sotto di me, alzando a fatica il busto e cercando a tentoni i miei occhiali da vista, su quello che presunsi essere un comodino al mio fianco.

"Philips! Harry! Smettetela!", si intromise una terza voce, dolce ma sconosciuta e, dal tono irritato e spaventato allo stesso tempo, presunsi che la sua proprietaria si fosse interposta a fatica fra i due ragazzi, evitando magari che si prendessero a pugni.

Scalciai con prepotenza le coperte in cui ero avvolta; poi, dopo essere balzata giù dal letto, rabbrividendo per il contatto dei miei piedi freddi con il pavimento gelato, mi spinsi a cercare alla cieca la porta di quella camera, seguendo il rumore provocato dai tre all'esterno.

"Billy è quasi morta oggi per colpa tua!", ringhiò Harry, mentre io agguantavo vittoriosa la maniglia della porta, spalancando piano quest'ultima.

Mi ritrovai su un corridoio illuminato da tante piccole lampade, che pendevano allineate dal soffitto, e coperto da un lungo e decorato tappeto rosso e oro.

"E Olly è stata rapita! Solo perché ha avuto la sfortuna di conoscere la tua cazzo di moglie!", replicò Philips.

Senza nessuna porta o parete a frapporsi, le accuse del biondo mi arrivarono in pieno petto: ne sentii quasi l'impatto sul mio stomaco, che parve sgretolarsi in migliaia di frammenti, come vetro in polvere.

Olly...

Mi salii un conato di vomito.

"Ti ammazzo, dannazione!".

A quelle parole, mi affrettai verso la fine del corridoio, ritrovandomi sull'uscio di un enorme e sontuoso salotto, dove in un angolo le fiamme del fuoco scoppiettavano all'interno di un camino in marmo bianco.
Al centro di tutto quello sfarzo, una ragazza dagli occhi verdi e i capelli biondi puntava una pistola contro Harry, mentre Philips si tamponava con il dorso della mano il sangue che a fiotti colava dal suo naso livido.

Sussultai e, senza pensare alle conseguenze, mi avventai contro la donna, spingendo con entrambe le mani il braccio teso, la cui mano lasciò la presa sulla pistola.
Flash dell'omicidio di Miss. Johan mi invasero per qualche istante la mente e dovetti trattenermi dal rimettere sul serio.

"No!", urlai, calciando lontano la pistola, mentre mi posizionavo con il corpo davanti a quello di mio marito, terrorizzata che la donna avesse potuto estrarre un'altra arma e colpirlo.

Avevo perso già abbastanza per quella giornata...

"Billy!", esclamò Harry e le sue mani si chiusero con fermezza intorno alle mie braccia, incitandomi a voltarmi nella sua direzione. "Ma che cazzo ti salta in mente! Avrebbe potuto spararti!".

I suoi occhi erano chiari ma spenti, contornati da spesse e violacee occhiaie, che riflettevano la sua stanchezza fisica e mentale.

"Aveva una pistola puntata contro di te. Lei ti avrebbe... Tu saresti-".

Il solo pensiero di Harry morto mi diede il voltastomaco: sentivo come se una mano viscida e fredda si fosse serrata intorno alla mia gola, impedendomi di respirare e pensare lucidamente.
Risentii lo sparo causato dalla pistola di Philips al College; ma questa volta, invece di Miss. Johan, vedevo Harry a terra, nel suo stesso sangue, con un buco profondo nella sua fronte e il volto pallido e rigido.

The sins of the father [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora